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”Chagall. Love and Life”, un nuovo evento a Roma dedicato al poeta dell’arte

L'amore è la vita. Potrebbe essere tradotto così il titolo della mostra che il 16 marzo è stata inaugurata al Chiostro del Bramante di Roma: “Chagall. Love and Life”, dove vi rimarrà fino al 26 luglio. 140 le opere, donate dallo stesso...

Dopo il successo della mostra su Escher, arriva al Chiostro del Bramante di Roma, Marc Chagall, in una mostra interattiva e scenografica

 
MILANO – L’amore è la vita. Potrebbe essere tradotto così il titolo della mostra che il 16 marzo è stata inaugurata al Chiostro del Bramante di Roma: “Chagall. Love and Life”, dove vi rimarrà fino al 26 luglio. 140 le opere, donate dallo stesso Chagall all’Israel Museum di Gerusalemme che arrivano in Italia per raccontare, in un allestimento ispirato ai colori delle sua arte, Chagall, la vita, l’amore e l’ebraismo nelle sottili declinazioni dell’arte.

 
LA MOSTRA – Oltre 150 opere, tra dipinti, disegni e stampe, raccontano il singolare legame tra il grande pittore e la moglie Bella Rosenfeld, fondamentale e costante fonte d’ispirazione, collegando la vita di Chagall direttamente ai suoi lavori. Dalle immagini della sua infanzia e della gioventù nella nativa Vitebsk, fino alle illustrazioni per l’autobiografia My Life e per i libri scritti da Bella First Encounter e Burning Lights, la mostra percorre tutta la vita di Chagall attraverso un tesoro iconografico e iconologico che ritorna in tutta la sua arte fino alle opere più mature.

 
L’esposizione ruota intorno alle esperienze personali dell’artista e ai temi centrali della sua poetica: la cultura ebraica, i cui simboli (la capra allegoria di speranza e fiducia, la capanna che ricorda la celebrazione della festa dopo l’Esodo, l’asino legato ai diversi momenti biblici, il suonatore di violino figura presente nelle maggiori feste religiose ebraiche) sono sempre presenti nei suoi quadri; l’influenza delle avanguardie francesi che egli seppe elaborare in maniera originale; la rappresentazione delle figure degli innamorati e dell’amata moglie.
Curata da Ronit Sorek, la mostra narra l’immagine che l’artista voleva trasmettere al mondo di se stesso davanti al tema dell’Olocausto: la cultura ebraica infatti influenza profondamente e in modo indelebile la sua arte così come il significato spirituale e poetico universale della Bibbia e della religione.

 

 

L’ARTISTA – Marc Chagall nasce a Liosno, presso Vitebsk nel 1887.Dal 1906 al 1909 studia prima a Vitebsk, quindi all’accademia di Pietroburgo, dove è allievo anche di Léon Bakst. Nel 1910 si trasferisce a Parigi. Qui conosce le nuove correnti del momento, particolarmente il Fauvismo e il Cubismo. Si inserisce negli ambienti artistici d’avanguardia. Frequenta tra gli altri Guillaume Apollinaire e Robert Delaunay. Nel 1912 espone sia al Salon des Indépendants, che al Salon d’Automne. Delaunay lo fa conoscere al mercante berlinese Herwarth Walden, che nel 1914 gli allestisce una personale presso la sua galleria Der Sturm. Il sopraggiungere della guerra nel 1914 fa rientrare Marc Chagall a Vitebsk. Qui fonda l’Istituto d’Arte, di cui è direttore fino al 1920, quando gli subentra Malevich. Si trasferisce a Mosca.

Inizia a realizzare le decorazioni per il teatro ebraico statale ‘Kamerny’.Nel 1923 ritorna a Berlino e successivamente a Parigi. Qui ristabilisce i contatti e conosce Ambroise Vollard, che gli commissiona l’illustrazione di vari libri. Nel 1924 ha luogo una importante retrospettiva di Chagall presso la Galerie Barbazanges-Hodeberg. In seguito, effettua viaggi in Europa e anche in Palestina. Nel 1933 presso il Kunstmuseum Basel ha luogo una grande retrospettiva. Ma quasi contemporaneamente avviene l’ascesa del nazismo al potere in Germania. Tutte le opere di Chagall vengono confiscate ai musei tedeschi. Alcune figurano nell’asta tenuta alla Galerie Fischer di Lucerna nel 1939. A Chagall non rimane che rifugiarsi in America. Nel 1947 fa ritorno a Parigi, e nel 1949 si stabilisce a Vence. Importanti mostre gli vengono dedicate dappertutto. Inizia la lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche. Nel 1962 disegna le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme, e per la cattedrale di Metz. Nel 1964 realizza le pitture del soffitto dell’Opéra di Parigi. L’anno dopo è la volta delle grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York. Nel 1970 disegna le vetrate del coro e del rosone del Fraumünster di Zurigo. Di poco successivo è il grande mosaico a Chicago. Muore a Saint-Paul-de-Vence nel 1985.

 

 

28 marzo 2015

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