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Filippo Del Corno (Ass. alla Cultura del Comune di Milano), ”Il nostro obiettivo? Restituire a Milano il rango di capitale europea della cultura”

Pubblichiamo oggi la prima parte dell’intervista all'Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, con il quale abbiamo parlato della situazione culturale della città di Milano

Con l’Ass. Del Corno abbiamo parlato della situazione culturale milanese, degli obiettivi raggiunti, dei progetti in vista di Expo 2015 e ovviamente anche di Bookcity

MILANO – Pubblichiamo oggi la prima parte dell’intervista all’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, con il quale abbiamo parlato della situazione culturale della città di Milano, alla luce degli obiettivi raggiunti dall’insediamento della giunta Pisapia nel 2011 e in vista delle iniziative future, una su tutte, il ruolo della cultura nell’Expo 2015.

Che percorso è stato fatto nell’ambito culturale rispetto alla precedente giunta comunale? Quali obiettivi vi siete preposti?
Noi ci siamo proposti tre obiettivi principali: il primo quello di restituire a Milano il rango di una vera e propria capitale europea della cultura, aumentando la qualità e la quantità della sua offerta culturale. Questo obiettivo direi che è stato raggiunto ed è in costante espansione perché tutti i misuratori statistici, ma anche di gradimento, ci dicono che di fatto l’offerta culturale di Milano in questo triennio si è molto innalzata, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Questo lo riscontriamo in un forte gradimento che i cittadini esprimono nei confronti delle nostre iniziative culturali e nella crescita davvero importante e significativa del turismo a Milano, non più connesso esclusivamente alla diade “distance-sensation” che è sempre stato caratteristico di Milano ma sempre più anche all’arte e alla cultura, e quindi alla valorizzazione del patrimonio e alla produzione culturale.

Il secondo obiettivo che ci siamo ripromessi era quello di fare in modo che la cultura fosse uno strumento importante di sviluppo, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista economico. La diffusione della cultura può aumentare il patrimonio cognitivo della comunità, della città di Milano, e grazie a diversi progetti e proposte culturali, questo aumento del patrimonio cognitivo, sta rendendo di fatto la città sempre più fertile per uno sviluppo economico e sociale. Gli indicatori statistici che vedono Milano tornata davanti nelle primissime posizioni, anche nei ranking internazionali come appunto meta di sviluppo e di investimento economico, sta a significare che questa comunità è davvero tornata fertile per questo tipo di relazione tra patrimonio cognitivo della comunità stessa e possibilità di sviluppo. Da questo punto di vista stiamo provando a disegnare la Milano del futuro, che sarà sempre più una capitale della conoscenza, sia come centro di produzione e promozione culturale e che rientra definitivamente all’interno della rete delle grandi capitali europee, sia per quanto riguarda un aspetto molto importante che è la valorizzazione della sua rete formativa d’eccellenza, costituita dal tessuto delle Università, delle scuole professionali connesse soprattutto all’economia della conoscenza.

Il terzo obiettivo che c’eravamo proposti è quello di mettere in rete, mettere a sistema le istituzioni culturali della città in maniera finalmente efficace. Da questo punto di vista, abbiamo elaborato diverse strategie delle quali le più efficaci sono: da una parte la strategia del palinsesto e dall’altra il mettere a sistema l’offerta culturale della città. Con la strategia del palinsesto si intende il riunire attorno a nuclei tematici di programmazione, le attività delle principali istituzioni culturali attivando reti che sono molto orizzontali e inclusive. Abbiamo iniziato col progetto “Autunno Americano”, abbiamo proseguito con il progetto “La Primavera di Milano”, proseguiremo poi con i progetti “Expo in Città”, che da questo punto di vista è davvero la piena realizzazione di questa strategia. In tutti e tre i casi cerchiamo di mantenere e garantire la loro autonomia progettuale ma nel contempo tentiamo di sviluppare un’efficace strategia di alleanze e di sinergia.
L’altro elemento molto importante è quello di mettere a sistema l’offerta culturale della città, declinando in maniera precisa la funzione culturale dei luoghi. Qui faccio due esempi su tutti: la Rotonda della Besana è diventato il MUBA – Museo dei Bambini e quindi ha finalmente identificato una funzione specifica nella città che è quella di promuovere l’incontro tra l’infanzia e i linguaggi dell’arte, in maniera che sia al tempo stesso creativa e formativa e l’altro è il progetto recentissimo di costruzione al Palazzo della Ragione di un polo espositivo estremamente centrale e prestigioso, dedicato alla fotografia.

Collegandomi a quanto ha appena risposto, ci sono in programma altri progetti di riqualificazione? Ad esempio l’Ansaldo?
All’Ansaldo stiamo lavorando su due fronti molto importanti. Il primo è l’apertura del Museo delle Culture, che avverrà nei primissimi mesi del 2015. Finalmente questo progetto, che ha avuto mille vicissitudini e sembrava essere definitivamente abortito nelle precedenti amministrazioni, è stato da noi ripreso in mano con grande energia e in tre anni di lavoro veramente duro, siamo riusciti a restituire alla città il sogno, che poi diventerà una realtà, di un grande Museo delle Culture. Sarà un museo interdisciplinare, che coniugherà i linguaggi dell’intercultura con quelli dell’arte contemporanea, che metterà in costante confronto e dialogo un nucleo importante di collezione permanente, che appartiene al Comune ed esposizioni temporanee che saranno realizzate dal soggetto privato gestore che abbiamo individuato mediante un bando con procedura di evidenza pubblica. Il Museo delle Culture di fatto andrà ad abitare lo spazio dell’Ansaldo (nella zona centrale del cortile); quindi anche un quartiere della città che si sta trasformando notevolmente, garantendo un’ulteriore accensione di luce, di promozione e produzione culturale in un’altra parte della città.

Accanto a questo, c’è il progetto OCA – Officine Creative Ansaldo, quello che è stato una sperimentazione condotta nei primissimi anni della nostra amministrazione, rispetto alla restituzione di una parte importante del complesso dell’Ansaldo dedicato all’energia delle nuove Officine Creative, che di fatto stanno popolando sempre di più la nostra città e il suo sistema economico. Anche in questo caso con una procedura di bando di evidenza pubblica, abbiamo messo lo spazio dedicato alle Officine Creative a disposizione della città. Il bando non è ancora chiuso ma lo spazio verrà poi assegnato a un soggetto o a una rete di soggetti e di fatto vedremo svilupparsi ancora di più il progetto di destinare quel luogo al tema dell’Officina Creativa, che è un tema di grande interesse anche per quanto riguarda lo sviluppo economico della città.

7 giugno 2014

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