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Estate 2023, 5 mostre d’arte e fotografia da non perdere

E anche l'estate è finalmente arrivata. Scopriamo insieme 5 mostre d'arte e fotografia da non lasciarsi scappare durante le ferie, fra arte, cultura e fotografia.

Ci sono periodi dell’anno in cui i musei sono particolarmente affollati. L’estate è sicuramente uno di questi. Sarà perché nelle ore più calde è piacevole rifugiarsi al fresco e godersi un po’ di cultura, o magari semplicemente perché si ha più desiderio di stare a contatto con la bellezza e l’intimità dell’arte, le mostre sono sempre molto gradite da giugno a settembre. Eccone 5, fra arte e fotografia, che vi segnaliamo per quest’estate.

5 mostre d’arte e fotografia da non perdere quest’estate

“Sacred landscapes”, Fondazione Giorgio Cini a Venezia

Venezia è una delle mete turistiche più ambite da italiani e da stranieri. Se quest’estate avete intenzione di recarvici, non potete non dedicare un paio d’ore o anche mezza giornata alla suggestiva isola di San Giorgio, dove si trova la Fondazione Giorgio Cini, sede di un bellissimo museo e di spazi che lasciano senza fiato per bellezza e fascino senza tempo.

Quest’estate, in particolare, il bosco sarà protagonista di una mostra collettiva, dal titolo “Sacred landscapes”, che grazie alle opere di vari artisti vuole indurre ad una profonda riflessione sul paesaggio e sul ruolo che noi esseri umani abbiamo nella sua formazione e deformazione. Una mostra da non perdere, per location, intento ed originalità!

“Oltre la soglia. Leandro Erlich”, Palazzo Reale di Milano

Fino al 4 ottobre 2023 Palazzo Reale Milano accoglie per la prima volta in Europa un’ampia monografica di una delle maggiori figure di spicco della scena artistica internazionale: Leandro Erlich. Una mostra da non perdere quest’estate!

Artista argentino, nato a Buenos Aires nel 1973, Erlich crea grandi installazioni con cui il pubblico si relaziona e interagisce, diventando esso stesso l’opera d’arte.

Le sue opere sono uniche e rappresentano un’assoluta novità nel mondo dell’arte e uniscono creatività, visione, emozione e divertimento.

Palazzi in cui ci si arrampica virtualmente, case sradicate e sospese in aria, ascensori che non portano da nessuna parte, scale mobili aggrovigliate come fossero fili di un gomitolo, sculture spiazzanti e surreali, video che sovvertono la normalità. Sono tutti elementi che ci raccontano qualcosa di ordinario in un contesto stra-ordinario, dove tutto è diverso da quello che sembra, dove si perde il senso della realtà e la percezione dello spazio.

I lavori di Erlich sono frutto di una ricerca artistica profonda e concettuale, che sfocia nel paradosso e che ha già conquistato milioni di visitatori nel mondo: 600.000 a Tokyo e 300.000 a Buenos Aires, ovunque il pubblico è accorso alle sue mostre, caratterizzate da installazioni site specific molto complesse da realizzare e quindi molto rare.

“Dalì, Magritte, Man Ray e il Surrealismo”, Mudec di Milano

180 opere, tra dipinti, sculture, disegni, documenti, manufatti, provenienti dalla collezione del museo Boijmans Van Beuningen, uno dei più importanti musei dei Paesi Bassi, in dialogo con alcune opere della Collezione Permanente del Mudec di Milano. “Dalì, Magritte, man Ray  e il Surrealismo” è senza ombra di dubbio una delle mostre d’arte più interessanti che potrete trovare in Italia quest’estate.

L’ampia selezione di capolavori presentati nella mostra racconta al visitatore quali fossero le principali premesse e motivazioni dei surrealisti: utilizzando oggetti trovati, tecniche automatiche o regole simili a giochi, gli artisti tentarono di escludere il razionale, nella speranza di creare uno shock poetico che avrebbe cambiato il mondo.

Le sei sezioni presentano il mondo del Surrealismo, la visione e la poliedricità delle manifestazioni surrealiste nei più diversi ambiti artistici: dipinti, opere su carta, pubblicazioni e oggetti, sculture… l’atteggiamento surrealista pervade le sale, una dopo l’altra, in un percorso a 360 gradi.

“Dreaming the end. Sin Wai Kin”, Fondazione Memmo di Roma

Una grande novità in Italia per la quarta mostra che vi suggeriamo di tenere d’occhio quest’estate!

Dreaming the end“, a cura di Alessio Antoniolli, costituisce un ulteriore capitolo della ricerca di Sin Wai Kin, che riflette sull’oggettivazione del corpo e la cultura che lo regola attraverso la pratica dello storytelling, ponendo così in discussione i processi normativi che regolano le categorie identitarie e una coscienza del sé fondata sul binarismo.

Costantemente in bilico tra realtà e dimensione onirica, la poetica di Sin Wai Kin è il manifesto di una complessità che rifugge categorie e mezzi espressivi: video, performance, installazioni sono i linguaggi utilizzati per dar vita a opere che mescolano riferimenti pop ed esperienze personali, lasciando emergere un sentimento indefinibile, sospeso tra tenerezza e malinconia, ironia e dramma, familiarità e alienazione.

Fulcro dell’esposizione è il video Dreaming the End (2023): una storia che si muove tra il registro narrativo e quello reale, giocando con i tempi, gli spazi, i luoghi e riferimenti, così da rendere tutto allo stesso tempo familiare e sconosciuto.

“Everybody talks about the weather”, Fondazione Prada di Venezia

Infine, ecco una mostra che non affronta solo l’aspetto artistico, ma anche quello politico e ambientale. Da non perdere quest’estate, “Everybody talks about the weather” è ospitata dalla Fondazione Prada a Venezia.

“Everybody Talks About the Weather” è una mostra di ricerca che esplora i significati del tempo meteorologico nell’arte visiva, prendendo in considerazione le condizioni atmosferiche come una premessa per affrontare la questione dell’emergenza climatica in corso.

Più di cinquanta opere di artisti contemporanei e una selezione complementare di lavori storici tracciano i vari modi in cui il clima e il tempo hanno plasmato le nostre identità culturali e come l’umanità ha affrontato la nostra esposizione quotidiana agli eventi meteorologici.

L’allestimento progettato dallo studio newyorkese 2×4 intreccia la dimensione artistica del progetto a una serie di approfondimenti scientifici sviluppati in collaborazione con il New Institute Centre For Environmental Humanities (NICHE) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

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