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L’Aquila, 5 luoghi e beni culturali da scoprire del capoluogo abruzzese

Ricca di tesori naturali e culturali, L'Aquila è una città tutta da scoprire tra beni culturali e bellezze artistiche. Scopriamo 5 luoghi da visitare nel capoluogo abruzzese

L’Aquila, capoluogo abruzzese, è stata proclamata Capitale della Cultura 2026. A fare da cornice alla città della cultura troviamo il Gran Sasso che con il suo Parco Nazionale offre una biodiversità tra le più ricche d’Europa e la possibilità di scoprire i tesori naturali ma anche culturali del Parco da percorrere a piedi, in bici ma anche a cavallo.

5 luoghi da visitare a L’Aquila ricchi di cultura

Scopriamo insieme 5 cose da vedere dell’importante patrimonio culturale e artistico della città abruzzese.

Basilica di Santa Maria di Collemaggio

Basilica di Santa Maria di Collemaggio
Basilica di Santa Maria di Collemaggio (foto: Ra Boe)

 

La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è uno dei simboli più noti dell’architettura de L’Aquila.

Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone, il quale vi fu incoronato Papa con il nome di Celestino V il 29 agosto del 1294, sorge su un colle in posizione strategica per il controllo della valle di Bazzano e della valle in cui si trovava l’antico tratturo.

La grandiosa Basilica di Collemaggio si lascia ammirare già da lontano, passeggiando lungo il viale Collemaggio, grazie all’unicità conferita dallo splendido cromatismo della sua facciata.

La sua storia è, dunque, strettamente legata alla figura di Celestino V, che nel 1294 donò alla città la bolla che istituiva l’Indulgenza plenaria per tutti coloro che, pentiti e confessati, fossero entrati nella Basilica dalla sera del 28 agosto (giorno della decollazione del Battista) fino alla sera del 29 agosto.

Fontana delle 99 cannelle

Fontana delle 99 cannelle
Fontana delle 99 cannelle (foto: Esther Westerveld)

 

La Fontana delle 99 Cannelle è considerata uno dei primi monumenti civici della città. Fu realizzata dall’architetto Tancredi nel 1274. Le cannelle rappresentano, secondo la tradizione, i novantanove castelli i che parteciparono alla fondazione de L’Aquila nel XIII secolo.

Il nome deriva dal numero dei getti d’acqua che provengono dai mascheroni lapidei, tra loro differenti, oltre che da semplici cannelli.

Ben 93 cannelle sono realizzate da decorazioni con maschere, fiori e rosoni a rappresentare simbolicamente il ciclo della vita. Le piaghe di Cristo sono rappresentate da 6 cannelle semplici.

Forte Spagnolo

Forte Spagnolo (foto: Ra Boe)
Forte Spagnolo (foto: Ra Boe)

 

Il forte aquilano, monumento nazionale, sobrio ed imponente, guarda la città dell’Aquila da uno dei suoi siti più alti.

Particolarissimo esempio dell’architettura militare cinquecentesca, l’edificio presenta una pianta quadrata, con cortile interno, circondata da quattro grandi bastioni angolari che rappresentavano la postazione primaria sia per l’offesa che per la difesa del forte.

Il perimetro dell’intera costruzione è contornato da un enorme fossato. All’ingresso, situato a sud-est, si arriva attraverso un imponente ponte in muratura.

La facciata principale si contraddistingue per la presenza del portale in pietra, con al centro lo stemma di Carlo V con l’aquila bicipite. L’architettura interna è costituita al piano terra da un ampio porticato a robusti pilastri quadrati, dai vari locali del corpo di fabbrica e da una cappella.

Un’imponente scala conduce al piano superiore ove si trovano grandi sale decorate con soffitti lignei e motivi ornamentali in pietra, destinate ad ospitare il Governatore.

Basilica di San Bernardino da Siena

Basilica di San Bernardino
Basilica di San Bernardino (foto: Lasacrasillaba)

 

La maestosa Basilica si trova al termine dell’omonima e scenografica scalinata, nel centro storico dell’Aquila.

La chiesa fu costruita affinché conservasse le spoglie di San Bernardino da Siena (1380-1444) il suadente predicatore dell’Ordine dei Frati Minori morto a L’Aquila e proclamato santo nel 1450. La Basilica fu fortemente voluta dal frate Giovanni da Capestrano.
 

In un primo momento i frati conventuali si opposero alla costruzione della chiesa, tuttavia i lavori furono avviati e portati a compimento tra il 1454 e il 1472.

Nel 1946, per volere di papa Pio XII, la chiesa ha ricevuto il titolo onorifico di basilica minore.
 
Rimasta incompiuta, fu totalmente riprogettata nel 1525 dall’artista Nicola Filotesio, detto Cola dell’Amatrice, il quale ripropose lo schema tipico delle facciate delle chiese abruzzesi, scandendo lo spazio in tre livelli orizzontali a loro volta suddivisi in tre spazi verticali mediante colonne.
 
Nel primo livello si trovano i tre ingressi della chiesa, nel secondo vi sono due aperture circolari e una trifora, mentre nel terzo si apre il rosone. Può essere interessante notare che, ai fianchi del rosone, sono visibili due “trigrammi bernardiniani”, ossia le lettere JHS – abbreviazione del nome Jesous in lingua greca antica – circondate da un sole con dodici raggi.
 
L’interno della chiesa è a croce latina ed è composto da tre navate e da un vano ottagonale, coperto da una cupola. Lungo la navata destra, la seconda cappella custodisce la splendida pala d’altare in terracotta smaltata, opera di Andrea della Robbia, nipote del famoso artista fiorentino Luca della Robbia, raffigurante l’Incoronazione della Vergine, la Resurrezione ed episodi della vita di Gesù.
 
Nell’ultima cappella la vista è subito attratta dall’imponente monumento funebre del santo, in marmo, realizzato dall’artista Silvestro di Giacomo da Sulmona (detto anche Silvestro dell’Aquila) negli anni 1488-1504, su richiesta del facoltoso mercante aquilano Jacopo di Notar Nanni.
 
Infine, avviandosi verso l’uscita, il visitatore potrà ammirare il prezioso soffitto in legno e oro e il maestoso organo posto sull’ingresso principale, entrambi settecenteschi.
 

Fontana Luminosa

Fontana Luminosa (foto: Giorgio Galeotti)
Fontana Luminosa (foto: Giorgio Galeotti)

 

La Fontana Luminosa è stata realizzata nel 1933 nell’ambito della pianificazione urbanistica della “Grande Aquila” su progetto dell’ingegner Bernardino Valentini e dell’artista Nicola D’Antino.

La Fontana Luminosa è al centro della geografia cittadina, ridisegnata nella vicinanza con il Forte spagnolo e con l’Auditorium progettato da Renzo Piano, che fanno di questa zona una porta di accesso prestigiosa al cuore della città, in corrispondenza all’asse prioritario della ricostruzione.

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