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Il 26 marzo verrà inaugurato l’atteso MUDEC, il nuovo Museo delle Culture a Milano

Nella prossima primavera verrà inaugurato il MUDEC, il nuovo museo progettato da David Chipperfield, in Via Tortona 56 a Milano, area che un tempo era occupata dall'Ansaldo...

Questa primavera, dopo ben 15 anni di attesa, con lavori e inaugurazioni rinviate più volte, quest’anno finalmente aprirà al pubblico il nuovo Museo delle Culture di Milano, il MUDEC. La data stabilita per l’apertura è giovedì 26 marzo 2015

MILANO – Nella prossima primavera verrà inaugurato il MUDEC, il nuovo museo progettato da David Chipperfield, in Via Tortona 56 a Milano, area che un tempo era occupata dall’Ansaldo, destinata nel 1999 a diventare nel suo complesso la Città delle Culture. Oltre 8000 mq su 3 piani, con il primo destinato a caffetteria, bookshop, caffetteria, didattica, biblioteca e uffici, e gli altri 2 ad ospitare collezioni di America, Asia e Africa (culture extraeuropee) del Comune di Milano, più un attico con ristorante.

UNA LUNGA GESTAZIONE – Era l’ormai il lontano 2001 quando lo Studio David Chipperfield vinse il concorso internazionale per «La Città delle Culture», bandito dall’allora assessore alla Cultura e Musei Salvatore Carrubba con il direttore centrale Alessandra Mottola Molfino (artefici anche del Museo del Novecento all’Arengario). A causa di alcuni ritardi, l’apertura, prevista nell’autunno 2014, era slittata, ma ora l’assessore Filippo Del Corno ha confermato che il polo espositivo sarà pronto per la nuova data di inaugurazione. Il progetto museologico è stato dunque riorientato, diventando un “luogo dedicato all’interculturalità, dove le culture planetarie e quelle locali potranno confrontare le loro differenze e sintonie”, argomenta Boeri, che della riconversione è stato il promotore.

L’EDIFICIO – Il nuovo museo milanese è un’architettura ‘leggera’, non monumentale, che permetterà un dialogo vero con le opere e che in più offre un’invidiabile fluidità di percorsi. E la cupola è insieme spettacolare e avvolgente. Circa 8600 metri quadrati di superficie (esclusi i collegamenti verticali, i locali tecnici, il grande parcheggio interrato) distribuiti su tre piani, una grande flessibilità di circolazione sia in orizzontale che in verticale, l’edificio è composto da un sistema di parallelepipedi grezzi, “simili alle strutture industriali preesistenti” spiega Chipperfield, che al piano terra ospiteranno gli spazi pubblici (bookshop, caffetteria, didattica, biblioteca, mediateca, uffici…) oltre a uno spazio per il Forum Città Mondo (500 associazioni delle comunità presenti a Milano, da 80 Paesi), depositi e laboratori. Salito lo scalone, si emerge in un alto, luminoso corpo quadrilobato di vetro opaco, una sorta di bellissimo ‘fiore’ dalle forme fluide e accoglienti, snodo dei percorsi che di qui portano all’auditorium, agli spazi per le esposizioni temporanee (alcuni di insolita altezza) e ad altre sale destinate a ospitare piccoli nuclei delle raccolte etnografiche, posti di volta in volta a dialogare con le mostre di contemporanea che si terranno nelle aule contigue. All’ultimo piano, il bar e il ristorante, vetrati.

LE MOSTRE IN PROGRAMMA – L’atteso Museo delle Culture di Milano non ha ancora aperto i battenti, ma è stato già reso noto il programma delle mostre, inserite nel palinsesto di Expo in Città. Si parte il 26 marzo 2015, con l’esposizione ‘Mondi a Milano’: il Museo delle Culture inaugurerà i suoi spazi con una mostra dedicata al dialogo tra Milano e i tanti ‘mondi lontani’ – dall’Africa all’Oriente – apparsi sulla scena della città attraverso le grandi esposizioni. Lungo il percorso espositivo, che resterà allestito fino al 19 luglio, si potranno ammirare opere d’arte, oggetti di design, architetture, documenti e arredi che testimoniano il fascino dell’esotismo e l’ansia di modernità.
Sempre il 26 marzo, fino al 30 agosto, inaugurerà ‘Africa’, a cura di Ezio Bassani, Lorenz Homberger, Gigi Pezzoli e Claudia Zevi: con oltre 200 pezzi esposti la mostra racconta l’arte africana dal Medioevo ad oggi, muovendosi su due livelli d’interpretazione. Da un lato saranno esposti alcuni celebri e monumentali capolavori selezionati in base al gusto occidentale, mentre dall’altro saranno proposte le opere più vicine alla tradizione e alla sensibilità africane.

 

 

2 febbraio 2015

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