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”Giorgio Morandi 1890-1964”, dopo quarant’anni l’artista bolognese torna in mostra a Roma

La città di Roma accoglie l’opera di Giorgio Morandi dopo la mostra postuma curata da Cesare Brandi alla Gnam di Valle Giulia nel 1973, con una esposizione straordinaria che conferma l’attenzione del Vittoriano...

Giorgio Morandi torna in una grande mostra a Roma dopo quarant’anni: oltre 150 opere esposte, di cui 100 dipinti

 
MILANO – La città di Roma accoglie l’opera di Giorgio Morandi dopo la mostra postuma curata da Cesare Brandi alla Gnam di Valle Giulia nel 1973, con una esposizione straordinaria che conferma l’attenzione del Vittoriano per la pittura italiana del Ventesimo secolo. Un percorso iniziato nel 2012 con Renato Guttuso, proseguito nel 2013 con la mostra dedicata a Cézanne e ai pittori italiani che dal padre dell’impressionismo trassero ispirazione e nel 2014 con la mostra “Mario Sironi. 1885-1961”.

 
LA MOSTRA – “Giorgio Morandi 1890-1964”, al Complesso del Vittoriano dal 28 febbraio al 21 giugno 2015, documenta la vicenda artistica del pittore bolognese attraverso un numero cospicuo di opere di grande rilevanza che provengono da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose collezioni private, inclusi alcuni capolavori meno noti al grande pubblico concessi eccezionalmente in prestito e accostati in modo inedito secondo un progetto mirato, pensato appositamente da Maria Cristina Bandera per questa occasione romana.

 
Accanto ai dipinti ad olio – oltre 100 – saranno riunite in un percorso di lettura critica anche le opere incisorie, attestazione di una attività non secondaria ma parallela a quelle pittorica che valse a Morandi nel 1953 il riconoscimento internazionale del Gran Premio per l’Incisione alla Biennale di San Paolo in Brasile. Le incisioni saranno eccezionalmente affiancate dalle rispettive matrici in rame provenienti dall’Istituto Nazionale per la Grafica, abitualmente non esposte al pubblico per ragioni conservative. Sarà inoltre presente una sezione notevole di finissimi disegni e di acquerelli, vere e proprie opere autonome dall’asciuttezza espressiva e esiti assoluti della ricerca costante di essenzialità di Morandi.

 
IL PERCORSO ESPOSITIVO – Il percorso espositivo si propone di delineare e presentare ad un pubblico allargato la modernità e il complesso itinerario intellettuale ed emotivo espresso da Morandi, oltre che in un suo ‘autoritratto’, con i suoi motivi, sempre ripetuti ma sempre costantemente rinnovati: ‘nature morte’ – talora di conchiglie –, ‘paesaggi’ e ‘fiori’. L’artista si concentra, infatti, su pochi temi consueti, motivando così la sua scelta: «Gli stessi titoli che ho scelto per queste opere sono convenzionali, come Natura morta, Fiori o Paesaggio, senza alcuna allusione alla bizzarria o a un mondo irreale». Temi che proprio per la presa di distanza dal narrativo e da poetiche sociali, fanno della sua un’arte che travalica la contingenza per divenire universale, così da consegnare Morandi a un destino di attualità.
La rassegna, distribuita in un ordine cronologico e tematico, intende ripercorrere l’intero cammino compiuto da Morandi e include opere espresse con differenti tecniche: pittura, incisione, acquerello e disegno. Attività, o meglio ricerche, svolte in parallelo, spesso intersecate. Si parte dalle prime opere, realizzate nel solco delle avanguardie e della tradizione italiana, per giungere a quelle degli ultimi anni, caratterizzate da una progressiva rarefazione e pervase da un’inquietudine tutta moderna.

 
Nel catalogo, edito da Skira, saranno presenti saggi di Maria Cristina Bandera, Catherine Goguel e Fabio Fiorani, e scritti inediti di Roberto Longhi, Giulio Paolini e Ferzan Ozpetek.

 

 

27 febbraio 2015

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