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Lago d’Iseo, le critiche di Sgarbi-Daverio alla passerella galleggiante di Christo

In un giorno oltre 50 mila visite ma il mondo dell'arte punta il dito contro la creazione di Christo

MILANO – E’ andato bene il primo week-end di inaugurazione della passerella di Christo, numeri alla mano si può considerare un discreto risultato. Quasi centomila persone hanno visitato la composizione galleggiante nel fine-settimana scorso. Il primo giorno è andato abbastanza bene: hanno visto l’opera più di 50 mila persone. Il meteo non è stato molto clemente creando problemi per via del brutto tempo. Poco clementi anche i “giudici” del buon gusto, le critiche di grandi nome dell’arte come Sgarbi e Daverio hanno sminuito il valore dell’opera dell’artista americano.

THE FLOATING PIERS“The Floating Piers” è il nome del progetto dato dall’artista newyorchese Vladimirov Yavachev Christo alla sua nuova performance. L’installazione innovativa prevede la realizzazione provvisoria di un vero e proprio ponte, adagiato sulle acque del lago, che unirà per soli 16 giorni (18 giugno – 3 luglio) e per la prima volta nella sua storia, la sponda bresciana (Sulzano -BS ) del lago d’ Iseo a Montisola.

SGARBI – Vittorio Sgarbi non ha nascosto il suo sdegno nonostante il malessere di ieri sera. Il critico aveva accusato dolori addominali ed era stato portato a Bergamo in elicottero per una colica renale. Dal lettino dell’ospedale ha comunque lanciato una stoccata contro l’installazione sull’acqua: “The Floating Piers” di Christo è una passerella verso il nulla” ha scritto sul suo profilo Facebook.

DAVERIO – L’altro celebre critico e noto personaggio tv non ha risparmiato l’attrattiva sul lago. Lo storico dell’arte Philippe Daverio concorda con il collega e definisce l’opera: “un’alternativa alle vecchie sagre di paese, quelle con la tenda e l’attrazione della donna cannone. È un fenomeno da fiera dei miracoli, anzi sa che le dico: che se mettesse anche due stand all’ingresso con il tiro ad aria compressa sarebbe l’ideale” ribadendo che “Non è arte, perché l’arte è altra cosa”.

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