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Color4Action, la street art scende in campo contro il Coronavirus

Grazie all''iniziativa Color4Action, gli street-artist di tutto il mondo raccoglieranno fondi a sostegno delle persone disagiate

Con Color4Action la Street Art scende in campo per l’emergenza Covid-19. Oltre 40 artisti di tutto il mondo, uniti dalla no profit Yourban2030, l’associazione di Veronica De Angelis, con l’obiettivo di promuovere la Street art creando un network di artisti, istituzioni, enti privati e player del mondo dell’arte.

Partecipa all’iniziativa anche la Dorothy Circus Gallery come partner. L’obiettivo è raccogliere fondi da destinare a strutture mediche ed enti no profit impegnati nelle emergenze post-Covid. L’impegno è quello di dare sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione, segnalate dagli stessi street-artists coinvolti.

 

Color4Action, ecco le ONG da sostenere

Le Ong che saranno sostenute grazie a Color4Action saranno diverse. La Word save World, proposta dall’artista Max Papeschi, che distribuisce alimenti e generi di prima necessità all’interno della favelas brasiliane.  La  Nashulai in supporto al popolo Masai in Kenya segnalata dall’artista londinese Louis Masai. E ancora, la Scuola Bronx Arts Ensemble per Gio Ro Mo o gli Ospedali Sacco di Milano e San Gavino Monreale in Sardegna per gli italiani Iena Cruz e Giorgio Casu.

 

Color4Action, il progetto

Gli artisti partecipanti realizzeranno 40 disegni in bianco e nero da colorare. Gli utenti che aderiscono l’iniziativa non devono fare altro che scaricare le opere sul sito di Yourban (http://www.yourban2030.org/color4action.html) scegliere quella che preferiscono, previo versamento libero, colorarla e poi inviarla alla mail send@yourban2030.org.

Le migliori entreranno a far parte della prima grande pubblicazione mondiale della Street art, il Colouring Book, un libro unico nel suo genere che testimonierà come l’arte possa curare lo spirito e dar vita a dei percorsi di solidarietà internazionale.

Per gli artisti coinvolti è un modo per entrare in contatto con il pubblico. Per gli utenti un’attività rilassante e creativa. Per la comunità un modo per rafforzare il legame tra arte e società. Insomma gli ingredienti ci sono tutti per fare di questa iniziativa una nuova leva di solidarietà circolare.

 

 

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