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Camille Pissarro, l’anima dell’Impressionismo

Oggi il mondo dell'arte ricorda la scomparsa del pittore Pissarro, morto a Parigi il 13 novembre del 1903. Poeta della campagna, rese con dolcezza i campi a primavera e in inverno, gli orti, la terra lavorata, la neve, le vedute di Londra e quelle di Rouen...

Jacob Abraham Camille Pissarro è stato un pittore francese, tra i maggiori esponenti dell’Impressionismo, in cui ebbe un ruolo primario soprattutto nell’organizzazione della prima mostra del movimento tenutasi nel 1874 a Parigi e partecipando poi, unico del gruppo, a tutte le successive esposizioni

MILANO – Oggi il mondo dell’arte ricorda la scomparsa del pittore Pissarro, morto a Parigi il 13 novembre del 1903. Poeta della campagna, rese con dolcezza i campi a primavera e in inverno, gli orti, la terra lavorata, la neve, le vedute di Londra e quelle di Rouen. Oggi ma nel 1613 moriva anche il pittore Ludovico Carracci, cugino dei più celebri fratelli Agostino e Annibale Carracci. I suoi lavori fanno parte delle collezioni di tutto il mondo, da New York a Londra, passando per Madrid e Berlino ma il corpus di opere probabilmente più vasto si trova alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.

GLI ESORDI – Pissarro nacque il 10 luglio 1830 a Charlotte Amalie, nelle allora Antille danesi (divenute poi le Isole Vergini americane), da padre francese di origini ebraico-portoghesi e da madre creola nativa dell’isola. Dapprima commesso nella bottega del padre, ed avendo una grande passione per il disegno, appena poté Pissarro scappò di casa alla volta del Venezuela, dove eseguì i suoi primi dipinti per pagarsi il viaggio per l’Europa. A Parigi frequentò l’École des Beaux-Arts e studiò le opere di Gustave Courbet, Charles-François Daubigny e Jean-Baptiste Camille Corot, che lo ispirarono in modo particolare.

IL PERIODO IMPRESSIONISTA – Dal 1859 iniziò a frequentare l’Académie Suisse, dove conobbe Claude Monet. Incominciò a dipingere en plein air nei piccoli paesi di periferia e lungo i fiumi. Nello stesso anno partecipò per la prima volta al Salon con un paesaggio di Montmorency. Nel frattempo conobbe Paul Cézanne e Guillaumin e divenne loro amico. Rifiutato al Salon nel 1861 e nel 1863, decise di esporre al Salon des Refusés. Allo scoppio della guerra franco-prussiana si rifugiò in Gran Bretagna (1870-71), dove si interessò a Constable e Turner; al ritorno fu al centro del gruppo definito poi scuola di Pontoise (formato da Cézanne, A. Guillaumin, P. Gauguin) e giocò un ruolo primario nell’organizzazione della prima mostra degli Impressionisti, nel 1874. Per il suo carattere aperto e conciliante, il suo aspetto simile ad un profeta con la lunga barba bianca, e gli incoraggiamenti che sapeva infondere nei giovani artisti (fu lui, infatti, a scoprire il genio di Van Gogh), venne visto da tutti gli Impressionisti come l’anima che seppe mantenere unito il gruppo per tanti anni. Morì a Parigi il 13 novembre del 1903.

13 novembre 2014

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