Le mostre d’arte da vedere in Italia a Maggio 2025

27 Aprile 2025

Da nord a sud, scopri alcune delle mostre da vedere in Italia a maggio 2025 e pianifica per il prossimo mese la tua visita tra arte e cultura

Le mostre d'arte da vedere in Italia a Maggio 2025

Le mostre d’arte sono un espediente perfetto per una gita o una passeggiata diversa a maggio che  è il mese in cui l’Italia sembra fiorire non solo nei giardini, ma anche nei suoi musei e spazi d’arte.

Le giornate più lunghe, la luce morbida, l’aria che profuma di promessa: tutto invita a rallentare il passo e a concedersi il piacere di scoprire qualcosa di bello, sorprendente, vitale.

In un tempo che ci impone velocità e saturazione di immagini, varcare la soglia di una mostra diventa un atto controcorrente: un modo per ritrovare il silenzio, per immergersi nella lentezza dello sguardo, per nutrire il pensiero e il cuore.

L’Italia, con il suo patrimonio unico al mondo, quest’anno offre un maggio da sogno: grandi retrospettive, mostre immersive, viaggi nel tempo e nello spazio dell’immaginazione.

Mostre a maggio: 6 Mostre da vedere in Italia a maggio 2025

A maggio, l’arte in Italia diventa un viaggio emozionante tra passato e futuro, tra sogno e impegno.

Visitare una mostra non è solo ammirare opere: è un incontro con altre vite, altre storie, altri modi di vedere il mondo.

È un modo per rallentare, per pensare, per respirare bellezza in un tempo che troppo spesso la dimentica.

1. Leonor Fini. Memorie dal Sottosuolo – MUDEC, Milano

Una delle artiste più anticonvenzionali del Novecento approda a Milano.

Leonor Fini, pittrice surrealista e ribelle, si racconta attraverso dipinti, costumi teatrali, fotografie e documenti. Una mostra che non è solo esposizione, ma esperienza immersiva nel suo universo visionario, dove il femminile si emancipa dalla rappresentazione maschile e diventa forza primigenia.

Perché vederla: Per respirare un’arte libera, sensuale e selvaggia.

2. Inside Monet – Palazzo Reale, Milano

Cosa succede se entri letteralmente dentro un dipinto?

“Inside Monet” promette un viaggio multisensoriale attraverso i colori, le luci e le atmosfere che hanno reso Claude Monet un mito dell’Impressionismo. Un’esperienza immersiva per sentire il battito lento dei giardini, il sussurro dei fiori, il respiro delle acque.

Perché vederla: Perché l’arte qui si fa emozione pura, da vivere oltre la tela.

3. Art Déco. Il trionfo della modernità – Palazzo Ducale, Genova

Un tuffo negli anni ruggenti: mobili, gioielli, moda, pittura e scultura raccontano l’eleganza raffinata e l’ottimismo sfrenato dell’Art Déco. Un’epoca che ha creduto nella modernità, nel futuro e nella bellezza come forza trasformativa.

Perché vederla: Per lasciarsi conquistare da un’estetica che ha reso il mondo più audace e più splendente.

4. Shirin Neshat. Body of Evidence – PAC padiglione d’arte contemporanea-Milano

La voce profonda e struggente dell’arte iraniana contemporanea trova spazio a Milano

Attraverso video, fotografie e installazioni, Shirin Neshat esplora il corpo femminile come campo di battaglia tra tradizione, identità e ribellione. Un percorso intenso e viscerale che parla a chiunque si sia mai sentito diviso tra mondi diversi.

Perché vederla: Perché la grande arte scuote, interroga, commuove.

5. La rivoluzione dei Preraffaelliti – Museo Civico di San Domenico – Forlì

Gli artisti che, nell’Inghilterra vittoriana, hanno sfidato l’accademismo e cercato una nuova purezza visiva.

Opere di Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt raccontano un’arte dove amore, natura e spiritualità si intrecciano in immagini struggenti e affascinanti.

Perché vederla: Per riscoprire un movimento che ha anticipato il simbolismo, il decadentismo e persino il fantasy contemporaneo.

6. L’Arte della Moda. L’eterno ritorno – Museo Salvatore Ferragamo, Firenze

Dove finisce la moda e comincia l’arte?

Una mostra che esplora la storia della moda come forma d’arte e come linguaggio culturale, intrecciando abiti storici, creazioni contemporanee e opere d’arte ispirate al concetto di bellezza mobile, mutevole, eterna.

Perché vederla: Per capire che l’arte, talvolta, si indossa.

Alcune curiosità sui protagonisti delle mostre

Se le informazioni condivise non vi bastassero, ecco alcune curiosità ed aneddoti legati ai personaggi protagonisti delle principali mostre in programma a maggio.

Leonor Fini si rifiutò sempre di essere etichettata come “surrealista”, anche se espose accanto a Dalí e Ernst. “Io non dipingo sogni: io dipingo la realtà come dovrebbe essere”, diceva.

Claude Monet amava così tanto i suoi giardini di Giverny da dipingere più di 250 tele solo sulle ninfee del suo laghetto.

Shirin Neshat, esule dall’Iran dal 1979, ha raccontato che i suoi primi video furono censurati non solo in patria, ma anche da alcuni musei occidentali per il loro contenuto troppo “politico”.

I Preraffaelliti furono i primi a usare modelli e modelle della working class, scandalizzando la buona società vittoriana.

Salvatore Ferragamo, il celebre stilista, studiò anatomia per progettare scarpe più comode, dimostrando che la moda, prima di essere frivola, è spesso profondamente “scientifica”.

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