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Al Mart di Rovereto il genio di Boccioni

Ultimo mese per cogliere l'occasione di visitare la mostra che il Mart di Rovereto dedica a Umberto Boccioni nel centenario dalla scomparsa.

MILANO – Ultimo mese per cogliere l’occasione di visitare la mostra che il Mart di Rovereto dedica a Umberto Boccioni nel centenario dalla scomparsa.

LE COLLABORAZIONI – “Umberto Boccioni. Genio e Memoria” riunisce fino al 19 febbraio nelle sale del museo oltre 180 opere tra pitture, disegni, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti che raccontano la storia dell’artista futurista. Molti di questi documenti fanno parte del suo “Atlante della memoria”, uno zibaldone d’artista conservato solitamente nella Biblioteca Civica di Verona, è al Mart. La mostra si colloca all’interno di una serie di progetti che hanno caratterizzato tutto il 2016, volti a celebrare questo padre dell’arte del Novecento. A seguito del successo della mostra a Palazzo Reale di Milano (23 marzo-10 luglio 2016), quella del Mart sceglie una nuova prospettiva per narrare l’artista.

La mostra nasce infatti dal lavoro congiunto di ricerca svolto dai Musei Civici di Milano e promosso dalla Soprintendenza del Castello Sforzesco, in collaborazione con il Museo del Novecento e Palazzo Reale di Milano, il Mart di Rovereto e la casa editrice Electa, la mostra è sostenuta da prestiti e collaborazioni di importanti istituzioni museali e collezioni private italiane e straniere. L’esposizione è stata quindi ripensata e concepita dai curatori con un originale taglio critico che offre un percorso selettivo sulle fonti visive che hanno contribuito alla formazione e all’evoluzione del percorso artistico dell’artista.

NUOVE PROSPETTIVE – L’attività dell’artista viene esplorata a Rovereto attraverso accostamenti con le opere dei suoi contemporanei e con i materiali del suo archivio. Seguendo un approccio filologicamente rigoroso, le opere vengono presentate in un susseguirsi di tipologie e tecniche diverse, divise su cinque sezioni tematiche intitolate: Atlante, Sogno simbolista, Veneriamo la Madre, Fusione di una forma con il suo ambiente, Dinamismi. Il concetto alla base del progetto espositivo, come riportato dal comunicato stampa, consiste in un nuovo approccio metodologico allo studio della produzione di Boccioni, esplorata in rapporto ai referenti visivi antichi e moderni che segnarono profondamente la formazione dell’artista, individuabili in particolare nell’arte antica, nel Rinascimento italiano e nordico, nella ritrattistica barocca, nella cultura dell’Impressionismo e del Divisionismo, dei Preraffaelliti e del Simbolismo e nelle tendenze più aggiornate dell’arte visiva europea, dal Postimpressionismo al Cubismo.

Dal Divisionismo al Futurismo, da una dimensione intimistica di ispirazione simbolista ad una vitalistica apertura al mondo esterno stimolata dall’incontro con Filippo Tommaso Marinetti, ogni fase artistica viene messa in relazione agli stimoli coevi ricevuti, offrendo una visione completa dell’arte di Boccioni.

 

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