La Panchina di Raymond – Racconto di Dylan Moriarty
Raymond se ne sta tutto solo sulla sua panchina preferita ad ascoltare il frinio delle cicale. Ha sempre amato gli ultimi caldi estivi… ed ama
Raymond se ne sta tutto solo sulla sua panchina preferita ad ascoltare il frinio delle cicale. Ha sempre amato gli ultimi caldi estivi… ed ama
In quel pomeriggio Massimo aveva terminato gli esami e stava andando a prendere l’auto. Si, aveva preso “Daiana”, e non la solita, in suo omaggio.
L’estate non mi appartiene, non mi piace e io non piaccio a lei. Giorni pieni di luce come abbaglianti di una macchina dentro una galleria,
“Non esiste la sincerità” pensava Severa. Seduta su uno scoglio, raggomitolata, osservava la profondità di quel mare che sembrava non avere il fondo. Sua madre
Andrea andò sul terrazzo di casa sua per innaffiare i fiori che curava con la frequenza che si addice a chi ha il pollice verde
Amalia viveva in riva al mare e tutte le mattine, appena apriva gli occhi, il mare era lì, a pochi metri da lei. Allora lo
“Il cielo era stellato, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva se sotto un cielo così potessero vivere uomini senza pace” F. Dostoevskij Il
Avrei dovuto saperlo. Futuro anteriore. Ma quando il richiamo è forte mica fai attenzione alla grammatica. Rispondi, punto. Sono una che va per gli affari
L’estate aveva un odore particolare, avvolgente e intenso, profondo: era il profumo della sabbia, che si mescolava a quello della resina e del legno della
Il telefono vibra tra le mie mani verso le tre di notte proprio mentre sto superando una sezione complicata di un gioco chiamato “Limbo”, in