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”Missoni. L’arte e il colore”, la mostra al Ma*Ga di Gallarate

Colore, materia e forma sono i fulcri intorno ai quali ruota da sempre la ricerca della Maison di moda. Una creatività legata a doppio filo con l’arte. Studi sul colore, opere pittoriche e arazzi dialogano con i lavori di Giacomo Balla...

La creatività di una grande Maison italiana. La genialità dei due fondatori e il dialogo con l’arte europea del Novecento

 
MILANO – Colore, materia e forma sono i fulcri intorno ai quali ruota da sempre la ricerca della Maison di moda. Una creatività legata a doppio filo con l’arte. Studi sul colore, opere pittoriche e arazzi dialogano con i lavori di Giacomo Balla, Sonia e Robert Delaunay, Fortunato Depero, Wassily Kandinsky, Paul Klee, Piet Mondrian. 

 
LA MOSTRA – Il dialogo con l’arte europea del Novecento: la creatività e l’imprenditorialità di una grande Maison italiana. La straordinaria cultura e la genialità dei due fondatori. Ruota attorno a questi temi l’evento che il MA*GA di Gallarate (VA) dedica, dal 19 aprile all’8 novembre 2015, a Ottavio e Rosita Missoni, proprio nella città che scelsero nel 1953 come sede della loro casa e del loro primo laboratorio artigianale.

 
Nell’anno di EXPO, i successi e i riconoscimenti internazionali dei Missoni, nella produzione tessile e nella moda, divengono portavoce tra i più accreditati del Made in Italy, rappresentando il valore di un territorio e testimoniando la capacità di generare linguaggi e confronti con i maggiori maestri dell’arte moderna e contemporanea.

 
Il percorso espositivo, caratterizzato dagli allestimenti che diventano essi stessi opere ambientali, è articolato secondo diversi registri narrativi che delineano le principali caratteristiche della genialità dei Missoni, fatta di colore, materia e forma. Al contempo emerge quanto la loro creatività sia legata a doppio filo con l’arte, rappresentando un caso pressoché unico nel panorama della moda internazionale.

 
L’esposizione si apre con Casa di moda, video-installazione di Ali Kazma che rilegge l’operato di “casa Missoni”. Entrando nel loro mondo, l’artista turco mette a fuoco l’approccio dei Missoni con tutto il ciclo produttivo aziendale, evidenziando un felice connubio tra sapienza artigianale e ricerca del design più avanzato.

 
LE RADICI CULTURALI – Si passa quindi ad analizzare le radici culturali che hanno influenzato le scelte di disegno, colore, segno e forma dei Missoni, caratteristiche intrinseche della loro cifra stilistica. L’attenzione si rivolge qui alle ricerche astratte e aniconiche europee della prima metà del Novecento con lavori di Giacomo Balla, Sonia e Robert Delaunay, Fortunato Depero, Osvaldo Licini, Mauro Reggiani, Nicolay Diulgheroff, Lucio Fontana, Otto Freundlich, Jean Hèlion, Auguste Herbin, Johannes Itten, Wassily Kandinsky, Paul Klee, Alberto Magnelli, Piet Mondrian, Enrico Prampolini, Gino Severini, Sophie Tauber Arp, Manlio Rho, Mario Radice, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi, Bruno Munari.

 
Colore, materia e forma sono anche i fulcri attorno ai quali ruota la costante ricerca dei Missoni. A testimoniarlo è una grande installazione di abiti, progettata e allestita appositamente per la mostra e per il MA*GA dagli stessi Missoni, interamente dedicata al fascino e al glamour dei capi che hanno fatto la storia della Maison.

 
La sezione conclusiva esplora invece le relazioni tra il pensiero creativo di Ottavio Missoni e l’arte contemporanea italiana: studi sul colore, opere pittoriche e arazzi dialogano con opere di Mario Ballocco, Gianni Bertini, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Nino Di Salvatore, Piero Dorazio, Achille Perilli, Tancredi, Emilio Vedova, Luigi Veronesi, Carla Accardi, Giovanni Anceschi, Alberto Biasi, Davide Boriani, Dadamaino, Giulio Turcato e Grazia Varisco.

 

 
17 aprile 2015

 

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