Leonora Carrington: Il sogno surrealista conquista Milano

20 Novembre 2025

Un viaggio onirico nell’universo di Leonora Carrington: la grande mostra a Milano celebra la visionaria surrealista tra arte, ribellione e sogni alchemici.

Leonora Carrington: Il sogno surrealista conquista Milano

Dal 20 settembre 2025 al 11 gennaio 2026, presso Palazzo Reale di Milano si tiene la prima grande retrospettiva italianadedicata all’artista surrealista Leonora Carrington, un evento che promette di esplorare in profondità l’universo visionario di una delle voci più enigmatiche e originali del Novecento.

Leonora Carrington e il genio surrealista femminile

Leonora Carrington è a tutti gli effetti un’artista “fuori catalogo”: difficile da inserire in schemi predefiniti, e forse per questo così interessante. In un momento storico in cui si ripensa il ruolo delle donne nell’arte e nella storia, e in cui la dimensione dei mondi interiori viene ri‑valutata, la sua opera appare non solo come testimonianza storica ma come stimolo vivente.

Visitare questa mostra significa concedersi il tempo di perdersi (nel senso buono del termine) tra figure immaginarie e animali parlanti, tra simboli alchemici e richiami mitologici. Significa restare colpiti, e anche un po’ smarriti, dal potere dell’immaginazione.

E Milano, con la sua cornice storica e urbana, diventa perfetta per ospitare questa esperienza, che non è solo da vedere ma da vivere.

Un’occasione irripetibile per riscoprire un genio

L’esposizione, curata da Tere Arcq e Carlos Martín, raccoglie oltre 60 opere, tra dipinti, disegni, fotografie e materiali d’archivio provenienti da collezioni internazionali di primo piano.

È un’occasione unica: per la prima volta in Italia una mostra così ampia e organica sull’artista anglo‑messicana (nata a Lancaster nel 1917, morta a Città del Messico nel 2011).

La mostra si inserisce inoltre nel più ampio contesto delle Olimpiadi culturali di Milano‑Cortina 2026.

Il viaggio: vita, arte, metamorfosi

Leonora Carrington visse una vita di spostamenti e metamorfosi: dalla Gran Bretagna all’Italia, alla Francia, fino al Messico dove stabilì il suo lungo soggiorno. È un percorso che si riflette nelle sue opere, dove il reale si fonde con il mitico, l’onirico, l’alchemico.

Nella mostra di Milano, il percorso espositivo è articolato in sezioni tematiche che aiutano a orientarsi attraverso i diversi “mondi” dell’artista: il Grand Tour europeo, il periodo surrealista parigino e newyorkese, l’esilio in Messico, l’impegno femminista ed ecologista.

Sogno, mitologia e femminismo

Il linguaggio di Carrington è fatto di creature ibride, animali parlanti, rituali alchemici, simboli arcani. Come viene osservato, la mostra «non si presenta come una semplice successione di dipinti ma come un viaggio dentro un universo coerente, stratificato, visionario».

Una delle chiavi del suo linguaggio è proprio la rottura delle categorie tradizionali di genere: donna, artista, essere umano — Carrington disse: «Non so se sono una donna, un essere umano o una pittrice: forse sono tutte queste cose insieme».

In quest’ottica, l’esposizione affronta temi come l’identità femminile, l’esilio, la marginalità e la resurrezione creativa — portando in primo piano quanto le questioni dell’inconscio, dell’immaginario simbolico e del potere delle donne fossero centrali nella sua ricerca.

Un allestimento che coinvolge

Le sale di Palazzo Reale sono state trasformate per accogliere l’opera di Carrington con un allestimento che ne enfatizza la forza evocativa. Le immagini ambientali, le opere in sequenza tematica e l’uso di materiali d’archivio rendono l’esperienza immersiva: arte che chiede di essere guardata non solamente con gli occhi, ma con l’immaginazione.

Le opere provengono da istituzioni di rilievo – tra cui il Dallas Museum of Art, l’Art Institute of Chicago, la Gnam di Roma – segno dell’importanza internazionale dell’artista e del progetto espositivo.

Perché visitarla

Ampiezza e novità: la prima monografica italiana sull’artista consente di cogliere l’arco completo della sua carriera.

Rilevanza contemporanea: i temi che Carrington affronta – ecologia, identità, resistenza, immaginazione – risuonano con forza nella contemporaneità.

Esperienza artistica profonda: più che una mostra, è un invito a viaggiare nel sogno, nella metamorfosi, nel simbolo.

Milano come cornice perfetta: Palazzo Reale, nella sua solennità, offre un contesto che valorizza l’arte della Carrington.

Cosa aspettarsi

Tra le opere in mostra troviamo, per esempio, Grandmother Moorhead’s Aromatic Kitchen (1974) e Sisters of the Moon(1933), che ben rappresentano la capacità dell’artista di mescolare mitologia personale, simboli femminili, animali e figure archetipiche.

La visita richiede tempo, perché dietro ogni tela vi è uno strato di significati multipli: dall’alchimia al femminismo, dall’esilio all’infanzia, dalla Pittura classica all’arte visionaria.

Si raccomanda di leggere le didascalie e riflettere sul contesto biografico dell’artista, la sua fuga dalla guerra in Europa, la permanenza in Messico, l’influenza del surrealismo, la scoperta dell’arte rinascimentale italiana.

Il percorso suggerito guida lo spettatore non solo attraverso le opere ma anche attraverso i contesti storici, artistici, biografici.

 

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