Ambroise Vollard, il pensiero di Luigi Pirandello nell’opera di Pablo Picasso

27 Giugno 2024

Luigi Pirandello e Pablo Picasso con opere come "Uno, nessuno e centomila" e "Ambroise Vollard" ci ricordano che la comprensione di noi stessi e degli altri è sempre in evoluzione, mai definitiva.

Ambroise Vollard, il pensiero di Luigi Pirandello nell'opera di Pablo Picasso

Il 28 giugno celebriamo l’anniversario della nascita di Luigi Pirandello, uno dei giganti della letteratura italiana e mondiale. Nato nel 1867, Pirandello ha rivoluzionato il teatro e la narrativa, esplorando temi profondi come l’identità, la realtà e l’illusione.

Tra le sue opere più emblematiche troviamo il romanzo Uno, nessuno e centomila, che rappresenta una riflessione complessa e affascinante sulla natura dell’identità umana.

Questo tema si presta a un interessante parallelismo con il ritratto cubista Ambroise Vollard di Pablo Picasso, un’opera che, come il romanzo di Pirandello, sfida la nostra percezione della realtà e dell’identità.

Ambroise Vollard

La frammentazione dell’immagine

Pablo Picasso, con il suo ritratto di Ambroise Vollard, realizzato nel 1910, esplora temi simili attraverso una prospettiva visiva. Vollard, un noto mercante d’arte, è raffigurato secondo lo stile cubista, dove l’immagine è scomposta e ricomposta in una serie di piani e angoli.

Questa frammentazione rappresenta una sfida alla percezione tradizionale, mostrando come un singolo soggetto possa essere visto da molteplici angolazioni contemporaneamente.

Il ritratto di Picasso, con le sue molteplici prospettive e facce, suggerisce che l’identità visiva è complessa e sfaccettata, non unitaria.

Vollard dichiarò:

“Il ritratto che mi fece Picasso è tutt’ora considerato uno dei suoi più importanti. Si tratta di un quadro del periodo cubista che oggi si trova al museo di Mosca. Un dipinto di fronte al quale perfino i presunti intenditori cedono alla sorniona tentazione di chiedere cosa rappresenti. Ebbene, davanti a quel ritratto il figlio di un mio amico, un bambino di quattro anni, ha allungato il dito e ha detto senza esitare: «Questo è Vollard».”

Questo aneddoto evidenzia come lo sguardo puro e intuitivo di un bambino possa percepire immediatamente l’essenza di un’immagine, al di là delle sue complesse frammentazioni.

Uno, nessuno e centomila

La molteplicità dell’Essere

Uno, nessuno e centomila racconta la storia di Vitangelo Moscarda, un uomo che, dopo una banale osservazione da parte della moglie, inizia a mettere in dubbio la propria identità.

La scoperta che le persone lo vedono in modi diversi lo conduce a un percorso di decostruzione del sé, fino a concludere che egli non è uno, ma molti, e quindi nessuno in particolare.

Pirandello esplora la frammentazione dell’identità, suggerendo che ogni individuo è costituito da una molteplicità di maschere che cambiano a seconda delle circostanze e delle percezioni altrui.

Il parallelismo tra Luigi Pirandello e Pablo Picasso

Entrambe le opere, sebbene appartenenti a forme d’arte diverse, mettono in discussione la nozione di identità fissa e immutabile. Pirandello, attraverso la narrazione, e Picasso, attraverso l’immagine, suggeriscono che l’essenza di una persona non può essere catturata in una singola definizione o rappresentazione.

La frammentazione del sé in “Uno, nessuno e centomila” trova un eco visivo nelle scomposizioni cubiste di Picasso, dove l’unità del soggetto è dissolta in una miriade di punti di vista.

Allo stesso modo, lo sguardo attento e spontaneo dei bambini può cogliere l’essenza nascosta dietro le apparenze frammentate, rivelando una verità che gli adulti spesso complicano con eccessive interpretazioni.

Il senso di identità e le maschere sociali

In una società sempre più complessa e stratificata, le maschere sociali diventano un modo per navigare tra le aspettative e i giudizi degli altri.

Queste maschere, spesso imposte dalla necessità di conformarsi o di proteggere la propria vulnerabilità, possono oscurare la vera essenza di una persona.

Tuttavia, i bambini, con la loro innocenza e onestà, riescono a vedere oltre queste maschere.

La loro capacità di riconoscere simbolicamente i veri volti, senza essere influenzati dai pregiudizi sociali, ci ricorda l’importanza di guardare il mondo con occhi freschi e aperti.

Identità e contemporaneità: L’eredità di Pirandello e Picasso nell’era digitale

Nell’era contemporanea, le riflessioni di Pirandello e Picasso sull’identità assumono una nuova rilevanza.

Oggi, con l’avvento dei social media e delle tecnologie digitali, la frammentazione dell’identità è più evidente che mai.

Gli individui presentano sé stessi attraverso una molteplicità di “maschere” digitali sui vari social network, creando identità multiple e spesso contrastanti.

La vita online di una persona può differire notevolmente dalla sua realtà offline, e questa duplicità rispecchia le preoccupazioni pirandelliane riguardo alla percezione e alla molteplicità del sé.

Inoltre, l’uso di algoritmi e intelligenza artificiale per analizzare e prevedere il comportamento umano introduce un ulteriore livello di complessità.

Le nostre identità vengono scomposte in dati e categorie, simili alle frammentazioni visive di Picasso, e ricostruite in modi che spesso sfuggono al nostro controllo.

La sensazione di essere osservati, giudicati e categorizzati secondo parametri invisibili ricorda la crisi identitaria di Vitangelo Moscarda, amplificando la percezione di essere contemporaneamente uno, nessuno e centomila.

L’eredità di Pirandello e Picasso nell’esplorazione dell’identità umana

L’anniversario della nascita di Luigi Pirandello ci offre l’opportunità di riflettere su come la letteratura e l’arte possano convergere nella loro esplorazione dell’identità umana.

Pirandello e Picasso, attraverso i loro rispettivi mezzi, ci invitano a guardare oltre le apparenze e a riconoscere la complessità intrinseca di ogni individuo. Le loro opere ci ricordano che siamo tutti, in un certo senso, uno, nessuno e centomila, e che la nostra comprensione di noi stessi e degli altri è sempre in evoluzione, mai fissa o definitiva.

In questo giorno speciale, celebriamo Luigi Pirandello non solo come uno scrittore straordinario, ma anche come un pensatore profondo che, insieme a Picasso, ha arricchito la nostra comprensione dell’essere umano.

Le loro intuizioni, oggi più che mai, ci aiutano a navigare le complesse realtà dell’identità nell’era digitale.

Lo sguardo attento dei bambini, che riconoscono l’essenza dietro le apparenze, ci ricorda che spesso la verità si trova nella semplicità e nell’immediatezza delle percezioni non influenzate dai pregiudizi.

I bambini, infatti, riescono a guardare oltre le maschere sociali imposte, riconoscendo simbolicamente i veri volti delle persone.

Questa capacità di vedere oltre le apparenze superficiali ci ispira a cercare l’autenticità in noi stessi e negli altri, andando oltre le etichette e le categorizzazioni sociali.

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