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”Divergenti vie della maniera”, i maestri fiorentini del ‘500 a confronto

Firenze celebra, con una grande mostra, i due massimi protagonisti della ''maniera moderna'', che hanno reso sfolgorante la prima metร  del '500, con una mostra intitolata ''Pontormo e Rosso. Divergenti vie della maniera''.

Dall’8 marzo fino al 20 luglio Palazzo Strozzi a Firenze presenta la mostra “Pontormo e Rosso. Divergenti vie della maniera”

MILANO – Firenze celebra, con una grande mostra, i due massimi protagonisti della “maniera moderna”, che hanno reso sfolgorante la prima metà del ’500, con una mostra intitolata “Pontormo e Rosso. Divergenti vie della maniera”. Un evento irripetibile, unico, che vede riuniti per la prima volta i capolavori assoluti dei due artisti, provenienti dall’Italia e dall’estero, molti dei quali restaurati per l’occasione.

ARTISTI MODERNI  – Pontormo e del Rosso Fiorentino, i pittori più anticonformisti e spregiudicati fra i protagonisti del nuovo modo di intendere l’arte in quella stagione del Cinquecento italiano che Giorgio Vasari chiama “maniera moderna”. Una rassegna che rappresenta anche un viaggio attraverso le vite parallele di questi artisti “gemelli diversi” che alla fine del loro percorso arriveranno a un riavvicinamento.  Pontormo e Rosso, che hanno reso straordinaria con il loro tratto artistico la prima meta del ’500, nascono da una costola di Andrea del Sarto e con lui si formano pur mantenendo entrambi una forte indipendenza e una grande libertà espressiva: uno, Pontormo, fu pittore sempre preferito dai Medici e aperto alla varietà linguistica e al rinnovamento degli schemi compositivi della tradizione, l’altro, Rosso, fu invece legatissimo alla tradizione pur con aneliti di spregiudicatezza e di originalità. Rosso fu anche molto influenzato dalla letteratura cabalistica e dall’esoterismo. Uno più naturalista, vicino a Leonardo, l’altro influenzato da suggestioni michelangiolesche.

COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI – Firenze è sicuramente luogo privilegiato per una simile esposizione, dato che molte delle principali opere di pittura, che la critica novecentesca ha indicato come i capolavori del “manierismo” sono conservate in città e in Toscana; tuttavia, un percorso come quello proposto nella mostra di Palazzo Strozzi è stato reso possibile grazie alla collaborazione di importanti istituzioni italiane come la Galleria Palatina, gli Uffizi e il Museo di Capodimonte, ma anche straniere come la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Louvre e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, senza le quali sarebbe stato impossibile offrire un panorama così completo del lavoro dei due artisti. La rassegna, che comprende più di 80 opere, potrà offrire al visitatore la possibilità di ammirare circa 50 dipinti (tavole, tele ed affreschi staccati) dei due artisti, un insieme che rappresenta il 70% della loro produzione. Inoltre disegni, arazzi e incisioni,affiancati da tavole dei loro maestri: Andrea del Sarto e Fra’ Bartolomeo.

LA MOSTRA – La mostra aspira a offrire una lettura capace di illustrare criticamente la complessità culturale e la varietà espressiva di una stagione racchiusa nell’etichetta rigida di “manierismo”, all’interno della quale Rosso e Pontormo vengono considerati come voci gemelle. Già Vasari, invece, all’interno della “maniera moderna” ne indicava le differenti disposizioni ideologiche e linguistiche: la mostra già a partire dal titolo manifesta dunque la convinzione che ciascuno dei due artisti rappresentasse invece una autonoma voce artistica all’interno delle complesse dinamiche politiche e culturali della città.

PERCORSO ESPLORATIVO – La mostra sarà divisa in 10 sezioni che permetteranno di ragionare su differenti aspetti dell’opera dei due grandi artisti e nel contempo seguirne in sequenza cronologica le vicende, dalla formazione all’eredità lasciata. Lo svolgimento è stato infatti pensato come due percorsi monografici affrontati, dove opere del Pontormo e del Rosso vengono messe in sequenza cronologica, in modo da consentire la migliore lettura delle profonde differenze espressive fra i due pittori. Oltre alla cronologia è poi possibile ragionare di alcune tematiche quali il disegno, la ritrattistica, l’adesione al sentire religioso ortodosso ed eterodosso che traspare in molte opere dei due artefici. L’allestimento della mostra è realizzato all’architetto fiorentino Luigi Cupellini con un approccio che dialoga armoniosamente con l’architettura di Palazzo Strozzi, espressione del Rinascimento più esemplare.

5 marzo 2014

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