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Perché Modigliani dipingeva le sue modelle con gli occhi vuoti e senza pupille?

Scopri perché Modigliani dipingeva le sue modelle con gli occhi vuoti e senza pupille, così da scoprire il significato profondo delle sue opere.

Modigliani tra le tante caratteristiche che rendono inconfondibili i ritratti di Amedeo Modigliani, ce n’è una che da sempre incuriosisce e affascina: gli occhi delle sue modelle. Occhi vuoti, privi di pupille, simili a finestre spente, a specchi opachi che sembrano guardare altrove, o forse dentro.

Ma perché Modigliani sceglieva di ritrarre così i suoi soggetti? Qual è il segreto dietro questi occhi vuoti che inquietano e incantano allo stesso tempo? La risposta è, come spesso accade nell’arte, a metà tra la poesia e la vita tormentata del pittore.

Modigliani e la cifra stilistica di un artista fuori dagli schemi

Nato a Livorno nel 1884, Amedeo Modigliani visse un’esistenza breve, intensa e travagliata. Malato fin da giovane, insofferente a ogni forma di regola, destinato a morire a soli 35 anni in miseria a Parigi, egli è stato uno degli spiriti più liberi e ribelli dell’arte del Novecento.

Quando arrivò a Montparnasse, il cuore pulsante dell’arte bohémienne parigina, Modigliani trovò il suo linguaggio. Un linguaggio fatto di corpi allungati, volti stilizzati, eleganza essenziale. Ma soprattutto: occhi che sembrano trattenere misteri.

Gli occhi vuoti diventarono presto il suo marchio di fabbrica.

La frase più celebre di Modigliani riguardo ai suoi ritratti è anche una delle chiavi di lettura più belle e intime della sua arte:

Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi.

Questa frase, riportata da molti dei suoi amici e biografi, non era solo un vezzo poetico. Per Modigliani gli occhi erano davvero lo specchio dell’anima. E lui, che nei suoi ritratti cercava di catturare l’essenza profonda dei suoi modelli, non solo l’aspetto esteriore, sceglieva di non completare gli occhi se non sentiva di aver realmente conosciuto e compreso chi aveva davanti.

Per lui dare vita agli occhi era un gesto di intimità totale, quasi sacro. Quando gli occhi restavano vuoti, significava che quella persona gli restava in parte misteriosa, inaccessibile.

Un dettaglio interessante è che non tutte le opere di Modigliani hanno occhi senza pupille. Nei ritratti delle persone a lui più vicine, come Jeanne Hébuterne, la sua compagna e grande amore, gli occhi spesso vengono invece dipinti per intero.

Come a dire che l’intimità, l’amore, la conoscenza vera, permettevano di completare lo sguardo.

Nel famoso Ritratto di Jeanne Hébuterne con cappello del 1918, ad esempio, gli occhi sono pieni, profondi, quasi malinconici. Ma nei tanti altri ritratti,  prostitute, amici occasionali, modelle, committenti, gli occhi restano enigmatici, come porte chiuse.

Perché Amedeo Modigliani dipingeva le sue modelle con gli occhi vuoti e senza pupille

Molti critici hanno interpretato questa scelta anche come un modo per allontanarsi dal realismo accademico. Modigliani non era interessato a riprodurre fedelmente la realtà. Voleva astrarla, trasformarla, renderla universale.

Gli occhi vuoti diventano così il simbolo di un mondo interiore non detto, di un’identità che non può essere mostrata fino in fondo. Una metafora perfetta per il suo modo di vedere l’esistenza: fragile, incompiuta, misteriosa.

C’è anche un’altra spiegazione storico-artistica. Modigliani fu molto influenzato, come molti artisti dell’avanguardia parigina, dalle sculture africane e dell’arte primitiva.

I volti stilizzati, le forme allungate, gli occhi vuoti rimandano proprio a quelle maschere tribali che avevano colpito anche Picasso e Brancusi. Per Modigliani, quegli occhi vuoti non erano quindi solo un dettaglio estetico, ma un ponte tra l’uomo moderno e un’arte arcaica, istintiva, ancestrale.

Ancora oggi, osservare un quadro di Modigliani significa sentirsi di fronte a un mistero. Quegli occhi inespressivi, vuoti, fissi, ci interpellano: cosa nascondono? Cosa raccontano di chi li ha dipinti e di chi è stato ritratto?

La risposta probabilmente non è univoca. Come tutta l’arte di Modigliani, anche i suoi occhi vuoti vivono di molteplici significati: sono poesia, ribellione, distanza, sacralità, anima, mistero.

Ed è forse proprio per questo che, a distanza di più di un secolo, i suoi volti continuano ad affascinarci.

Perché, come diceva lui stesso:

Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi.

Ma forse, quella conoscenza completa, definitiva, Modigliani ha scelto di non raggiungerla mai davvero.

 

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