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Da Rubens a Warhol, l’omaggio all’arte italiana che ha affascinato il mondo in mostra a Monza

Ha aperto alla Villa reale di Monza la mostra “Italia – Fascino e mito”, sei secoli di arte per raccontare come l’immaginario collettivo dell’Europa sia stato nutrito dal patrimonio storico e artistico dell’Italia...

MILANO – Ha aperto alla Villa Reale di Monza la mostra “Italia – Fascino e mito”, sei secoli di arte per raccontare come l’immaginario collettivo dell’Europa sia stato nutrito dal patrimonio storico e artistico dell’Italia e come un’idea ben precisa dell’Italia abbia attraversato i secoli. La mostra rimarrà aperta fino al 6 settembre.

 
IL GRAND TOUR: alla scoperta delle meraviglie del nostro paese – Per almeno tre secoli, dall’inizio del Seicento a tutto l’Ottocento, l’Italia è stata la meta privilegiata degli aristocratici e degli uomini di cultura di tutta Europa e nel XIX secolo anche del Nuovo Mondo, in quanto il viaggio in Italia – il famoso Grand Tour – costituiva una tappa ineludibile del processo di formazione delle classi dirigenti europee.

 
Ad attirare erano non solo i monumenti e le opere d’arte, ma anche lo splendore del paesaggio mediterraneo e la dolcezza del clima, le feste e le cerimonie religiose, la pittoresca umanità della popolazione e la ricca varietà delle tradizioni popolari, così come la bellezza delle donne che evocava quella delle divinità antiche o delle Madonne dipinte dai grandi artisti come Raffaello.

 
Si creò così il mito dell’Italia, depositato nell’immaginario collettivo dell’Europa colta.

 
Ma almeno dal secolo precedente, già dal 1520, data della morte di Raffaello, l’arte italiana, che a sua volta si era riferita all’esempio dell’antichità classica, cominciò a essere presa a modello dagli stranieri. Questo gusto, codificato sotto l’insegna del “bello ideale”, avrà diverse manifestazioni lungo il corso dei secoli nella storia della pittura, della scultura, delle arti decorative e dell’architettura internazionali.

 
LA MOSTRA – L’evento è divisa in quattro sezioni e in 17 capitoli, che vanno dalla lezione dei maestri antichi del Rinascimento a Tiziano e Caravaggio, incontrano il neoclassicismo e gli albori del simbolismo per poi passare al Novecento, fino a individuare un nuovo Grand tour, come quello che per i cinque secoli passati era stato d’obbligo per la classe colta internazionale: un viaggio in cui essenziale era un passaggio dall’Italia. Il punto di partenza sarà una copia in gesso dell’Apollo del Belvedere appartenente ai Musei Vaticani, quello di arrivo le Odi navali di Anselm Kiefer. Nel mezzo, una collezione internazionale come raramente si è vista e si vedrà.

 
LE OPERE – Saranno 120 le opere d’arte che occuperanno gli spazi del secondo piano nobile della Villa Reale, provenienti dall’Italia, dall’Europa e dall’America. Tra gli Enti che hanno prestato capolavori alla mostra anche il Pompidou di Parigi, l’Hermitage di San Pietroburgo, il Musée d’Orsa, i musei di Dublino e Budapest, gli Uffizi e la Galleria Borghese, il Prado di Madrid e la National portrait gallery di Londra, le Collezioni del principe del Liechtenstein.

 
GLI ARTISTI – Cranach e Canova, Van Dyck, Michelangelo e Caravaggio, Mengs e Rubens, Tiziano, ma anche Rodin e Derain, Picasso, Dalì, Moore, Warhol, Christo, Kiefer: sono gli artisti che hanno contribuito a costruire il mito e quelli che ne hanno assorbito linee e colori, forme e modelli, facendo attraversare all’Italia il mondo.

 

 

26 aprile 2015

 

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