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Mariarita Sgarlata, “Ecco perché non riusciamo a valorizzare la Sicilia”

La Sicilia è una delle regioni più belle del mondo. Lo sappiamo eppure non la valorizziamo, non lo comunichiamo, non ce ne prendiamo cura abbastanza

MILANO – La Sicilia è una delle regioni più belle del mondo. Lo sappiamo eppure non la valorizziamo, non lo comunichiamo, non ce ne prendiamo cura abbastanza. Però è facile lamentarsi e parlarne a cena con gli amici, dice Mariarita Sgarlata. Mariarita ha deciso di metterci la faccia, “perché cercare di cambiare le cose parte innanzitutto dal nostro impegno”. Così da aprile 2013 a settembre 2014 è stata assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, poi al Territorio e Ambiente.

FACCIA E PAESAGGIO – Nel libro “L’eradicazione degli artropodi” (Edipuglia) Mariarita Sgarlata raccoglie l’esperienza di questi anni. Contrariamente a quanto solitamente si pensa, il problema non sta nell’incapacità dei tecnici di fare politica e nella loro impreparazione a fronteggiare una difficile quotidianità. Ciò che blocca è che i politici di professione frenano i tecnici quando mostrano di sapere coniugare la competenza all’agire per il bene comune.

ORWELL E LA SICILIA – Nel libro non a caso cita un noto aforisma di George Orwell: “all’età di cinquant’anni ognuno ha la faccia che si merita” ed equiparando la faccia al paesaggio, come ha fatto Salvatore Settis, la Scarlata si è chiesta “perché la Sicilia ha la faccia che si merita e cosa ha fatto per meritarsela”. “Le risposte le ho destinate al quarto capitolo del libro – racconta a Libreriamo – che ripercorre le tappe più significative della produzione di leggi in Sicilia in difesa del paesaggio e il clima di anarchia che la politica regionale ha imposto ad un quadro normativo che, soprattutto in tema di parchi e riserve e parchi archeologici, ha reso l’isola pionieristica rispetto all’Italia”.

LE COLPE SONO DI TUTTI – Le colpe sono di tutti e per vederlo basta osservare l’occupazione del suolo. “Nell’esperienza da assessore regionale mi ha sempre accompagnata una cartina della Sicilia aggiornata con i dati del consumo del suolo che registrano un passaggio dal 3% alll’8% di superficie consumata nel giro di pochi anni -racconta Mariarita Sgarlata –  la speculazione edilizia ha continuato a devastare il volto della Sicilia, nessun trend invertito, nessun rallentamento nella stagione della sostenibilità e della consapevolezza ambientale. Sarebbe forse il momento di chiederci cosa abbiamo fatto noi siciliani per fermare tutto questo”.

PALERMO 2018 – Parlemo è stata nominata qualche settimana fa Capitale Italiana della Cultura 2018 e di questo Mariarita è entusiasta. Nel 2013 Mariarita ha seguito la preparazione dei dossier delle due città siciliane, Palermo e Siracusa, per la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019. “Il profilo delle due candidature – spiega l’ex assessore regionale – rendeva compatibile uno scenario di progetti culturali e di riqualificazioni urbane che non erano alternative ma potevano convivere come simbolo della volontà, sociale e politica, di ridefinire l’immagine della Sicilia nella secolare peculiarità dell’isola nel Mar Mediterraneo e nella consapevolezza che, oggi più che mai, i temi dell’integrazione e della convivenza con i paesi africani e mediorientali sono prioritari per la crescita della Sicilia”.

BENEFICI PER TUTTA LA SICILIA – Per quel che riguarda i benefici che potrà trarre la regione intera da un simile incarico “bisognerà attivare nuove strategie rispetto alla visione palermocentrica che qualifica da sempre la politica regionale per rendere anche le altre città siciliane partecipi e capaci di trarre vantaggi in termini di finanziamenti e risorse”. “Non abbandono l’idea – ha confessato Mariarita Sgarlata – che la Sicilia possa diventare, nei prossimi anni, bella, accogliente, attiva e innovativa. Un centro e non una periferia dei beni culturali, il ruolo che storicamente le si conviene e che merita di avere”.

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