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La Belle Époque di Giovanni Boldini e l’intima eleganza di Filippo de Pisis in mostra al Castello Estense di Ferrara

Il Castello Estense, monumento simbolo della città di Ferrara, farà da cornice alle opere dei due artisti selezionate dalle collezioni delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari a Ferrara. Dal 31 gennaio 2015, con la mostra “L’ARTE PER L’ARTE”...

A partire dal 31 gennaio 2015 al Castello Estense a Ferrara sarà allestita una galleria di capolavori di due grandi pittori ferraresi che furono interpreti della scena artistica internazionale tra Otto e Novecento, Giovanni Boldini e Filippo de Pisis.

 

MILANO – Il Castello Estense, monumento simbolo della città di Ferrara, farà da cornice alle opere dei due artisti selezionate dalle collezioni delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari a Ferrara. Dal 31 gennaio 2015, con la mostra  “L’ARTE PER L’ARTE”, il Castello Estense intende riconsegnare al pubblico un incredibile patrimonio rimasto celato in seguito al terremoto del 2012 e sottolineare il rilievo della pittura moderna ferrarese attraverso due figure di statura internazionale. L’obiettivo degli organizzatori e degli enti curatori è quello di far vivere i musei nonostante la chiusura della loro sede. Più che una mostra sarà, infatti, un allestimento semi-temporaneo che potrà essere visitato sino alla riapertura delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea a Palazzo Massari, ora in corso di restauro.

  

LA MOSTRA – Le sale fastosamente decorate dell’appartamento di rappresentanza al piano nobile del Castello Estense e i celebri “Camerini del Principe” saranno così la sede temporanea di due percorsi monografici che esplorano l’intera parabola creativa di Boldini e De Pisis. I musei ferraresi conservano, infatti, i più ricchi e completi fondi dei due artisti, testimoni di ogni aspetto della loro ricerca: olii, pastelli e acquerelli, studi e annotazioni boldiniani, così come i dipinti depisisiani verranno messi in dialogo secondo due linee di lettura che restituiranno un intenso ritratto delle personalità artistiche dei due maestri ferraresi. Eleganti ritratti di protagoniste della Belle Epoque tra sale rinascimentali fastosamente decorate, camerini segreti che fanno da scrigno a paesaggi e nature morte pulsanti di emozioni.

 

IL PERCORSO ESPOSITIVO – L’esposizione si svilupperà a partire dalle sale del Governo, della Devoluzione, dei Paesaggi e delle Geografie, con dipinti, opere su carta e documenti appartenuti a Boldini, dando risalto al suo ruolo di spicco nel rinnovamento della pittura italiana e internazionale. La mostra presenterà, in una affascinante sequenza, i volti delle protagoniste della Belle Époque, da Madame Lydig alla Contessa de Leusse a Olivia de Subercaseaux Concha, e degli amici artisti, come Degas, Menzel e Whistler. I Camerini, abitualmente non aperti al pubblico, ospiteranno la seconda parte dell’allestimento, dedicata a un altro talento ferrarese attivo sul palcoscenico parigino. A raccontare il percorso creativo di De Pisis saranno le opere che sono entrate a far parte della raccolta ferrarese soprattutto grazie all’attività della Fondazione Pianori e al generoso lascito di Manlio e Franca Malabotta. Aprono la narrazione preziose testimonianze del periodo giovanile, da Natura morta col martin pescatore dipinta a Ferrara  a Le cipolle di Socrate. Seguono i capolavori del periodo parigino che raccontano la nascita di un linguaggio altamente personale. Il cerchio si chiude con la produzione successiva al rientro in Italia, penetranti effigi maschili come il Ritratto di Allegro e poi i commoventi capolavori dell’ultima stagione – La rosa nella bottiglia e Natura morta con calamaio – nei quali la poesia delle immagini si spoglia fino all’essenziale.

 

 

30 gennaio 2015

 

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