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Dagli impressionisti a Picasso, capolavori da Detroit a Genova

Una mostra imperdibile a Genova, in cui si susseguono i nomi dei maggiori pittori del ‘900.

MILANO – Il Detroit Institute of Arts si trasferisce a Genova per 200 giorni. Dal 25 settembre al 10 aprile 2016 al Palazzo Ducale si potrà ammirare l’esposizione “Dagli impressionisti a Picasso“, una selezione di cinquantadue capolavori dei maggiori pittori del ‘900 nel loro periodo di massima espressione artistica e ripercorrere all’inverso il tragitto che da Detroit porta al vecchio continente. Una eccezionale sequenza di capolavori di Van Gogh, Cézanne, Gauguin, Monet, Matisse, Picasso quasi fosse l’apertura di un nuovo museo di arte moderna. Ritroviamo a Palazzo Ducale pionieri e simboli delle avanguardie: Renoir, Degas, Picasso, Kandinsky, artisti capaci di anticipare il gusto del moderno attraverso le loro tele, espressione di tutte quelle novità e stimoli che hanno caratterizzato l’Europa di inizio ‘900. Curata da Salvador Salort-Pons e Stefano Zuffi, la mostra è organizzata dal Detroit Institute of Arts, prodotta da MondoMostre Skira insieme a Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed è promossa dal Comune di Genova e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

LE PREZIOSE OPERE DEL DETROIT MUSEUM – Grazie alla convergenza tra il mecenatismo dei privati, fra cui va ricordata anche la famiglia Ford, e la lungimirante direzione, il Detroit Insitute of Arts è saldamente collocato tra i massimi musei degli Stati Uniti. Le opere che saranno a lungo esposte nello splendido Appartamento del Doge ripercorrono il tragitto all’inverso che da Detroit porta al Vecchio Continente. La ricchezza della collezione di arte europea tra XIX e XX secolo è data dalla sua completezza e dalla molteplicità dei linguaggi: un dialogo che coinvolge Van Gogh, Matisse, Monet, Modigliani, Degas, Courbet, Otto Dix, Degas, Picasso, Gauguin, Kandinsky, Cézanne, Renoir.

DALL’IMPRESSIONISMO ALLE AVANGUARDIE – Per la presenza di tutti i protagonisti, e per l’importanza delle opere, è possibile tracciare l’intera vicenda dell’arte europea dall’impressionismo alle avanguardie. Il percorso della mostra è costantemente accompagnato da supporti didattici che inseriscono dipinti, artisti e movimenti nella dinamica storica di cinquanta anni densi di capolavori, organizzati secondo un criterio cronologico.

L’INCIPIT DEL PERCORSO – Si comincia con la grande sala in cui si racconta la nascita del movimento, dell’idea che ha cambiato per sempre la storia della pittura: l’impressionismo. Uno spazio autonomo, quasi una vera “mostra nella mostra”, è dedicato alla figura di Edgar Degas, di cui sono presenti cinque tele. Segue, subito dopo, un altro spazio monografico, quello che raccoglie quattro straordinari dipinti di Paul Cézanne. Anche in questo caso, le collezioni del museo di Detroit comprendono tutti i campi di ricerca del pittore: la figura umana, il paesaggio provenzale nei dintorni, la natura morta.

OLTRE L’IMPRESSIONISMO – La sala più grande della mostra affronta uno dei temi più delicati e significativo dell’arte di fine Ottocento: il superamento dell’impressionismo, e l’aprirsi di nuovi orizzonti. La figura-chiave è quella di Vincent Van Gogh, che trasferendosi in Francia “scopre” la luce, e rispecchia una vicenda umana esaltante ma terribilmente sofferta in pennellate cariche di materia e diespressione. Alle dinamiche del postimpressionismo partecipano Pierre Bonnard e l’originalissimo Odilon Redon, la cui Evocazione di farfalle è uno dei dipinti più suggestivi e sorprendenti di tutta la mostra.

IL NOVECENTO – All’aprirsi del Novecento, Parigi si conferma il centro delle arti e della cultura. I pittori internazionali convergono sulle due leggere alture di Montmartre e di Montparnasse, alle estremità opposte rispetto al centro della Ville Lumiére. Prendono corpo gruppi e avanguardie, ma nel suo insieme si parla di una École de Paris, la “scuola parigina”. Uno dei massimi protagonisti è Henri Matisse, qui presente con tre opere memorabili. Appassionante è il dialogo con i tre ritratti di Amedeo Modigliani.

LE AVANGUARDIE TEDESCHE – Il gruppo di capolavori delle avanguardie tedesche presenti a Detroit è senza paragoni nei musei nordamericani. Questa parte della mostra è quasi fisicamente dominata dall’Autoritratto di un ancora giovanissimo Otto Dix (1912), impressionante per la fermezza grafica e l’espressione decisa. Accanto ad artisti di spiccata autonomia, come Emil Nolde e Oskar Kokoschka , troviamo i protagonisti delle diverse tendenze in cui si articola il movimento espressionista in Germania. Ernst Kirchner e Karl Schmidt Rottluff, le figure inquiete di Erich Heckel e Max Pechstein; la “Nuova oggettività” di Max Beckmann; e infine la svolta geniale verso l’astrattismo, carico di colore e di emozione, impressa da Vassily Kandinsky.

PABLO PICASSO – La sala monografica dedicata a Pablo Picasso presenta sei tele, in un percorso che attraversa in pratica l’intera vicenda dell’arte del Novecento. Da un capolavoro all’altro, si seguono le svolte, gli scatti geniali, il continuo dinamismo mentale del grande pittore spagnolo. Si parte dal periodo blu, ancora legato alle lezioni accademiche, e con il Ritratto di Manuel Pallarés (1909) ci si ritrova sulle soglie della scomposizione cubista, una indagine sulle forme che si ispira chiaramente a Cézanne. Sorprendente è il passaggio successivo, il “classicismo” dei primi anni Venti, conseguenza di un viaggio in Italia: il grande ritratto di Donna seduta in poltrona ne è un esempio di formidabile intensità e importanza.

27 settembre 2015

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