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Barnett Newman, uno dei principali esponenti della Color Field Painting

Gli anni '40 e '50 costituiscono una chiave di volta per la scena artistica statunitense, con lo spostamento di leadership da Parigi a New York e la nascita di uno dei piรน importanti movimenti: l'Espressionismo Astratto...

La Color Field Painting, una delle correnti dell’Espressionismo Astratto, è un movimento pittorico caratterizzato dall’uso di grandi tele di canapa coperte interamente da estensioni invariate di colore, che escludono qualsiasi interesse per il valore del segno, della forma o della materia. Tra gli esponenti di questo movimento ricordiamo Barnett Newman, il cui 44° anniversario di morte ricorre oggi

MILANO – Gli anni ’40 e ’50 costituiscono una chiave di volta per la scena artistica statunitense, con lo spostamento di leadership da Parigi a New York e la nascita di uno dei più importanti movimenti: l’Espressionismo Astratto, le cui correnti principali erano l’Action Painting di Pollock, Franz Kline, Sam Francis e Willem De Kooning e la Color Field di Mark Rothko, Clifford Still, Barnett Newman e Ad Reinhardt, interessati piuttosto alla problematica del campo pittorico, cioè della determinazione dello spazio attraverso la stesura del colore. Oggi 4 luglio il mondo dell’arte ricorda così la morte di Newman, mentre in letteratura si celebrano Nathaniel Hawthorne e François-René de Chateaubriand, padre del romanticismo francese.

BIOGRAFIA – Barnett Newman (NY, 29 gennaio 1905 – NY, 4 luglio 1970) è stato un pittore e scultore statunitense. Nel 1922 studia all’Art Students League, dove diventa amico di Adolph Gottlieb. L’anno seguente si iscrive al City College di New York e nel 1931 inizia a insegnare arte nelle scuole pubbliche della città di New York. Nel 1947, insieme a Mark Rothko e Clyfford Still, organizza la mostra ‘The Ideographic Picture’ alla Betty Parsons Gallery, dove vende la sua prima opera. L’anno seguente dipinge Onement I (1948), un’opera di rottura che influenzerà gli anni di maggior produttività dell’artista, e pubblica il saggio “The Sublime Is Now”, nel quale propone un’arte nuova non soggetta all’influenza europea. Nel 1962 una mostra alla Allan Stone Gallery a New York, celebra Newman e Willem de Kooning come i fondatori della nuova pittura americana. Nel 1964 Newman si reca per la prima volta in Europa, visitando l’Inghilterra, la Svizzera, la Germania e la Francia. L’anno seguente è l’artista principale della mostra che rappresenta gli Stati Uniti alla Biennale di São Paulo. Nel 1966 il Museo Solomon R. Guggenheim presenta la mostra ‘Barnett Newman. The Stations of the Cross: Lema Sabachthani’. Newman muore nel 1970 a New York. Nel 1979, Annalee Newman, vedova dell’artista, fonda la Barnett Newman Foundation.

LO STILE – Barnett è stato uno dei principali esponenti della Color Field Painting. La sua pittura si caratterizza per la presenza di campi colorati (i Color Field appunto), disposti sulla tela in modo omogeneo e uniforme, rotti solamente da sottili fenditure (solitamente di colore bianco), concepite come ‘cerniere’ tra la terra e il cielo o tra Dio e l’uomo. Non bisogna infatti dimenticare la profonda relazione che Newman aveva instaurato col sublime, il trascendente, il divino, anche in funzione del suo credo religioso, figlio di ebrei emigrati dall’Europa dell’Est. La sua pittura si struttura in essenziali forme geometriche e monocrome, appena appena visibili e che, anche grazie alle grandi dimensioni delle tele, imprimono nello spettatore una sensazione di piccolezza e di inadeguatezza. Ad aumentare questa sensazione, sono i titoli delle opere, di chiara matrice biblica, come ‘Genesis’ o ‘Abraham’, realizzate a partire dal 1958.

4 luglio 2014 

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