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Milano alza il sipario della mostra dedicata a Caravaggio

Nel giorno dell'anniversario della nascita di Caravggio, Milano omaggia l'artista con una mostra che raccoglie i capolavori del maestro della luce

MILANO – Un omaggio al maestro della luce in occasione dell’anniversario della sua nascita avvenuta nel 1571. E’ così che oggi, 29 settembre 2017, il Palazzo Reale di Milano alza il sipario della mostra “Dentro Caravaggio”. L’esposizione è promossa e prodotta da Comune di Milano-cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, in collaborazione con il MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con il sostegno del Gruppo Bracco. La mostra, curata da Rossella Vodret, vuole raccontare da una nuova prospettiva gli anni della straordinaria produzione artistica di Caravaggio, attraverso due fondamentali chiavi di lettura: le indagini diagnostiche e le nuove ricerche documentarie che hanno portato a una rivisitazione della cronologia delle opere giovanili.

CARAVAGGISMO – Saranno 18 i capolavori del maestro riuniti per la prima volta tutti insieme, simbolo di un rinnovamento della tecnica pittorica caratterizzata dal naturalismo dei suoi soggetti, dall’ambientazione realistica e dall’uso personalissimo delle luce e ombre. Caratteristiche queste che hanno dato vita al termine caravaggismo per definire la sua influenza che si protrarrà sino all’Ottocento. Il cambiamento cruciale avverà nel 1600 quando il maestro viene chiamato a dipengere la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, primo incarico pubblico e su tele di grandi dimensioni, riuscendo a terminare il lavoro in un solo anno di tempo. Nelle tele create la preparazione è scura, composta da terre di diverso tipo, pigmenti e olio. In sostanza, Caravaggio parte dai toni scuri e per poi aggiungere i chiari e i mezzi toni, dipingendo così solo le parti in luce. Per questo si contraddistingue per  non dipingere le figure nella loro interezza, ma solo in parte. La tecnica di Caravaggio è stata oggetto anche di uno studio approfondito promosso dal MiBACT. Dallo studio è stato  così sfatato il mito che Caravaggio non abbia mai disegnato, dacché sono apparsi tratti di disegno sulla preparazione chiara utilizzata nelle opere giovanili.

L’INDAGINE -Nella mostra saranno presenti anche alcuni documenti selezionati, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena relativi alla vicenda umana e artistica di Caravaggio, che hanno cambiato profondamente la cronologia dei primi anni romani e creato misteriosi vuoti nella sua attività. Alla campagna di indagini eseguita tra il 2009 e il 2012 sulle opere romane di Caravaggio, a cura dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e dell’Opificio delle Pietre Dure, faranno seguito nuove indagini diagnostiche sulle altre opere in mostra, comprese quelle provenienti dall’estero  con un progetto congiunto con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

 

 

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