La prima domenica di agosto torna #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che apre gratuitamente i luoghi della cultura statali in tutta Italia.
L’appuntamento è per domenica 3 agosto 2025, con ingressi negli orari consueti di apertura e prenotazione consigliata o obbligatoria dove richiesta.
Il format funziona: la scorsa edizione, domenica 6 luglio, ha registrato 195.350 ingressi. Biglietti e info pratiche passano dall’app “Musei Italiani”: è lì che trovi aggiornamenti in tempo reale, modalità di accesso e (quando previsti) slot di prenotazione.
Domenica al Museo, 3 agosto 2025: come (e dove) vivere gratis il patrimonio italiano
Una domenica al mese, un Paese intero da (ri)conoscere. Il 3 agosto l’arte e l’archeologia italiane si offrono gratis, ma il vero lusso resta il tempo: scegli una zona, riduci le tappe, lascia che un luogo ti parli con calma. L’Italia, quando la ascolti, non delude mai.
Abruzzo: archeologie d’Appennino e memorie d’autore
A Chieti, il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo – Villa Frigerj racconta l’Abruzzo italico e romano con un allestimento chiaro e rigoroso, mentre alla Civitella si entra nel vivo della città antica. Poco fuori, il Parco archeologico di Iuvanum offre un colpo d’occhio sorprendente tra resti romani e paesaggio montano.
All’Aquila, il Museo Nazionale d’Abruzzo (MUNDA) intreccia Medioevo e modernità; nei dintorni, San Pietro ad Oratorium (Capestrano) e San Pietro ad Alba Fucens (Massa d’Albe) mostrano quanto la storia abruzzese sia fatta anche di abbazie e pievi in controluce.
Pescara: la Casa natale di Gabriele d’Annunzio aggiunge la nota letteraria, tra cimeli, manoscritti, oggetti di scena e una regia domestica che parla ancora al presente.
Basilicata: Matera (e non solo), dove le collezioni fanno sistema
A Matera il circuito statale è un tutt’uno: Museo Ridola, Palazzo Lanfranchi ed ex Ospedale San Rocco dialogano con la città dei Sassi e ne allargano l’orizzonte, dall’archeologia alla pittura dell’Ottocento.
Sulla costa ionica, l’area della Siritide si legge tra il Museo Archeologico Nazionale di Policoro e il Parco di Herakleia, mentre le Tavole Palatine a Bernalda restituiscono in piena luce l’ordine dei templi dorici.
Nell’interno, Melfi e Venosa (Musei e Parchi archeologici) tracciano una dorsale longobarda e normanna tutta da (ri)scoprire.
Calabria: bronzi, colonie e paesaggi che fanno storia
A Reggio Calabria il MArRC – Museo Archeologico Nazionale è la tappa-simbolo: un racconto del Mediterraneo antico che ha nei celebri bronzi un magnete mondiale e che vale la coda.
Lungo lo Ionio, il Parco e Museo di Capo Colonna (Crotone) mette in relazione santuario, promontorio e città; a Borgia, il Parco di Scolacium è un manuale a cielo aperto su urbanistica e stratificazioni.
Suggestivo anche l’itinerario fra La Cattolica di Stilo, Gerace e i siti di Locri Epizefiri: la Magna Grecia parla ancora, forte e chiaro.
Campania: classici assoluti (e gestione afflussi) Qui la parola d’ordine è programmare.
La Reggia di Caserta (Palazzo Reale, Parco Reale, Giardino Inglese) in prima domenica è molto richiesta: verifica sull’app se è attiva una prenotazione obbligatoria per scaglionare gli ingressi.
Fra i grandi siti archeologici, Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabiae e Cuma rientrano nell’ombrello dei parchi statali: in genere l’accesso è gratuito, ma contingentato.
A Napoli, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Palazzo Reale, il Castel Sant’Elmo con il Museo del Novecento, il MANN e la Certosa di San Martino danno forma a un ecosistema unico: collezioni, parchi storici e viste da cartolina. Verso sud, Paestum e Velia sono l’estate classica per eccellenza: templi, mura e mare nella stessa giornata.
Emilia-Romagna: dalla città etrusca al mosaico tardoantico
A Bologna, la Pinacoteca Nazionale attraversa secoli di pittura padana (i Carracci a dialogo con Reni e la scuola bolognese), mentre a Marzabotto il Parco archeologico di Kainua ti mette letteralmente sulle strade di una città etrusca.
Le Gallerie Estensi di Modena (con Museo Lapidario) e il Palazzo Ducale di Sassuolo raccontano la stagione delle corti e dell’ornato barocco.
In Romagna, Ravenna è capitale di un’altra età dell’oro: Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Mausoleo di Teodorico, Battistero degli Ariani e Museo Nazionale compongono un circuito che spiega meglio di qualunque manuale perché il mosaico tardoantico sia ancora una tecnologia dello sguardo.
Come organizzare la tua #domenicalmuseo (e godertela davvero)
Prenota quando si può (o si deve): alcuni siti richiedono prenotazione obbligatoria, altri la consigliano per evitare file. Tutto passa dall’app “Musei Italiani”.
Arriva prima dell’apertura: in agosto il caldo si fa sentire e i siti più celebri si riempiono in fretta; il primo slot del mattino fa la differenza.
Controlla cosa è incluso: l’accesso gratuito di solito riguarda collezioni permanenti; mostre temporanee e servizi aggiuntivi possono avere biglietto a parte.
Spazi all’aperto: parchi e aree archeologiche (da Iuvanum a Scolacium, da Venosa a Paestum) sono perfetti per alternare visita e paesaggio. Cappellino e acqua, sempre.
Accessibilità: molte sedi indicano in scheda percorsi senza barriere ed eventuali agevolazioni per famiglie; verifica sull’app prima di partire.
Piano B: se il “big” è sold-out, ripiega su un vicino “medium” o “small”. Spesso sono i luoghi meno noti a regalare la visita più memorabile.
Dove informarsi (senza perdersi)
App “Musei Italiani”: è il canale ufficiale per orari, prenotazioni, capienze e ultima disponibilità.
Pagine regionali del MiC: l’elenco aggiornato in tempo reale è curato dagli Istituti periferici e permette di filtrare per regione e provincia.
Hashtag #domenicalmuseo: su social trovi resoconti, code live e consigli di chi è in fila prima di te.