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Ferro, Terra, Fuoco e Legno nella Valle Camonica di Franca Ghitti

Inaugura oggi la personale di Franca Ghitti, presso il Museo dell'Energia Idroelettrica di Cedegolo (BS), visitabile fino al 2 novembre. ''Ferro, Terra, Fuoco, Legno'' mette in mostra una cinquantina di sculture e installazioni...

Oggi negli spazi dell’ex centrale idroelettrica di Cedegolo in provincia di Brescia, inaugura la mostra personale dell’artista Franca Ghitti, dal titolo ”Ferro, Terra, Fuoco, Legno”. Materiali primordiali, tipici dell’Arte Povera che si interfacciano con i macchinari di questo antico spazio d’archeologia industriale, costruito più di un secolo fa, tra il 1909 e il 1910. Un matrimonio ibrido e affascinante

MILANO – Inaugura oggi la personale di Franca Ghitti, presso il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo (BS), visitabile fino al 2 novembre. ”Ferro, Terra, Fuoco, Legno” mette in mostra una cinquantina di sculture e installazioni in ferro e legno, materiali da sempre prediletti dall’artista bresciana. L’esposizione, curata da Marco Meneguzzo e Fausto Lorenzi, è frutto della collaborazione tra MusIL, Fondazione ”Archivio Franca Ghitti” e Fondazione Cariplo. 

LA MOSTRA – Le installazioni e le sculture di Franca Ghitti sembrano trovare negli spazi del museo il loro ambiente naturale. Come afferma Pier Paolo Poggio, direttore del MusIL «Franca Ghitti manifestò con forza il suo interesse per gli spazi della ex centrale, realizzati a inizio Novecento da Egidio Dabbeni. Crediamo che l’artista avesse colto le potenzialità insite nell’incontro tra la sua visione artistica e i contenuti, le forme, i valori di cui era testimonianza la possente macchina tecnologica, simbolo e manifestazione concreta della modernità, calata in un mondo contadino, segnato da pratiche antiche di lavorazione del ferro e del legno.»
Il percorso espositivo che si sviluppa sui due piani, propone opere come Bosco/Wald con tondo delle offerte (1993/95), Alfabeti al femminile/Iron Memory (1998), Alberi Vela (2003), Cancelli d’Europa (2005), Meridiane, Labirinti, Vicinie.

BIOGRAFIA D’ARTISTA – Franca Ghitti, nata nel 1932, ha studiato all’Accademia di Brera a Milano, a Parigi all’Académie de la Grande Chaumière, e a Salisburgo ha frequentato il corso di incisione diretto da Kokoschka. Nel 1963 collabora con Emmanuel Anati alla fondazione del Centro Camuno di Studi Preistorici: studia così le incisioni rupestri di Naquane e Bedolina, vere e proprie mappe primordiali. Dal 1969 al 1971 è in Kenya, per incarico del Ministero degli Esteri, dove esegue le grandi vetrate per la chiesa degli Italiani a Nairobi. I viaggi e i contatti con molte culture tribali africane le chiariscono il valore dei codici formali come sedimenti, altri alfabeti lasciati dalle comunità e dalle strutture sociali. Rientrata in Italia, lavora in legno e in ferro, rivisitando linguaggi legati alle antiche tradizioni di lavoro nei boschi e nelle fucine. Nel 1997 realizza significativi interventi pubblici, tra i quali “Il segno dell’acqua”, una grande struttura a cascata in ferro nel lago d’Iseo (Brescia) e “l’Archivio dei materiali”, un intervento ambientale con vetro-cemento, pietra, ferro e legno nel nuovo quartiere di edilizia residenziale di San Polo a Brescia. Rinnova così la ricerca sulle Mappe organizzando scarti di ferro. Franca muore l’8 aprile del 2012 e l’anno successivo nasce la Fondazione ‘Archivio Franca Ghitti’ che avvia iniziative per la conservazione, la catalogazione, lo studio e la valorizzazione delle opere dell’artista.

12 luglio 2014

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