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Le mostre da non perdere questo week end a Napoli

Per la nostra rubrica โ€œArtiamo in viaggioโ€ questo week end vi suggeriamo numerose mostre di arte e fotografia da visitare a Napoli. Tra Palazzo Reale, Museo Archeologico e Castel dell'Ovo lasciatevi guidare dall'arte in location incantevoli, approfittando degli ultimi giorni d'estate per godere dell'arte anche a Sorrento e a Capri.

MILANO โ€“ Mostre di artisti stranieri che rileggono la cittร  della Sirena con occhi innamorati ma disillusi, di fotografi che indagano temi sociali e di sostenibilitร , festival organizzati in una delle isole piรน famose del mondo. Questo ed altro scoprirete leggendo la nostra rubrica che questo week end vi porta nei castelli di Napoli, nelle strade del centro storico e si affaccia anche a Capri.

MITI E RITI CAMPANI NELLโ€™ARTE DI BARBLA E PETER FRAEFEL – Il fascino, il mistero dei Riti e dei Miti Campani filtrati dagli occhi di Barbla e Peter Fraefel, artisti svizzeri di fama internazionale. Sarร  il Pan di Napoli, dal 4 settembre allโ€™11 ottobre 2015, ad ospitare la grande mostra (lโ€™allestimento si estende su tutto il secondo piano del Palazzo delle Arti) โ€œMiti e Riti Campani nellโ€™arte di Barbla e Peter Fraefelโ€.
Uno dei punti di forza di questa esposizione รจ il suo essere adatta e fruibile ad un pubblico di โ€œbambini dai 3 a 95 anniโ€ perchรฉ mentre il bambino va a scoprire gli spazi chiari-oscuri nel labirinto o nellโ€™acqua, il genitore osserva le immagini sacre-profane, il letterato studia i testi, lโ€™amante dell’arte il modo di raffigurare le montagne sacre, la monaca resta affascinata dai santi ed anche il politico-banchiere non resterร  deluso del suo purgatorio.
Da circa venti anni i Fraefel trascorrono parte dellโ€™anno a Campagna(Sa) e la loro attivitร  dalla fine degli anni Novanta รจ ininterrotta; il legame con il territorio campano e la continua ricerca e indagine della realtร  popolare di Napoli, e della Campania รจ diventato il fondamento della loro arte.
รˆ interessante scoprire i punti di vista dei due artisti che sembrano un tutto uno ma sono profondamente diversi: Barble ama Napoli a prescindere e, dopo averlo affermato in altre esposizioni qui lo ribadisce con forza; โ€œPeter – dice ancora Vito Maggio- usa lโ€™ironia come arma, il segno preciso e tagliente delle sue sculture e dei suoi quadri come un bisturi che affonda nella realtร  che lo circonda, che visita che sperimenta e che in qualche modo valuta. Si tratta di due tecniche diverse di due valutazioni a tratti agli antipodi che stranamente poi vanno a dare una sensazione di unitร  che fondamentalmente, come dicevo, non esisteโ€.
Il percorso espositivo si compone di opere che ricordano: La magia dellโ€™acqua, La Madonna, La I due artisti mostrano una profonda conoscenza del territorio campano ed un amore viscerale per Napoli: โ€œA Napoli cโ€™รจ vita; vita in tutte le declinazioni – ma vita (non noia, non forma senza ingredienti, non solo bella facciata). Anche il degrado รจ vita – vita visibilmente vissuta – piena di contraddittorie tracce vitaliโ€. รˆ bello scoprire e/o riscoprire il nostro mondo rituale attraverso gli occhi di artisti stranieri รจ unโ€™occasione unica di โ€œcontaminazione della conoscenzaโ€.

LAURA CRISTINZIO. ULTIMO REPERTO – Ha inaugurato ieri, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, “Ultimo Repertoโ€ di Laura Cristinzio, unโ€™ installazione che propone e โ€œinterpretaโ€ la โ€œVilla di Poppeaโ€ a Oplonti, suggestivamente sintetizzandone spazi e illusioni prospettiche, affreschi e mosaici. La relazione tra forma architettonica ed idea diventa l’ incipit di tutta l’opera scultorea. Potremmo dire che รจ un messaggio intenso e diretto che esprime il concetto di bellezza attraverso la metafora del viso di Poppea Sabina.
Due pareti parallele di acciaio cor-ten e di metacrilato rosso, composte ciascuna da 12 pannelli rimandano allโ€™antico contesto e in particolare a un triclinio, alludendo fra lโ€™altro alla presenza della donna e ricordando, attraverso i frammenti sparsi sul pavimento, la catastrofica eruzione del 79 d.C. che seppellรฌ la splendida villa. Completano l’installazione due Polipedi e due Mense realizzati in metacrilato e disposti lateralmente alla doppia parete
“Ultimo reperto”, visibile fino al 13 novembre, diventa per l’artista “codice” di lettura della qualitร  dello spazio segnato dall’impianto architettonico della storica dimora e dei suoi affreschi. Attribuendo questo titolo alla installazione la Cristinzio intende dirci quanto consideri quest’opera intimamente connessa con quel luogo. Con โ€œUltimo repertoโ€ il Museo Archeologico di Napoli si propone, una volta di piรน, di accorciare la distanza fra il passato e i modi possibili di percepirlo e raccontarlo al presente, ancora una volta attraverso il Servizio Educativo.

GIULIO DELVรˆ. CUT, COPY AND PAST – Lโ€™Hotel Palazzo Caracciolo โ€“ MGallery Collection ha inaugurato una nuova stagione dedicata allโ€™arte contemporanea con Art, do not disturb, un progetto espositivo che coinvolge giovani artisti e curatori, invitati a โ€œpensareโ€ e realizzare opere specifiche per lโ€™antica residenza aristocratica di via Carbonara. Allโ€™interno di questo progetto si inserisce la mostra โ€œCut, copy and pastโ€, di Giulio Delvรจ, a cura di Claudia Borrelli, aperta fino al 20 settembre.
Nel bel chiostro cinquecentesco dellโ€™Hotel, il piperno degli archi farร  da ambientazione alle opere di Delvรจ, che si รจ ispirato a elementi naturali presenti nel palazzo, come le foglie di palma e di arancio, i cui calchi, in cera e gesso, sono stati rielaborati in figure antropomorfe su sfondi astratti. Delvรจ adopera una meccanica destrutturante, basata sulla rilettura degli oggetti nella realtร  urbana, dalla quale estrapola elementi per rifunzionalizzarli, investendoli di nuovi significati. La storia e lโ€™atmosfera dellโ€™edificio vengono rievocate dai materiali utilizzati dallโ€™artista, come la cera di carnauba, ricavata dalle foglie di palma, la cui luminositร  rimanda alla luce naturale che attraversa gli spazi dellโ€™ampio cortile.

ANDREA DE CARVALHO. BARYONSWonderwall Art Gallery di Sorrento presenta, โ€œBARYONSโ€, una mostra dedicata allโ€™artista Andrea de Carvalho, autrice di opere grandiosamente sature, figura eclettica e avanguardista del panorama artistico contemporaneo.
Lโ€™esposizione offre una visione profondamente suggestiva sulle opere dellโ€™artista brasiliana caratterizzate dallโ€™uso distinto di materiali, come ceramica, ferro, pittura e object trouvรฉ. In mostra saranno presentate opere inedite e altre precedentemente esposte alla III Biennale di Malindi e alla 54ยฐBiennale di Venezia. Andrea de Carvalho, guidata da unโ€™impetuosa forza espressiva, mette le sue mani sapienti al servizio della creazione: โ€œun percorso spettacolare allโ€™interno del quale poter ammirare dal ciclo delle Cabeรงas, busti in ceramica dai colori lussuosi allโ€™imponente opera Il Tempo che passa dove esplosivi diventano il substrato di un cuore gigante, una forma che costituisce quellโ€™ identitร  in cui riassumere la molteplicitร  degli elementi selezionati; metaforici detriti dโ€™umanitร , schegge di una vita vissuta, che al solo rintocco del ricordo di unโ€™esistenza lontana, riemergono per vibrare ancora una volta sotto forma di una nuova identitร . E ancora, lโ€™artista presenterร  in mostra lโ€™inedita opera Baryon, un Manichino in ceramica dal volto enigmatico che indossa unโ€™ampia gonna realizzata da frammenti di stoffa-giornale, un mosaico moderno, dalle piรน ammalianti sembianze, in cui coesistono allโ€™unisono differenti identitร  culturali e materiali. Lโ€™immobilismo plastico di silenziosi automi metafisici, si sposa alla citazione di figure dallโ€™enigmatica presenza e allโ€™uso di oggetti quotidiani, nonostante appaiano tra loro avulsi o fuori contesto. Una perfetta armonia il cui comune denominatore รจ il lirismo espressivo di Andrea che si rivive in ogni sua opera.

INA OTZKO. SONO QUI, PUOI SENTIRLO? – Nella suggestiva cornice di Castel dellโ€™Ovo a Napoli รจ allestita la prima personale italiana dell’artista norvegese Ina Otzko dal titolo Sono qui, puoi sentirlo?, con la presentazione di un nuovo corpo di lavori affiancati a progetti precedenti, mai esposti in Italia, che ne raccontano il percorso artistico. Lโ€™esposizione, aperta fino al 3 ottobre, ha il duplice obiettivo di introdurre il lavoro della Otzko al pubblico italiano con la presentazione delle sue opere piรน significative e, allo stesso tempo, di proporre il progetto inedito Leviathan, vero fulcro della personale.
La mostra si muove lungo una sottile tensione tra una dimensione piรน intima e personale e una dal carattere spiccatamente sociale e universale. Leviathan tocca il tema delicato e, talvolta scomodo, della sostenibilitร  โ€“ economica, sociale, ambientale โ€“, responsabilitร  di cui, secondo lโ€™artista, ciascun individuo dovrebbe farsi carico.
La Terra ha davvero bisogno degli esseri umani – si chiede Ina Otzko โ€“ se da un lato le differenze sociali e il potere finanziario ci spingono sempre di piรน verso un esasperato individualismo e, dallโ€™altro, le risorse si riducono drammaticamente? Se la risposta รจ positiva, prosegue, allora come possiamo cambiare il corso attuale degli eventi per garantire a tutti un futuro migliore? La soluzione, che non ha la presunzione di essere definitiva, risiede, per lโ€™artista norvegese, in una dimensione piรน intima di percezione del tempo e dello spazio attraverso il proprio corpo: piรน il nostro corpo รจ in armonia, piรน profondamente percepiamo noi stessi e gli altri e piรน risulterร  facile assumerci la responsabilitร  individuale e collettiva di ciรฒ che ci circonda.

IL CIBO IN SCENA. BANCHETTI E CUCCAGNE A NAPOLI IN ETร€ MODERNA – Ultimo week end per visitare questa mostra, che resterร  aperta fino al 15 settembre. Tra gli elementi costitutivi della festa il cibo ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale. Se per la nobiltร  venivano predisposti sontuosi banchetti e rinfreschi nelle sale di Palazzo Reale e nelle dimore aristocratiche della cittร , per il popolo si allestivano cuccagne sempre piรน elaborate, progettate dagli architetti, costruzioni effimere che alternavano cibi veri con cibi finti per saziare con lโ€™immaginazione la fame della gente, provocando spesso incidenti tra la folla che le assaltava per saccheggiarle. Attraverso le raccolte della Biblioteca Nazionale sarร  possibile seguire un percorso bibliografico ed iconografico che alterna la raffigurazione dei banchetti a quella delle cuccagne con rare testimonianze manoscritte e a stampa che abbracciano il periodo che va dal viceregno spagnolo al regno dei Borboni (secoli XVI-XVIII).

DIPINGERE IL PRESENTE – Per il secondo anno consecutivo lโ€™IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive torna a Capri alla Certosa di San Giacomo. Sabato scorso ha inaugurato โ€œDipingere il presenteโ€, una mostra collettiva dedicata alla pittura contemporanea che riunisce 13 artisti italiani e 13 artisti cinesi e prosegue nellโ€™ormai consolidato impegno IGAV di confronto e scambio tra le culture artistiche dei due Paesi. La mostra รจ il risultato di una profonda ricerca sulle trasformazioni che la pittura sta assumendo come pratica concettuale, sperimentazione linguistica e punto di osservazione per indagare le dinamiche sociali e culturali della nostra epoca globalizzata.
Lโ€™esposizione presenta unโ€™immagine della pittura che si estende dalle tecniche tradizionali alle tecnologie attuali. Un percorso fisico e mentale tra opere che riflettono sugli aspetti critici e concettuali della mostra attraverso alcuni passaggi fondamentali: lโ€™osservazione, lโ€™interiorizzazione, la creazione ed infine la rappresentazione. Le opere esposte entrano in dialogo con le stratificazioni storico-artistiche della Certosa collegando il passato alle domande del presente e alle possibilitร  future dellโ€™arte per una narrazione dellโ€™arte italiana e cinese contemporanee.

I GRECI IN CAMPANIA: 500 ANNI DI STORIA – Fino al 30 settembre nella sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli sarร  possibile visitare la mostra documentaria, iconografica e bibliografica I GRECI IN CAMPANIA: 500 ANNI DI STORIA, curata da Jannis Korinthios. Negli spazi del Chiostro del Platano, proprio nel cuore di Napoli, si propone per la prima volta la storia moderna dei greci di Napoli e della Campania, grazie ad una piena e proficua sinergia tra lโ€™Archivio di Stato di Napoli, la Comunitร  Ellenica di Napoli e Campania, la Federazione delle Comunitร  e Confraternite Elleniche dโ€™Italia e lโ€™Archivio privato Typaldos. Questa Mostra รจ il primo evento sinergico di una serie di manifestazioni che sono giร  state programmate lungo il prossimo triennio per celebrare la presenza dei greci dal โ€˜500 ad oggi. Lโ€™esposizione offre un contributo sostanzialmente inedito sulla diaspora dei greci, privilegiando un allestimento che promuove la cultura condivisa e il rispetto della memoria storica cittadina. Documenti mai esposti finora raccontano la storia dei greci di Napoli, fin dalla costituzione della fratria dei nazionali greci nel 1536, due anni dopo lโ€™arrivo dei coronei evacuati da Carlo V dal Peloponneso. Si espongono riproduzioni fotografiche dei codici portati dai greci durante il XVI sec., per gentile concessione della Biblioteca Nazionale di Napoli/Settore Manoscritti. Si narrano in seguito alcune pagine della comunitร  ellenica di Napoli, il primo statuto notarile della chiesa e confraternita dei nazionali greci in Napoli del 1593. La narrazione si sofferma poi su alcuni personaggi illustri, che presero parte attivamente alla vita comunitaria e cittadina e a iniziative per il risorgimento della Grecia. In seguito si narra il ruolo dei greci di Napoli e dei liberali italiani al risorgimento della Grecia. Un settore concerne lโ€™incendio di Salonicco del 1917 e la diaspora della comunitร  ebraica. Il capitolo del fascismo e delle leggi di guerra รจ trattato per la prima volta in assoluto in una sezione dove si รจ scelto di narrare la vicenda dei greci e dei greci ebrei di Napoli nel periodo 1940-1945, offrendo alcune inedite testimonianze sui campi di internamento e sul loro rientro a Napoli dopo la fine della guerra per il recupero delle proprietร  sequestrate in quanto beni nemici. In chiusura si espongono alcuni documenti sul governo ellenico in esilio a Cava deโ€™Tirreni nellโ€™autunno del 1944 e sulla rinascita nel dopoguerra.

12 settembre 2015

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