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Napoli, 5 mostre da non perdere nel fine settimana

Vi trovate a Napoli questo fine settimana? Ecco 5 mostre da non perdere nel capoluogo partenopeo!

“Vedi Napoli e poi muori”. Scriveva così Goethe, dopo aver visitato il capoluogo partenopeo. E aveva ragione da vendere. Napoli, con il suo fascino atavico, è capace di irretire e ammaliare i suoi visitatori. I luoghi belli come il sole e quelli misteriosi e bui, gli scorci che si aprono alla vastità del mare e i vicoli ombrosi, stretti e pullulanti di gente.

Napoli vive di contrasti, e questo la rende una città meravigliosa, che vi rapirà fra le bellezze architettoniche e gli importanti musei. Se infatti non volete rinunciare ad un’esperienza immersiva di arte e cultura, vi consigliamo 5 mostre da non perdere a Napoli questo fine settimana!

5 mostre da non perdere nel fine settimana a Napoli

“Degas, il ritorno a Napoli”, al Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore

La prima mostra che vi presentiamo per questo fine settimana a Napoli è visitabile fino al 9 aprile 2023. “Degas, il ritorno a Napoli” è la prima esposizione napoletana dedicata al celebre artista francese Degas, che con il capoluogo partenopeo ha instaurato un legame speciale per via della presenza in città del nonno paterno e di una parte della famiglia.

La mostra ospita circa duecento opere, suddivise in tre aree tematiche: la prima indaga il rapporto di Degas con Napoli, la seconda è dedicata ai filoni più produttivi dell’artista, fra cui spiccano gli studi sulle ballerine e le tele dei cafés francesi, mentre l’ultima è interamente incentrata sulle amicizie di Degas con altri artisti e le influenze che questi hanno avuto nella sua vita.

“Ilicio Rota. Il mondo piccolo”, al Museo Minimo

A distanza di tre anni circa dall’ultima esposizione di Ilicio Rota al Museo Minimo, l’autore propone una nuova serie di lavori sulla particolare ricerca inerente la poetica fotografica della realtà riprodotta. Una mostra da non perdere se vi trovate a Napoli nel weekend!

Tanto suggestiva, accattivante e spiazzante l’operazione, da attirare l’interesse di vari siti di informazione che hanno chiesto a Rota di utilizzare delle immagini della precedente mostra per la copertina del mese, come “Il Tacco di Bacco”.

Anche se in alcune immagini non è sempre evidente, i soggetti sono individuati nell’ambiente artificiale e ridotto del plastico ferroviario. Un ‘mondo piccolo’ che riflette appunto una visione del mondo di chi lo realizza e una ulteriore passaggio creativo ed analitico attraverso la elaborazione delle immagini tratte da quel contesto.

“Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario”, Al MANN

Ecco un’altra mostra da visitare assolutamente se passate da Napoli questo weekend.

Il celebre scrittore inglese Robert Byron attribuiva la grandezza di Bisanzio alla «triplice fusione» di un corpo romano, una mente greca, un’anima orientale e mistica. Una fusione che l’arte e la cultura interpretarono e seppero diffondere attraverso i secoli, come emerge dalla ricchissima mostra “Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario” in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 13 febbraio 2023.

La mostra sui Bizantini, curata da Federico Marazzi (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli), sviluppa in quindici sezioni le fasi storiche successive all’impero Romano d’Occidente, dedicando un focus a Napoli (città “bizantina” per circa sei secoli, dopo la conquista da parte di Belisario e le sue armate nel 536 d.C.) e approfondendo i legami fra Grecia e Italia meridionale.

Diversi i temi affrontati: la struttura del potere e dello Stato; l’insediamento urbano e rurale; gli scambi culturali; la religiosità; le arti e le espressioni della cultura scritta, letteraria e amministrativa.

Sono oltre quattrocento le opere esposte, provenienti dalle collezioni del MANN e da prestiti concessi da 57 dei principali musei e istituzioni che custodiscono in Italia e in Grecia materiali bizantini (33 istituti italiani, 22 musei greci isole incluse, Musei Vaticani e Fabbrica di San Pietro).

“Il presepe cortese”, al MANN di Napoli

Napoli è la patria del presepe, di cui esistono versioni sacre e profane. Ecco un’altra mostra ospitata dal MANN che ha tutte le carte in regola per appassionare gli spettatori: “Il presepe cortese“.

Tradizione e multimedialità si incontrano per raccontare il presepe napoletano del Settecento: si parte, virtualmente, dalla corte di Carlo III di Borbone, sovrano promotore di una “moda” che, nei secoli, sarebbe diventata arte, tradizione, folclore. La mostra “Il Presepe cortese”, in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 31 gennaio 2023, si sviluppa in tre sale limitrofe alla Meridiana: i primi due ambienti ospitano un video immersivo, che permette al visitatore di entrare letteralmente nelle scene e nelle architetture del presepe di Carlo, mentre l’ultimo spazio è riservato a pezzi da collezione di pastori settecenteschi.

“Custode silenzioso. Filippo Rizzonelli”, alle Gallerie Riunite

“Custode silenzioso” è l’ultima suggestiva mostra che vi consigliamo per questo fine settimana a Napoli. Si tratta di una mostra piena di vegetazione, di alberi, di un cosmo vivente in continua rigenerazione, è l’universo poetico di Filippo Rizzonelli, artista trentino che rincorre la funzione magica dell’arte, quella di aprire l’immagine verso tempi e luoghi precipitati in quell’arcipelago che chiamiamo stato d’animo.

Forme simboliche diventano narratrici della superficie della terra, della profondità delle radici e del carattere ciclico del tempo. Attaccati a ciò che si è vissuto, bisognosi di figurarci coscientemente ciò che ci muove e ci anima, “Custode silenzioso” alimenta la ricerca di un’idea di meta in cui non c’è più una meta. Non esiste nessun luogo finale, ma solo la spinta a continuare a muoverci: “Scava. Scendi nella miniera. Ricerca.”

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