Dalla fotografia, apprezzata forma espressiva che oggi è in grado di catturare il visibile e l’invisibile, alla pittura e alla scultura: a dicembre Steve McCurry, gli appuntamenti con l’arte sono numerosi e interessanti. Fra le mostre più interessanti: la personale di una straordinaria artista dei nostri tempi, un percorso fisico e metafisico alla scoperta del mondo di e un’importante iniziativa per ridare centralità a bellissime opere confiscate alla criminalità organizzata.
Scopriamo insieme le cinque mostre d’arte e fotografia da non perdere a dicembre 2024.
Dicembre 2024, 5 nuove mostre d’arte e fotografia da non perdere
“Nidaa Badwan. The saving light” ai Musei Civici di Macerata
Dopo aver ottenuto il premio Pannagi/Nuova Generazione di quest’anno, Nidaa Badwan, artista palestinese residente in Italia, arriva ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata con una suggestiva mostra intitolata “The saving light” e visitabile da dicembre a marzo.
L’artista, nata ad Abu Dhabi e cresciuta a Gaza, usa la fotografia come un personalissimo mezzo di espressione, raccontando mondi esteriori e interiori. “The saving light” è una mostra site specific, con lavori che la fotografa ha concepito direttamente per il percorso espositivo in questione, creando un dialogo fra la sua arte e la bellezza del luogo che la ospiterà per qualche mese. Tema preponderante della mostra è la luce e la sua natura salvifica.
“SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche” al Palazzo Reale di Milano
Ordinato secondo un criterio cronologico e tematico, questo percorso espositivo ha un valore incommensurabile non soltanto per le opere che vi sono esposte, ma anche – e forse soprattutto – per l’etica che risiede dietro all’iniziativa. “SalvArti“, infatti, già dal titolo, racconta di opere messe in salvo.
Dal 3 dicembre fino al 16 gennaio 2025 saranno ospiti del Palazzo Reale di Milano 80 opere d’arte contemporanea, tra dipinti, grafica e sculture di artisti quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador DalÍ, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo e altri, che non sono mai state esposte al pubblico: si tratta, infatti, di opere confiscate alla criminalità organizzata e reimmesse nel circuito culturale del nostro Paese. Davvero una mostra da non perdere.
“Il Canova mai visto” al Museo Diocesano di Padova
Ci spostiamo a Padova per un’altra delle mostre più interessanti inaugurate a dicembre 2024: “Il Canova mai visto” nasce per raccontare al grande pubblico alcune delle innumerevoli opere di Antonio Canova.
Si tratta, però, di opere preziose: la mostra espone, infatti, lavori e documenti dell’artista che non sono mai stati mostrati al pubblico. Fra questi, l’affascinante Vaso cinerario della Contessa Lodovica, oggi di proprietà della diocesi di Padova. Oltre a esporre per la prima volta opere inedite, “Il Canova mai visto” si propone di tracciare una retrospettiva per conoscere più da vicino il “novello Fidia” e il suo rapporto con i notabili del tempo.
“Steve McCurry. Uplands & icons” a Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero di Biella
Se la fotografia è la tua passione, se ami riflettere sul mondo e sull’attualità, una delle mostre da non perdere è quella che vede protagonista, su due sedi diverse nel comune di Biella, l’ormai famosissimo fotoreporter Steve McCurry. “Uplands & icons” raccoglie oltre un centinaio di fotografie suddivise in due diverse sezioni.
Nella prima oltre cento foto scattate nelle UPLANDS, gli altopiani e le “Terre Alte” del Tibet, dell’Afghanistan, della Mongolia del Giappone, e poi ancora dell’Etiopia, della Birmania, del Nepal e del Brasile.
Su tutto domina l’essenza incontrastata della montagna con il suo fascino estremo, il tempo dilatato, il silenzio, uno stile di vita che oscilla tra pericolo e risorsa in luoghi distanti per geografia, accomunati da una struggente bellezza.
Insieme alle prospettive sconfinate di territori ancora intatti, si ritrovano i lineamenti dei guerriglieri afgani, dei pastori tibetani, delle tribù africane e i volti assorti di giovani donne, tra cui quella che è stata scelta per rappresentare la mostra.
Nella seconda sezione alcune delle foto più rappresentative e più note di McCurry, le cosiddette ICONS, tra queste la famosa “ragazza afgana” insieme a una serie di documentari nei quali McCurry racconta il suo modo di interpretare la fotografia e descrive il suo modo di operare.
“Origini e splendori della Collezione Farnese” ai Musei Capitolini di Roma
Infine, segnaliamo una mostra preziosa per chi ama la storia. La Collezione Farnese è una delle collezioni di opere d’arte più ricche e famose al mondo, che raccoglie pezzi di ogni genere e forma artistica: dalla pittura alla scultura, dai libri alla numismatica.
I Musei Capitolini di Roma ospitano, a partire dal primo dicembre, parte della vasta collezione, con un centinaio di opere provenienti dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli, dal Museo di Capodimonte, dalla Biblioteca Nazionale e da altre collezioni pubbliche e private. Un’occasione imperdibile per scoprire i retroscena di una delle operazioni più importanti del mecenatismo artistico europeo.