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Da Mondrian a Picasso, l’arte nelle collezioni di Yves Saint Laurent

Da sempre grandissimo appassionato di arte, alcune delle opere dei suoi artisti preferiti sono confluite nelle sue creazioni tessili, come semplici omaggi o piรน spesso come interpretazioni personali...

Yves Saint Laurent ha legato in maniera indissolubile il suo nome alla storia della moda e del costume, rivoluzionando il modo di vestire delle donne della seconda metà del Novecento e infondendo l’Arte nelle sue collezioni

MILANO – Da sempre grandissimo appassionato di arte, alcune delle opere dei suoi artisti preferiti sono confluite nelle sue creazioni tessili, come semplici omaggi o più spesso come interpretazioni personali. Negli Anni Sessanta e Ottanta Yves Saint Laurent ha infatti realizzato intere collezioni basate sulla sua personale visione dell’Arte.

MONDRIAN E GLI ALTRI – A partire dal 1965 Yves crea la serie Mondrian, dove gli abiti diventano delle tele tridimensionali, materiche come mai prima d’ora, geometrie in movimento, trasformando il vinile in tessuto per impermeabili dal taglio rigoroso. Appena due anni dopo è invece la più rude, travolgente e selvaggia arte africana a entrare nei suoi vestiti, così diversa e in apparenza quanto di più lontano dal rigore del neoplasticismo. Nello stesso periodo però Saint Laurent si avvicina anche alla Pop Art; diventa amico di Andy Warhol, che lo ritrae in diversi dipinti, e si lascia sedurre dalle silhouette bidimensionali di Wesselmann, trasformandole in figure piene, corpose, seducenti come non mai. All’inizio degli anni ’70 anche la letteratura entra nelle sue collezioni, come quella per l’autunno inverno 1971-72 ispirata alle opere di Marcel Proust. Negli anni ottanta sono il cubismo di Picasso e Braque, i colori di Van Gogh e Matisse a dominare le sue creazioni, con dettagli singoli, come gli uccelli di Braque e le figurine ritagliate di Matisse, oppure con vere esplosioni di colore, come sulle giacche riempite di iris e girasoli.

COME UN ARTISTA – La prima mostra a lui dedicata ha avuto luogo nel 1983 al MoMA di New York, uno dei templi dell’arte contemporanea mondiale, e ha sancito così il suo rango di artista a tutti gli effetti. Del resto non poteva essere altrimenti per una persona follemente innamorata dell’arte di ogni epoca e stile, che ha collezionato per tutta la vita opere d’arte insieme al compagno e socio Pierre Bergé, guidato solo dal suo amore incondizionato per l’arte. Nel 2009 qualche mese dopo la morte dello stilista, la quasi totalità dell’immensa collezione (oltre 700 pezzi) è stata venduta all’asta da Christie’s, in quella che è stata definita l’asta del secolo, organizzata in grande stile al Grand Palais di Parigi. Nello storico atelier parigino di Avenue Marceau ha invece sede la Fondazione Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, che organizza periodicamente esposizioni temporanee e approfondimenti di arte antica e contemporanea; a partire da settembre per esempio, la Fondazione presenta la personale della fotografa Hedi Slimane, intitolata “Sonic”.

AL CINEMA – Yves è stato ovviamente celebrato anche dal mondo del cinema, nel 2010 con il bellissimo film “L’amour fou” di Pierre Thoretton che ha messo a nudo la grande storia d’amore tra Yves e il suo compagno di sempre, Pierre Bergé; la pellicola di Jalil Lespert uscita quest’inverno, un lungometraggio biografico che è stato proiettato anche al Festival di Berlino. Al Festival di Cannes ha fatto invece la sua prima apparizione il secondo film dedicato al grande stilista, “Saint Laurent” e girato da Bertrand Bonello che uscirà in autunno.

8 agosto 2014

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