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Art is food. Food is art, quando la storia dell’arte e il cibo si incontrano

Da domani fino al 29 giugno il Grattacielo Pirelli ospita la mostra ''Art is Food. Food is Art. Sostenibilità e Culture'', un progetto espositivo che tratta il tema del cibo e della nutrizione visto dal punto di vista dell’arte...

La mostra vuole essere una riflessione sul tema della presenza del cibo nell’arte contemporanea, raccontata attraverso tutti i mezzi espressivi conosciuti, dalla pittura alla fotografia, dal video alla performance, dall’happening all’installazione.  L’esposizione si basa sul lavoro di 35 artisti che sono stati selezionati per il loro lavoro a cavallo tra arte e cibo.

MILANO –  Da domani fino al 29 giugno il Grattacielo Pirelli ospita la mostra ”Art is Food. Food is Art. Sostenibilità e Culture”, un progetto espositivo che tratta il tema del cibo e della nutrizione (gli stessi argomenti di Expo 2015) visto dal punto di vista dell’arte, attraverso un excursus che dura secoli, dalle nature morte del 1600 alla Pop Art, dal Nouveau Realisme a Fluxus fino ai giorni nostri.

IL CONCEPT – In un rapporto totalmente biunivoco, l’arte può essere nutrimento per il cibo e viceversa. In quest’ottica, nell’ultimo secolo questa relazione, con le avanguardie storiche e con le neo-avanguardie, ha subito una vera e propria esplosione soprattutto attraverso le declinazioni della presentazione e della rappresentazione, e infine nello sviluppo prorompente dei nuovi mezzi espressivi. Così la fotografia, il cinema, il video, la performance, l’happening, l’installazione e tutte le nuove forme dei linguaggi artistici hanno prodotto una continua e forte presenza della tematica del nutrimento nell’arte contemporanea. Ovviamente, il rovescio della medaglia legato al fenomeno della nutrizione implica anche aspetti problematici come la malnutrizione, la carenza o l’eccesso. A questo riguardo la rappresentazione artistica assolve il ruolo fondamentale di educazione e formazione critica: uno strumento per la consapevolezza di sé e delle proprie esigenze, ma anche delle dimensioni sociali, economiche e culturali legate all’esperienza del cibo.
L’arte e la cultura possono, anzi devono agire come strumento di denuncia, riflessione e stimolo al cambiamento.

GLI ARTISTI – Gli artisti selezionati per l’occasione sono 35, Da Andy Warhol a Joseph Beuys, da Ben Patterson a Ben Vautier, da Aldo Spoldi a Nicola Salvatore e ancora Corrado Levi, Remo Salvadori, Daniel Spoerri, Aldo Mondino, Alison Knowels, Philip Corner, George Maciunas, Luigi Mainolfi, Clara Bonfiglio, Barbara Faessler, Berty Skuber, Ayrson Heraclito e altri grandi nomi internazionali dell’arte, e i più giovani Eris Mone, Antonio Di Biase, Gianluca Miniaci e Mauro Panichella, rappresentati in questa mostra con 60 opere fra installazioni, sculture, fotografie, video, performance e serigrafie. In particolare, il curatore Antonio d’Avossa ha scelto quattro artisti dell’arte contemporanea come fossero i quattro punti cardinali: Daniel Spoerri con i suoi “Tableux Piegès” e la sua “Eat art”, Andy Warhol con le sue “Campbell’s Soup” e le sue “Coca-Cola”, George Maciunas con i suoi “Venus Apron” e “Stomach Anatomy Apron” e infine Joseph Beuys con il suo “Food for thought” e la sua “Scultura Sociale”.

22 maggio 2014

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