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Jeff Koons in Florence, in mostra un confronto tra antico e contemporaneo

Passato e presente dialogano in Piazza della Signoria. Jeff Koons arriva a Firenze e le sue opere saranno a diretto contatto con lโ€™arte rinascimentale di cui la cittร  รจ ricca.

MILANO โ€“ Unโ€™esposizione che si presenta come un gioioso e raffinato gioco di citazioni e di rinvii, di contrasti e di confronti tra antico e contemporaneo, dove la superficie scintillante nasconde il senso oscuro e magico della creazione in funzione anche apotropaica.
Per la prima volta, dopo circa cinquecento anni dalla messa in posa dellโ€™Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1493-1560), una scultura originale di grandi dimensioni oggi sarร  collocata sullโ€™arengario di Palazzo Vecchio. Si tratta di Pluto and Proserpina di Jeff Koons (1955), un’opera monumentale alta piรน di tre metri. Un evento eccezionale che inaugura il progetto In Florence, un programma ambizioso e innovativo che vede i protagonisti dellโ€™arte del nostro tempo confrontarsi con gli spazi e le opere del Rinascimento fiorentino.

DIALOGO SENZA TEMPO – Jeff Koons In Florence รจ la mostra piรน attesa dellโ€™anno: un confronto tra la provocante bellezza delle opere del geniale artista americano e i capolavori senza tempo di Donatello (1386-1466) e Michelangelo (1475-1564). I luoghi eletti del “dialogoโ€ saranno la Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria. La mostra, organizzata da Associazione Mus.e e a cura di Sergio Risaliti, รจ realizzata grazie alle relazioni e al generoso contributo di Fabrizio Moretti, nuovo mecenate per lโ€™arte contemporanea e per Firenze, giร  noto a livello internazionale come mercante dโ€™arte antica.

GAZING BALL – A Palazzo Vecchio sarร  esposta Gazing Ball (Barberini Faun), opera realizzata nel 2013 appartenente alla serie denominata dallโ€™artista Gazing Ball, calchi in gesso di celebri sculture del periodo greco-romano cui lโ€™artista ha aggiunto, in posizione di precario equilibrio, una sfera di colore azzurro brillante e dalla superficie specchiante. Un raffinato e attraente gesto concettuale per ribaltare e deviare lo sguardo dello spettatore dallโ€™ammirazione dellโ€™opera classica, quale immagine memorabile di pura perfezione, alla totalitร  dello spazio ambientale, in cui si riconoscono anche gli osservatori e i vari elementi che caratterizzano il contesto espositivo. Un lavoro che insiste sulla seduzione del calco in gesso, cosรฌ puro, leggero, impalpabile, e la magia disorientante della sfera azzurra con la sua superficie riflettente come uno specchio. Come afferma Koons: “La serie denominata Gazing Ball ha alla base lo โ€œsguardo del filosofoโ€ che giunge alla trascendenza attraverso i sensi per poi dirigere la nostra visione verso lโ€™eternitร  tramite la pura forma e lโ€™ideaโ€.

FAUNO BARBERINI – Lโ€™antico Fauno Barberini ( โ€œUno fauno a sedere piรน grande del naturale quale sta dormendo e tiene un braccio in testaโ€, Archivio Barberini, Roma, 1632) รจ una scultura di etร  imperiale – ispirata probabilmente a un opera in bronzo di epoca tardo-ellenistica. Rinvenuto a Roma nei fossati di Castel Santโ€™Angelo intorno al 1624, il marmo entrรฒ nella collezione del Cardinale Francesco Barberini nel 1628, per poi arrivare in Germania agli inizi dellโ€™Ottocento, dove รจ conservato presso la Gliptoteca di Monaco. Alcuni restauri della scultura furono eseguiti, giร  allโ€™epoca del rinvenimento, dalla bottega di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) o da lui medesimo.

SFERA โ€œTRASCENDENTALEโ€ – Koons spiega in questi termini il senso del suo lavoro: โ€œHo pensato a Gazing Ball guardando per molti anni sfere di questo genere. Ho voluto affermare la perentorietร  e la generositร  della superficie specchiante e la gioia che scatenano sfere come queste. La serie Gazing Ball si basa sulla trascendenza. La consapevolezza della propria mortalitร  รจ un pensiero astratto, e a partire da questa scoperta uno inizia ad avere coscienza maggiore del mondo esterno, della propria famiglia, della comunitร , puรฒ instaurare un dialogo piรน vasto con l’umanitร  al di lร  del presenteโ€.

SCULTURA SIMBOLICA – La sfera deve essere letta come simbolo o archetipo della perfezione del cosmo, dellโ€™Uno, dellโ€™infinito e dellโ€™eterno – come nel Timeo di Platone -, ma tale idealitร  รจ contraddetta dalla posizione arrischiata in cui lโ€™oggetto sferico si trova, posto com’รจ sulla coscia sinistra del giovane Fauno, nonchรฉ dalla superficie che riflette il transeunte, il molteplice, il mondo della vita.

PLUTO E PROSERPINA – Altre relazioni, altri significati emergeranno in Piazza della Signoria dove, a poca distanza dalla copia in marmo del David di Michelangelo, sarร  esposta una delle piรน celebri sculture di Jeff Koons, Pluto and Proserpina (2010-2013), unโ€™opera monumentale, alta piรน di tre metri, in acciaio inox, lucidata a specchio e con una cromatura in color oro. Le due figure di Plutone e Proserpina, avvinghiate in un abbraccio drammatico e sensuale, scintilleranno alla luce del giorno e, illuminate durante la notte, strideranno in contrasto con le sculture in marmo e bronzo della piazza.

LA SCELTA DELLA LOCATION – Abbagliante presenza, lโ€™opera di Koons, catturerร  lo sguardo dei cittadini e dei turisti, unico originale tra le copie del David e della Giuditta sullโ€™arengario. La superficie specchiante dell’opera di Koons funzionerร  in modo da assorbire, catturare e liquefare tutto lo spazio circostante, con effetti di splendore abbacinante e di virtuosistica defigurazione. In tale posizione, si esplicita una diversa e piรน sottile relazione tra Pluto and Proserpina di Koons e il contesto espositivo di Piazza Signoria, con la sua sfilata di mirabili sculture. Il senso dell’arte, della bellezza e dell’amore come continua rinascita, come sublimazione del dolore e come superamento della morte (anche della morte dell’arte). La speciale collocazione di Pluto and Proserpina di Koons รจ stata pensata anche per esaltare la peculiare somiglianza di quest’opera con il Ratto delle Sabine del Giambologna (1529-1608) – posto sotto la Loggia dei Lanzi- e con il Genio della Vittoria del Buonarroti -conservato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, massimi esempi di una soluzione spiraliforme del movimento nei corpi; suggerendoci inoltre che Bernini deve molto allโ€™arte del cinquecento nella sua prodigiosa invenzione del Ratto di Proserpina.

25 settembre 2015

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