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Arriva a Milano la mostra dedicata a Bernardo Luini, indiscusso protagonista dell’arte del Cinquecento

L'arte del Rinascimento torna nelle sale di Palazzo Reale con una grande mostra dedicata a Bernardino Luini, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa...

Dal 10 aprile fino al 13 luglio il Palazzo Reale di Milano presenta la mostra ”Bernardo Luini e i suoi figli”

MILANO – L’arte del Rinascimento torna nelle sale di Palazzo Reale con una grande mostra dedicata a Bernardino Luini, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa. ”Questa mostra fa parte del nucleo centrale dei progetti espositivi su cui abbiamo costruito la ”Primavera di Milano, il palinsesto di eventi culturali dedicato alla nostra città, alla centralità che ha sempre avuto nella storia culturale del mondo intero, e ai suoi artisti che hanno trovato proprio a Milano la terra fertile per lo sviluppo della loro creatività – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un omaggio dovuto a una grande figura della storia dell’arte milanese e italiana che ha contribuito con il proprio lavoro e la propria personalità a costruire l’identità di Milano”.

LA MOSTRA – La mostra, ospitata nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale e nella sala delle Cariatidi, racconta l’intero percorso dell’artista, dalle ricerche giovanili ai quadri della maturità, con un occhio costante, da un lato, al lavoro dei suoi contemporanei (Bramantino, Lorenzo Lotto, Andrea Solario, Giovanni Francesco Caroto, Cesare da Sesto e molti altri); dall’altro, alla traiettoria artistica dei figli di Luini, e in particolare del più piccolo Aurelio. Un intero secolo di arte lombarda va dunque in scena a Palazzo Reale, attraverso tele, tavole, disegni, affreschi staccati, arazzi, sculture in legno e in marmo, codici miniati, volumi a stampa.

IL PROGETTO ESPOSITIVO – Il percorso espositivo presenta una selezione di duecento opere provenienti soprattutto dalle raccolte milanesi (dalla Madonna del roseto della Pinacoteca di Brera al Gesù Bambino dell’Ambrosiana, dal Sant’Antonio del Poldi Pezzoli al ciclo con i ritratti sforzeschi  del Castello Sforzesco), ma integrate da significativi prestiti europei e americani (dai musei di Houston e di Washington). Il progetto, oltre ad essere la più grande retrospettiva mai dedicata a uno dei protagonisti dell’arte del Cinquecento in Lombardia, è anche una saga famigliare, quella di Bernardino e dei suoi figli appunto, che vivono in un contesto in cui l’attività artistica è un mestiere, con regole ben precise. “La mostra intende dare atto di questa concretezza dell’agire dell’artista, dentro le pratiche di bottega: un modo di procedere ben diverso dalle mitologie romantiche”, affermano i curatori.

L’ARTISTA – Nato a Dumenza, un piccolo paese sul Lago Maggiore ai confini con il Canton Ticino intorno al 1480, Bernardino Luini fu principalmente pittore di affreschi, realizzati non soltanto nelle chiese di Milano, dove si stabilisce intorno al 1500 e dove verosimilmente muore nel 1532, ma anche in altre località lombarde come Saronno e Como, la Certosa di Pavia, e persino a Lugano. “I numerosi dipinti di Luini hanno rappresentato per secoli una sorta di identità figurativa della Lombardia”, affermano i curatori della mostra. Luini lascia quasi subito la capitale del Ducato e i suoi linguaggi figurativi (da Bergognone a Leonardo), per recarsi verso Est, in Veneto, e verificare altre scelte d’espressione, in parallelo al crescere di Lorenzo Lotto. Il rientro a Milano avviene prima del 1512, quando – con la Madonna affrescata all’abbazia di Chiaravalle – sono poste le premesse dello stile che sarà suo per l’intera esistenza. La fama di Luini raggiunge il culmine nel corso dell’Ottocento, quando incontra il gusto dell’Europa romantica: Stendhal, Balzac e Ruskin ne celebrano le qualità in termini entusiastici. Non è andata allo stesso modo nel corso del Novecento, poiché nella prima metà del secolo il “crollo delle azioni” dei pittori leonardeschi trascina inesorabilmente con sé anche Bernardino Luini. Si svolge a Luino nel 1975 la prima significativa mostra che riesce trascinare l’artista fuori dal cono d’ombra in cui era relegato a partire dalla fine dell’Ottocento, ribaltando i cliché critici che avevano caratterizzato la sua figura.

GLI ITINERARI – Nelle varie sezioni della mostra sarà possibile compiere una visita ‘virtuale’ nei luoghi che ospitano le opere inamovibili di Bernardino Luini, allo scopo di integrare il percorso dell’esposizione e offrire un quadro il più completo possibile del lavoro dell’artista, estendendo i confini della manifestazione ben al di là delle mura del Palazzo. Attraverso gli schermi posizionati nelle sale si potranno ammirare, tra l’altro, i cicli murali di San Giorgio al Palazzo e di San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano, dell’abbazia di Chiaravalle, del santuario di Saronno e di San Magno a Legnano; e ancora della Certosa di Pavia e di Santa Maria degli Angeli a Lugano.

4 aprile 2014

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