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”La conoscenza”, arriva ad Expo l’opera di Mimmo Paladino che celebra la cultura italiana

Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza” scriveva nel Trecento Dante nella Divina Commedia e lo stesso concetto è riletto oggi dallo scultore Mimmo Paladino. Un inno al sapere e all’erudizione è la statua creata dal maestro della...

In occasione dei novant’anni dell’enciclopedia Treccani, la nuova opera d’arte del maestro Mimmo Paladino approda nella “Valle della Civiltà” del Padiglione Zero .

 
MILANO – “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza” scriveva nel Trecento Dante nella Divina Commedia e lo stesso concetto è riletto oggi dallo scultore Mimmo Paladino. Un inno al sapere e all’erudizione è la statua creata dal maestro della transavanguardia in occasione delle celebrazioni dei novant’anni dell’istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. A Expo Milano 2015 è stata presentata la statua “La conoscenza”, concepita dall’artista Mimmo Paladino. Realizzata in bronzo, l’opera d’arte, ha una base lignea che è stata progettata dall’architetto Michele De Lucchi e realizzata da Maurizio Riva.

 

LA CULTURA ITALIANA – Come ha spiegato Davide Rampello, che curerà le performance teatrali d’agosto, ‘La conoscenza’ oltre ad essere il titolo della statua è il tema di tutto il Padiglione Zero, a partire dai versi poetici e ai disegni rupestri che ne decorano le pareri esterne. ‘Con Paladino – ha detto il direttore generale dell’Enciclopedia Italiana, Massimo Bray – volevamo interpretare i 90 anni di Treccani come la capacità di rappresentare tutta la cultura degli italiani, che è una cultura fatta di libri, di forme, quelle delle bellezze nel nostro paesaggio e quelle attraverso le quali si sviluppa la conoscenza. Dalla sua idea di mettere in forma quest’idea del significato dei libri è venuta fuori questa meravigliosa scultura, con una figura che, come diceva Petrarca guarda indietro, attraverso i libri, la storia, e guarda avanti il futuro ‘.

 

IL PADIGLIONE ZERO – Presentata da Davide Rampello, la scultura può essere ammirata da tutti i visitatori nella ‘Valle delle Civiltà’, l’area all’aperto che si trova nel Padiglione Zero. “Il sito espositivo evolve continuamente – ha detto il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala – e il capolavoro di Mimmo Paladino arricchisce ulteriormente l’area. Siamo orgogliosi di poterla ospitare, anche perché la cultura è di casa all’Esposizione Universale, visto che a partire da fine luglio proprio il Padiglione Zero ospiterà una serie di spettacoli teatrali all’aperto di alto livello”.

 

MIMMO PALADINO – È tra i principali esponenti della Transavanguardia, movimento fondato da Achille Bonito Oliva nel 1980 che individua un ritorno alla pittura, dopo le varie correnti concettuali sviluppatesi negli anni settanta. Le prime opere sono in prevalenza dipinti monocromatici dalle tinte decise sui quali campeggiano strutture geometriche, ma anche oggetti ritrovati quali rami o maschere. Paladino intraprende percorsi linguistici sorprendenti, sperimentando le diverse tecniche tradizionali: dal disegno alla pittura, alla scultura, al mosaico, all’incisione, all’immagine filmica che gli permettono di rappresentare il proprio ‘mondo interiore’, primordiale e magico. L’esperienza di Paladino si evolve negli anni Ottanta unendo al linguaggio astratto una rinnovata attenzione per il figurativo. Accanto alla pittura, la scultura è parte fondamentale del lavoro di Paladino, come dimostrano alcune importanti opere; si tratta di fusioni in bronzo o in alluminio, legni spesso dipinti, ma anche rame, ferro e altri materiali. Alla fine degli anni ’90 Paladino realizza diversi altri cicli pittorici, nei quali si rende evidente l’aspetto più problematico della sua ricerca, ovvero il continuo interrogarsi sul linguaggio dell’arte: la geometria, la frammentarietà, la molteplicità e l’accumulazione dei segni, insieme a improvvise cesure e cambi di registro, costituiscono alcuni fili conduttori della sua opera.
Lo spazio è una circostanza non determinante. Le dimensioni di un tavolino possono essere sufficienti a provocare tensioni e strategie degne del più vasto affresco‘. Si può riassumere in questo modo, l’idea artistica di Domenico Paladino.
Le sue opere sono collocate in permanenza in alcuni dei principali musei internazionali tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York.

7 luglio 2015

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