Parte il Festival di SanMArTA 2025 tra musica e archeologia

11 Febbraio 2025

In occasione dell'inizio del Festival di Sanremo, il Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA) lancia l'originale iniziativa per avvicinare un pubblico sempre più ampio alla collezione del museo, sfruttando l’universalità della musica.

Il Festival di SanMArTA tra musica e archeologia

Il Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA) lancia il Festival di SanMArTA, un evento che unirà la passione per la musica italiana e il patrimonio storico. In occasione dell’inizio del Festival di Sanremo, il museo ha deciso di coinvolgere il pubblico in un’iniziativa originale e interattiva, in cui sei reperti archeologici verranno associati a sei celebri brani della storia del festival ligure.

Sanremo è da sempre un evento che unisce generazioni e culture, un appuntamento annuale che celebra la musica italiana e la sua evoluzione nel tempo. Il MArTA ha colto questa occasione per creare un ponte tra passato e presente, utilizzando un linguaggio universale che accomuna tutti: la musica.

L’obiettivo è quello di mostrare come anche gli oggetti del passato possano raccontare storie, emozioni e momenti di vita, proprio come fanno le canzoni. Questo esperimento culturale vuole dimostrare che la storia non è solo qualcosa di statico ed erudito, ma può essere raccontata con leggerezza e creatività, rendendola più accessibile e coinvolgente per tutti.

L’obiettivo del SanMArTA è chiaro: rendere la storia accessibile e affascinante per tutti. Come spiegato dalla direttrice Stella Falzone, questa iniziativa intende avvicinare un pubblico sempre più ampio alla collezione del museo, sfruttando l’universalità della musica. L’accostamento tra reperti e canzoni aiuta a comprendere come il concetto di popolarità abbia attraversato epoche e culture, dal IV secolo a.C. fino ai giorni nostri.

Il festival per tutti tra canzoni e reperti

La selezione dei reperti e delle canzoni segue un criterio che mescola ironia e suggestione storica. Per esempio, il celebre brano “Vola Colomba”, interpretato da Nilla Pizzi nel 1952, viene abbinato a un balsamario a colombina in vetro della prima metà del I secolo d.C., richiamando il simbolismo del volo e della libertà. Un altro accostamento suggestivo è quello tra “24mila baci” di Adriano Celentano, presentata a Sanremo nel 1961, e una terracotta fittile del III secolo a.C. che raffigura una coppia nell’atto di abbracciarsi e baciarsi, rappresentando così l’eternità del sentimento amoroso.

La lekythos sovradipinta del 350-325 a.C., con una misteriosa figura femminile dal volto coperto, è stata scelta per evocare il celebre brano “Ma che freddo fa” di Nada, presentato nel 1969, suggerendo un’atmosfera di malinconia e mistero. La terracotta policroma della fine del IV secolo a.C., raffigurante un attore comico dall’espressione ebbra, è perfettamente accostata a “Felicità” di Albano e Romina Power, una canzone che ha segnato gli anni ’80 con il suo ritornello spensierato e coinvolgente.

Anche “Salirò” di Daniele Silvestri, brano iconico del 2002, trova una sua corrispondenza nella rappresentazione del gioco dell’ephedrismos, raffigurato in un gruppo fittile del II secolo a.C. che mostra un vincitore portato sulle spalle. Infine, il reperto associato a “La noia” di Angelina Mango, vincitrice di Sanremo 2024, rimane ancora un mistero, lasciando il pubblico con la curiosità di scoprirlo sui canali social del museo.

Perché Visitare il Festival di SanMArTA

Partecipare al Festival di SanMArTA significa vivere un’esperienza unica che fonde cultura, musica e storia in un contesto innovativo e coinvolgente. È l’occasione perfetta per scoprire in modo originale i tesori del Museo archeologico nazionale di Taranto, lasciandosi sorprendere dall’intreccio tra brani iconici della musica italiana e reperti millenari. Il festival offre un’opportunità straordinaria per vedere il passato con occhi nuovi e comprendere come emozioni, sentimenti e passioni siano universali e senza tempo. Inoltre, l’evento stimola la partecipazione attiva del pubblico, permettendo a tutti di giocare con la storia e la musica attraverso i social media del MArTA, rendendo l’apprendimento un’esperienza dinamica e condivisa.

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