Per le mostre, Gennaio è il mese più sottovalutato. Le feste sono finite, la città rallenta, i musei si svuotano: è proprio in questo spazio sospeso che l’arte torna a parlare con più forza. Roma, a gennaio 2026, offre un calendario espositivo sorprendente, capace di attraversare secoli, linguaggi e sensibilità diverse, mettendo in dialogo il Barocco con la fotografia del Novecento, l’Impressionismo con l’arte pop contemporanea, fino alle grandi civiltà del passato.
Non si tratta solo di “mostre da vedere”, ma di occasioni per leggere il presente attraverso le immagini, interrogare il potere, la memoria, l’identità e il tempo. Da Palazzo Barberini alle Scuderie del Quirinale, dall’Ara Pacis alle gallerie contemporanee di Via Margutta, gennaio diventa il mese ideale per un itinerario culturale intenso e stratificato.
Le mostre imperdibili a Roma a gennaio 2026
Gennaio 2026 è il mese perfetto per scoprire una Roma diversa: meno affollata, più silenziosa, incredibilmente intensa. Le mostre in programma offrono un viaggio che attraversa epoche, linguaggi e visioni, dimostrando come l’arte non sia mai semplice decorazione, ma uno strumento per capire il mondo.
Che si tratti del marmo barocco di Bernini, dello sguardo invisibile di Vivian Maier o dei colori audaci di Ilian Rachov, queste esposizioni invitano a fermarsi, osservare e pensare. Perché l’inverno, a Roma, può essere il momento migliore per lasciarsi attraversare dall’arte.
Palazzo Barberini – “Bernini e i Barberini”
La mostra Bernini e i Barberini è molto più di una retrospettiva: è un viaggio nel cuore del Barocco romano, là dove arte, politica e spiritualità si fondono in modo indissolubile. Attraverso oltre cento opere tra sculture, dipinti, disegni e modelli, il percorso ricostruisce il rapporto tra Gian Lorenzo Bernini e la potente famiglia Barberini, incarnata dalla figura di Papa Urbano VIII.
La mostra restituisce l’immagine di un artista totale, capace di piegare marmo e architettura a una visione teatrale del sacro e del potere. Visitare questa esposizione significa capire come Roma sia diventata il palcoscenico monumentale che ancora oggi conosciamo.
Museo dell’Ara Pacis – “Impressionismo e oltre”
Con oltre cinquanta capolavori provenienti dal Detroit Institute of Arts, Impressionismo e oltre racconta una delle rivoluzioni più radicali della storia dell’arte. Da Pierre-Auguste Renoir a Paul Cézanne, fino a Vincent van Gogh e Pablo Picasso, la mostra segue il passaggio dalla percezione immediata della realtà alla sua scomposizione moderna.
Non è solo una celebrazione estetica: è una riflessione su come luce, colore e forma abbiano cambiato per sempre il nostro modo di vedere il mondo, aprendo la strada alle avanguardie del Novecento.
Museo del Genio – “Vivian Maier”
La mostra dedicata a Vivian Maier conferma il fascino inesauribile di una delle figure più enigmatiche della fotografia del XX secolo. Tata di professione, fotografa per vocazione, Maier ha raccontato la vita urbana con uno sguardo silenzioso e potentissimo, capace di trasformare l’ordinario in rivelazione.
Scatti di strada, ritratti rubati, autoritratti riflessi: l’esposizione accompagna il visitatore in un universo fatto di discrezione, empatia e osservazione profonda, ricordandoci che l’arte può nascere lontano dai riflettori.
Scuderie del Quirinale – “Tesori dei Faraoni”
Con oltre 130 opere, molte delle quali mai esposte in Italia, Tesori dei Faraoni è una delle mostre più attese dell’anno. Il percorso attraversa sei sezioni tematiche che raccontano la complessità della civiltà egizia: il potere, la religione, la morte, il simbolo.
Non è una semplice esposizione archeologica, ma un racconto visivo che restituisce la vitalità di una cultura ancora capace di interrogarci, tra misteri irrisolti e una concezione del tempo radicalmente diversa dalla nostra.
Accademia Nazionale di San Luca – “Fausto Pirandello. La magia del quotidiano”
Nel cinquantenario della morte, la mostra dedicata a Fausto Pirandello restituisce il ritratto di un artista che ha saputo raccontare l’intimità, il corpo e la vita domestica con uno sguardo crudo e poetico insieme.
Dipinti e opere su carta mostrano una pittura antieroica, concentrata sul quotidiano, capace di trasformare la banalità in tensione esistenziale. Una mostra che dialoga profondamente con la sensibilità contemporanea.
Galleria Internazionale Area Contesa Arte – “Ilian Rachov. Fine Pop Art”
La personale di Ilian Rachov rilegge l’antica Roma attraverso il filtro della Pop Art. Colori accesi, monumentalità classica e provocazione visiva convivono in opere che trasformano il passato in materia viva e attuale.
Rachov non dissacra: dialoga. E lo fa dimostrando come la grande tradizione romana possa ancora parlare al presente, senza perdere forza né identità.
