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Paziente al Centro, il valore terapeutico dell’arte nelle corsie degli ospedali

Il progetto "Paziente al Centro: Arte in Ospedale" della Fondazione Morandi ETS mette al centro il benessere del paziente e il valore terapeutico dell’arte

L’arte e la cultura protagoniste nelle corsie degli ospedali per contribuire al benessere dei pazienti: nel reparto di Neuropsichiatria infantile dell’IRCCS San Gerardo di Monza è stata inaugurata l’opera Abbraccio a Monza di Carlo Stanga, che fa parte di un progetto più ampio della Fondazione Morandi ETS che vuole mettere al centro il benessere del paziente e il valore terapeutico dell’arte: un “caso studio” di rigenerazione degli ambienti ospedalieri.

Arte e salute, un binomio che mette al centro il benessere del paziente: è questa sinergia la protagonista del progetto “Paziente al Centro: Arte in Ospedale” di Fondazione Morandi ETS Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, presentata oggi presso l’Ospedale di Monza.

Il progetto vede l’installazione di un’opera dell’illustratore di fama internazionale Carlo Stanga all’interno del reparto di Neuropsichiatria infantile: un passo importante verso un ambiente ospedaliero più accogliente, empatico e in connessione con i pazienti, in cui l’arte può diventare protagonista e strumento dal valore terapeutico.

Un esempio di come poter rigenerare e migliorare la condizione delle strutture sanitarie e di chi le vive ogni giorno.

“Paziente al Centro: Arte in Ospedale” è il progetto che nasce come iniziativa inserita all’interno del protocollo d’intesa tra Fondazione Morandi ETS e la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, presentato nelle scorse settimane, che prevede una collaborazione ampia e diversificata tra i due Enti. “

Il progetto “Paziente al Centro: Arte in Ospedale” ne compone una parte fondamentale, in quanto focalizzata sul benessere dei soggetti degenti e dei loro famigliari, in un reparto particolarmente delicato come quello della Neuropsichiatria infantile.

Sulla scia di esperienze già attuate nel panorama ospedaliero di avvicinamento tra le corsie degli ospedali e le opere d’arte, Fondazione Morandi ha deciso di dedicare il progetto ai pazienti più giovani, spesso i maggiormente vulnerabili sotto il profilo psicologico durante la permanenza in strutture sanitarie.

Per il progetto è stato quindi coinvolto Carlo Stanga, illustratore di fama internazionale grazie al suo stile riconoscibilissimo, premiato a più riprese negli ultimi vent’anni dalla critica con mostre personali e collettive in tutto il mondo e collaborazioni con brand e media come CartierTrussardiMoleskine e The Wall Street Journal.

L’artista, sposando completamente il progetto, ha lavorato su un nuovo lavoro pensato ad hoc per una parete del reparto di Neuropsichiatria infantile.

L’opera d’arte

È nata così Abbraccio a Monza, illustrazione che oltre ai connotati stilistici iconici del suo autore prevede un coinvolgimento diretto dei pazienti: sarà infatti possibile colorare e rinnovare continuamente l’opera grazie a uno strato di plexiglas sopra al disegno.

Un dialogo e una collaborazione tra chi ha creato l’opera e chi la respirerà giorno dopo giorno, rinnovando quotidianamente sapori e sfumature in un esempio d’arte che coinvolge attivamente lo spettatore.

“L’arte è cura, quindi in ospedale abita il suo luogo perfetto – ha dichiarato Carlo Stanga –l’arte può avere tante funzioni sociali, può provocare per farci riflettere, renderci consapevoli sui lati più nascosti del tempo che viviamo, e attraverso la bellezza può alleviare le ferite e i mali fisici e mentali, favorendo la guarigione”.

Abbraccio a Monza - Carlo Stanga
Abbraccio a Monza – Carlo Stanga

 

“Oggi inauguriamo “Paziente al centro: Arte in Ospedale” – commenta Matteo Morandi, Presidente di Fondazione Morandi – che rappresenta un’operazione per mettere al centro dell’operato nostro e di quello dell’Ospedale il benessere del paziente.

Abbiamo dedicato questo progetto ai più giovani e alle loro famiglie, che spesso vivono la degenza in ospedale con maggiore tensione e maggiore stress, lo abbiamo vissuto in prima persona con nostro figlio Mattia.

L’opera di Carlo Stanga, che non finiremo mai di ringraziare, vuole essere un gesto di avvicinamento e di empatia per alleviare le difficoltà che si possono vivere in corsia ogni giorno.

“Paziente al centro: Arte in Ospedale” è il primo step di una collaborazione ad ampio respiro che includerà altre iniziative di supporto e vicinanza al paziente.

Un sentito ringraziamento va al Presidente Claudio Cogliati e al Direttore Generale Silvano Casazza, che da anni dimostrano una lungimiranza sul tema dell’arte e non solo nelle strutture sanitarie. Ringrazio anche Unicredit che, con Carta Etica, ha creduto e sostenuto il nostro progetto “Paziente al centro”.”

“Grazie alla Fondazione Morandi e grazie al maestro Carlo Stanga! – ha aggiunto il Presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori Claudio Cogliati -. L’attenzione al disagio infantile e adolescenziale deve essere massima in questo periodo che vede crescere in maniera esponenziale le manifestazioni di dolore e sofferenza dell’anima dei nostri bambini, dei nostri adolescenti e delle famiglie che con loro percorrono le difficoltà della malattia psichica e che arrivano alla nostra osservazione per la presa in carico.

Avere strutture accoglienti, empatiche e perché no, belle, con la possibilità di avere una interattività quasi infinita in cui l’espressione artistica dei nostri ragazzi possa essere moltiplicata cento volte e possa essere strumento di cura, ci riempie di gioia”.

“Ringrazio molto, anche a nome dei miei collaboratori, l’Artista e la Fondazione che hanno pensato alla Neuropsichiatria infantile. Sono profondamente convinta che l’Arte e la Bellezza aiutino tutti a stare meglio: pazienti, famiglie, operatori – ha rimarcato il Direttore della Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile Renata Nacinovich -.

In particolare credo sia un messaggio importante per i nostri pazienti, in gran parte adolescenti, che affrontano percorsi di cura spesso lunghi e complessi, talvolta resi più faticosi per lo stigma e/o la scarsa conoscenza della sofferenza psichica.

Sentirsi oggetto di un’attenzione e di un dono di questo valore, ma anche soggetti che possono “lasciar traccia” ed interagire con un’opera d’arte, può avere un grande valore per i nostri adolescenti, ed aiutarli a ritrovare un proprio potenziale creativo e di partecipazione costruttiva alla vita”.

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