Sei qui: Home » Arte » Eugenio da Venezia, armonia del colore e vedutismo

Eugenio da Venezia, armonia del colore e vedutismo

Oggi il mondo dell’arte ricorda l’anniversario di nascita di Eugenio da Venezia, pittore Post-impressionista che propone una pittura dai toni chiari ed a contatto diretto con la natura.

MILANO – Eugenio da Venezia è uno dei principali rappresentanti del gruppo di “pittori di Palazzo Carminati”, esponenti dell’arte veneziana tra le due guerre del Novecento. Tra loro Eugenio da Venezia era considerato il “francese”, in quanto il suo tratto pittorico, che è andato personalizzandosi sempre di più nel corso degli anni, si avvicina alle atmosfere degli Impressionisti francesi. Nato il 9 novembre 1900 a Venezia, città a lui legata indissolubilmente fin dal nome, è stato un pittore italiano, e rappresenta la tradizione pittorica del così detto Figurativo Italiano. Ha esposto le sue opere a parecchie edizioni de La Biennale di Venezia, a partire dal 1932. Il critico d’arte veneziano Paolo Rizzi, il quale nell’Agosto 1971 scriveva: “Non diciamo bruscamente: è tempo di riscoprire Eugenio Da Venezia. Chi ha occhi (e gusto estetico) lo ha già “riscoperto” da sempre: un pittore così, in verità, non abbisogna di sussidi critici, tanto i suoi quadri parlano da soli”.

GLI ESORDI – Le fondamentali tappe della sua formazione partono dall’Istituto Statale d’Arte e successivamente con l’Accademia di Belle Arti di Venezia con maestri quali Ettore Tito, Emilio Paggiaro e Vittorio Bressanin. Successivamente frequenta ed ottiene uno studio preso l’Opera Bevilacqua La Masa di Palazzo Carminati dove prende forma la sua pittura. Infatti in questa sede è uno dei pittori facenti parte del gruppo conosciuto in seguito come ‘I Giovani di Palazzo Carminati’. Partendo da Pio Semeghini e dalla così detta Scuola di Burano furono parte del movimento anti-accademico, proponendo una pittura dai toni chiari, fatta all’aperto ed a contatto diretto con la natura, creando così un Post-impressionismo lagunare tipico della città di Venezia, dove il colore è il soggetto principale che plasma la forma.

GLI ANNI DEL SUCCESSO – Dal 1925 inizia ad esporre alle mostre annuali diCa’ Pesaro, Galleria internazionale d’arte moderna (Venezia) e continuerà ininterottamente fino al 1956. A La Biennale di Venezia nel 1934 conosce il Duc de Trèvise, Sauvegarde de l’Art Francaise al secolo Edouard Napoléon César Edmond Mortier de Trèvise (1883 – 1946) ed il vecchio Pierre Bonnard, che esalta la sua grande qualità come colorista. Tra il 1935 e gli anni quaranta soggiorna ed espone a Parigi come conseguenza di queste amicizie. Rientrato in Italia partecipa a numerose mostre quali altre edizioni de La Biennale di Venezia, la VI Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, il Premio Michetti, l’Opera Bevilacqua La Masa e molte altre. Nel 1947 è membro del gruppo dei 27 artisti che contribuirono alla decorazione della famosa Valigia di cartone, che radunò attorno a sé artisti del calibro di Mariano Fortuny, solo per citare un nome su tutti. Negli anni successivi, alternandosi a momenti più o meno fecondi, continua a dipingere, esponendo in tutta Italia e ricevendo nel contempo numerosi attestati di stima. Tra il 1952 e il 1968 si dedica anche alla progettazione di abitazioni residenziali in zone turistiche, quali per esempio Cortina. Eugenio muore la mattina dell’8 Settembre 1992 nella sua casa di Venezia.

LO STILE – La pittura di Eugenio Da Venezia rimane fedele al Post-impressionismo, rifiutando le Avanguardie quali il Futurismo, il Cubismo, l’Astrattismo, o l’Action Painting che si sono succedute in quegli anni. Tra i soggetti prediletti dall’artista ci sono ritratti, numerosi quelli con soggetto Urania; paesaggi, soprattutto lagunari e vedute di campagna e nature morte, in particolare dipinti a soggetto floreale. Maestro del colore, le sue opere emanano luce e un senso di freschezza, come dolci poesie su tela. E’ un colore, il suo, stemperato in sottili gradazioni, quasi impalpabile nella sua essenza, che richiama le tonalità pastello, ma con alcuni climax, dove riappare la lezione tipicamente veneziana della pittura di tocco.

© Riproduzione Riservata