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La Divina Marchesa. Una mostra a Venezia celebra il mito della musa di Gabriele d’Annunzio

Il 4 ottobre Venezia rievoca la figura e il mito della donna che affascinò d'Annunzio e che con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo: da Boldini a Bakst, da Marinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romaine Brooks...

Donna, artista, performer, organizzatrice di feste epiche, amante trasgressiva ed eccentrica e icona di un’epoca: tutto questo e molto di più è stata Luisa Casati Stampa, soprannominata da Gabriele d’Annunzio la ”Divina Marchesa”. Oltre un centinaio di opere tra dipinti, sculture, gioielli, abiti e fotografie riuniti in quella che fu la casa-atelier di Mariano Fortuny a Venezia

MILANO – Il 4 ottobre Venezia rievoca la figura e il mito della donna che affascinò d’Annunzio e che con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo: da Boldini a Bakst, da Marinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romaine Brooks. La mostra, allestita a Palazzo Fortuny si sviluppa negli ambienti della casa dell’artista che Luisa era solita frequentare, in un percorso denso di rimandi, evocativo di luoghi, personaggi ed emozioni. ‘La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli Anni folli” rimarrà visitabile fino all’8 marzo 2015.

LA DIVINA MARCHESA – Balli in maschera vestita da Teodora, Imperatrice di Bisanzio, o da capo indiano, o da Sole, pellicce di pantera, abiti in pizzo di murano. Nel 1903 Luisa conosce Gabriele d’Annunzio e i due diventano amanti, scambiandosi lettere d’amore in cui si chiamano Ariel (lui) e Corè (lei). Nel febbraio del 1907 partecipa al ballo organizzato da Miss Marion Kemp, e si presenta con lunghe piume di pavone che le scendono sulle spalle. Alla fine del settembre 1913 arriva a Venezia Boldini, che stava lavorando a un suo ritratto: Mariano Fortuny realizza gli scatti immortalandolo con la marchesa. Il 20 giugno 1915 la Divina è sicuramente a Roma insieme a d’Annunzio, perché i due fanno una cerimonia di magia nera sulla via Appia, raccontata dal biografo dello scrittore, Tommaso Antongini. Insomma, un personaggio sicuramente fuori dalle righe quello di Luisa Casati in Stampa, che però, proprio per la sua eccentricità e fascino, è diventata icona di numerosi artisti e scrittori del Novecento: Gabriele d’Annunzio in primis, ma anche Carlo Carrà, Augustus Edwin John, Man Ray, Jack Kerouac, Giacomo Balla, Mariano Fortuny.

2 ottobre 2014

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