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Il futurismo italiano approda al Guggenheim di New York

Il Solomon R. Guggenheim Museum presenta la prima panoramica completa, mai vista negli Stati Uniti, di uno dei più importanti movimenti d'avanguardia d'Europa del 20° secolo...

Il Solomon R. Guggenheim Museum di New York presenta la mostra “Italian Futurism 1909- 1944: Reconstructing the Universe” fino al primo settembre

MILANO – Il Solomon R. Guggenheim Museum presenta la prima panoramica completa, mai vista negli Stati Uniti, di uno dei più importanti movimenti d’avanguardia d’Europa del 20° secolo. Con oltre 360 opere di oltre 80 artisti, architetti, designer, fotografi e scrittori, questa mostra multidisciplinare esamina l’intera gamma storica del Futurismo, dal suo inizio nel 1909 con la pubblicazione del primo manifesto futurista scritto da Filippo Tommaso Marinetti fino alla sua scomparsa alla fine della Secondo Guerra Mondiale.

IL PROGETTO – La mostra comprende molte opere rare, alcune delle quali non hanno mai viaggiato al di fuori dell’Italia. Essa comprende non solo la pittura e la scultura, ma anche la pubblicità, architettura, ceramiche, design, moda, cinema, poesia, fotografia, performance, pubblicazioni, musica e teatro di questo dinamico e spesso controverso movimento che ha sostenuto la modernità e l’insurrezione. La mostra è organizzata da Vivien Greene , Senior Curator del Solomon R. Guggenheim Museum.

FUTURISMO  – Il Futurismo è nato nel 1909 in un contesto di crescente sconvolgimento economico e sociale. Nel ‘La Fondazione e Manifesto del Futurismo ‘ di Marinetti, pubblicato su Le Figaro, si delineano gli obiettivi principali del movimento, tra i quali: abolire il passato, prendere come modello la modernizzazione, e esaltare l’aggressione dell’arte. Anche se nasce come un movimento letterario, il Futurismo presto abbracciato le arti visive così come la pubblicità, la moda, la musica e il teatro, e si diffonde in tutta Italia e non solo. I futuristi respingono la stasi e la tradizione e traggono ispirazione dal settore emergente, dalle macchine, e dalla velocità delle metropoli moderne. La prima generazione di artisti crearono opere caratterizzate da movimenti dinamici e forme fratturate, che aspirano a rompere  le nozioni esistenti di spazio e di tempo per posizionare lo spettatore al centro dell’opera d’arte. Il Futurismo era destinato ad essere non solo un idioma artistico, ma anche un nuovo modo di vivere. Centrale per il movimento è stato il concetto di ‘Opera d’arte totale ‘, in cui lo spettatore viene circondato da un ambiente completamente futurista.

LA MOSTRA – La mostra inizia con l’esplorazione del manifesto come forma d’arte, e procede con l’incontro dei Futuristi con il cubismo nel 1911. Procedendo attraverso la struttura a chiocciola del museo, i visitatori seguono la progressione del movimento, ampliatosi fino ad includere l’architettura, abbigliamento, design, stoviglie, poesia sperimentale, e giocattoli. La mostra è animata da tre film commissionati dal documentarista Jen Sach, che utilizzando immagini di archivio, fotografie di documentari, stampati, scritti, registrazioni e composizioni musicali rappresenta il lavoro più effimero dei futuristi  e porta in vita le loro parole in libera poesia. La mostra sul Futurismo italiano si conclude con le cinque tele monumentali che compongono l’opera “Sintesi della Comunicazione” ( 1933-1934 ) di Benedetta Cappa Marinetti, che vengono mostrati per la prima volta fuori della loro posizione originale. Uno dei pochi incarichi pubblici assegnati ad un futurista nel 1930, la serie di dipinti è stato creato per il Palazzo delle Poste ( Ufficio postale ) di Palermo, in Sicilia. I dipinti celebrano le diverse modalità di comunicazione, molte abilitate dalle innovazioni tecnologiche ,e corrispondono ai temi della modernità e dell’’opera d’arte totale’.

24 febbraio 2014 

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