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Cosa e come comunica un’opera d’arte?

Continua il nostro viaggio alla conquista del mondo misterioso e affascinate della bellezza e del sapere, attraverso i grandi capolavori e i grandi maestri del mondo dell’arte. Nella scorsa puntata della rubrica “Come leggere un’opera d’arte” ...

Mandare luce dentro le tenebre dei cuori degli uomini. Tale è il dovere dell’artista
(Schumann)

MILANO – Continua il nostro viaggio alla conquista del mondo misterioso e affascinate della bellezza e del sapere, attraverso i grandi capolavori e i grandi maestri del mondo dell’arte. Nella scorsa puntata della rubrica “Come leggere un’opera d’arte” abbiamo affrontato il tema su quali siano i criteri grazie ai quali possiamo determinare e valutare a colpo d’occhio un’opera d’arte. Grazie ad essi possiamo inquadrare l’opera in un determinato periodo storico o movimento artistico, basandoci solo sull’osservazione dell’opera in sé così come ci appare, e cioè sulle sue caratteristiche esteriori. Questa settimana focalizzeremo la nostra attenzione su quello che è lo scopo principale delle opere: e cioè trasmettere un determinato messaggio.

 

DAI GRAFFITI PREISTORICI AD OGGI – Sin dalle origini, l’arte ha avuto un preciso scopo. Il suo ruolo è individuabile in relazione ai tempi, alla storia e alle persone coinvolte, di conseguenza ne possiamo rintracciare di volta in volta il contenuto che voleva comunicare.
L’uomo ha iniziato a usare le immagini fin dalla preistoria. Queste immagini potevano essere graffite sulla roccia, dipinte con colori rudimentali sulle pareti di una caverna, modellate nella creta o incise nell’osso. La loro funzione è riconducibile a riti celebrativi, commemorativi, iniziatici o propiziatori – dapprima in ambito religioso, in seguito anche laico -, che si tenevano in occasioni particolari, singole o ricorrenti. Tra i segni più noti mai rinvenuti ricordiamo ad esempio le splendide incisioni in Val Camonica.

 

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Se poi osserviamo una “Vergine con Bambino” medievale, il messaggio contenuto, chiaramente, è di altro tipo: religioso, di fede; così come quando osserviamo un affresco celebrativo del Seicento o una natura morta fiamminga, o ancora un taglio su una tela. Indipendentemente dal tipo di messaggio, l’opera d’arte sarà comunque stata creata per un fine, e questo è il comunicare.

 

LA COMUNICAZIONE ARTISTICA – In ogni caso, tutte le opere d’arte hanno un significato, contengono un messaggio o vogliono esprimere un pensiero, un sentimento o una percezione. Le immagini che sono arrivate a noi ci permettono di conoscere la sensibilità di chi le ha le ha create, la tecnologia che usava, a volte molto di più. In ogni forma di comunicazione, ci devono essere diversi soggetti/codici in gioco. Individuiamo così:

 
1. Emittente: è la persona che avvia la comunicazione attraverso un messaggio.
2. Ricevente: accoglie il messaggio, lo decodifica, lo interpreta e lo comprende.
3. Codice: parola parlata o scritta, immagine, tono impiegato per ‘formare’ il messaggio.
4. Canale: il mezzo di propagazione fisica del codice (onde sonore o elettromagnetiche, scrittura, bit elettronici).
5. Contesto: l”ambiente’ significativo all’interno del quale si situa l’atto comunicativo.
6. Referente: l’oggetto della comunicazione, a cui si riferisce il messaggio.
7. Messaggio: è ciò che si comunica e il modo in cui lo si fa.

 
Per fare un esempio concreto nel mondo dell’arte possiamo considerare e osservare il Cenacolo in Santa Maria Delle Grazie a Milano di Leonardo da Vinci. In quanto opera d’arte, essa è un “testo visivo”: la comunicazione avviene tramite elementi grafici e pittorici, aventi un determinato senso in relazione al periodo storico (realizzato tra il 1495 e il 1497) e ai committenti (in questo caso Ludovico il Moro lo commissionò per il convento dei frati domenicani).

 

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Quindi:

1. Emittente: Leonardo
2. Ricevente: ovvero i destinatari, prima i monaci e oggi noi
3. Codice: pittura del Rinascimento
4. Messaggio: l’Ultima cena
5. Mezzo: parete del refettorio di S.M. delle Grazie
6. Contesto: l’Italia delle signorie, in particolare la Milano degli Sforza
7. Funzione: educare le gente alla fede e alla devozione

 

 
19 febbraio 2015

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