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”Il Principe dei sogni”, lo splendore degli arazzi di Pontormo e Bronzino al Quirinale

Una mostra che ''lascia senza fiato'' quella che, presente Sergio Mattarella, riunisce al Quirinale per la prima volta dopo 150 anni la straordinaria collezione di 20 arazzi, tutti restaurati, commissionata da Cosimo I Medici a Pontormo e a Bronzino...

Il Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale accoglie dal 17 febbraio al 12 aprile 2015 la mostra “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino” che raduna, dopo centocinquanta anni, i venti arazzi che raffigurano la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, narrata nella Genesi 

 

MILANO – Una mostra che ”lascia senza fiato” quella che, presente Sergio Mattarella, riunisce al Quirinale per la prima volta dopo 150 anni la straordinaria collezione di 20 arazzi, tutti restaurati, commissionata da Cosimo I Medici a Pontormo e a Bronzino nel 1545. L’eccezionale esposizione, dopo Roma, toccherà dal 29 aprile al 23 agosto Milano, tra gli eventi clou dell’Expo, per approdare infine (dal 15 settembre al 15 febbraio) a Firenze nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio.

 
PALAZZO DEL QUIRINALE APERTO AL PUBBLICO – Per l’occasione il Palazzo del Quirinale sarà aperto tutti i giorni alle visite. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha annunciato durante l’apertura della mostra. “Il Quirinale – ha spiegato- è il luogo simbolo della cultura e della storia degli italiani; è un palazzo che ha accompagnato la storia d’Italia e che continua, giorno dopo giorno, ad accompagnarla come sede della Presidenza della Repubblica. Proprio per sottolineare questo rapporto ho disposto che il Quirinale si entro breve tempo aperto alle visite tutti i giorni”. Un regalo agli italiani (e ai turisti stranieri), ma anche una risposta a chi da tempo preme per la trasformazione de4l palazzo in un museo che celebri l’Italia, la sua storia, i suoi maestri, la sua cultura. Mattarella ha spiegato che saranno aperti anche i saloni e gli ambienti non compresi nel percorso delle visite possibili fino ad oggi. Le 1200 stanze non avranno più segreti. Si potranno ammirare arazzi (ben 261 pezzi), mobili e dipinti, sculture e le carrozze storiche a cui è stato dedicato un museo nel grande “Fabbricato” costruito dall’architetto Antonio Cipolla nel 1874, uno degli edifici nel complesso del Quirinale.

 
GLI ARAZZI – Divisi per volere dei Savoia nel 1882 tra Firenze e il Palazzo del Quirinale, li arazzi tornano, grazie all’impegno della Presidenza della Repubblica Italiana e del Comune di Firenze, a essere esposti insieme in una mostra unica. Questa serie di panni monumentali, oggetto di un complesso e pluridecennale restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e il Laboratorio Arazzi del Quirinale, rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale.

 
Gli arazzi con le Storie di Giuseppe vennero commissionati da Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553 per la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio a Firenze. I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti Pontormo. Ma le prove predisposte da quest’ultimo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. Tessuti alla metà del XVI secolo nella manifattura granducale, tra le prime istituite in Italia, furono realizzati dai maestri arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher sui cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati. Cosimo de’ Medici nutriva una particolare predilezione per la figura di Giuseppe, nelle cui fortune vedeva rispecchiate le alterne vicende dinastiche medicee: Giuseppe, figlio prediletto di Giacobbe, tradito e venduto come schiavo dai fratelli, fatto prigioniero in Egitto, riesce comunque, grazie alle sue rare doti intellettuali, a sfuggire alle avversità, a perseguire una brillante carriera politica e a raggiungere posizioni di potere. Abile parlatore, consigliere e interprete dei sogni del Faraone, mette in salvo un’intera popolazione dalla carestia e, infine, dà prova di clemenza e magnanimità, perdonando i fratelli che lo avevano tradito.

 

 

17 febbraio 2015

 

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