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10 libri da leggere questa estate sotto l’ombrellone

Non importa se la vostra meta estiva sia mare, montagna lago o città. Ogni luogo è perfetto per leggere. Ecco 10 libri da leggere quest'estate

MILANO – L’estate è alle porte. A breve le scuole chiuderanno, gli esami prima o poi finiranno e finalmente avremo il tempo per prenderci una meritata pausa dalle fatiche del lavoro. E cosa c’è di meglio di prendersi del tempo per dedicarsi alla lettura di quei libri che non abbiamo mai il tempo di finire? Magari siete confusi e vi state proprio chiedendo che cosa leggere sotto l’ombrellone, o sdraiati su un prato di montagna? Vi aiutiamo noi! Ecco 10 libri da leggere quest’estate.

 

Due sirene in un bicchiere di Federica Brunini

Al b&b delle Sirene Stanche – quattro stanze su un’isola del Mediterraneo nascoste dietro a un portone turchese, una cucina sempre in movimento e una grande terrazza sul mare – non si arriva per caso. Non è in nessuna guida turistica né lo si prenota online o con un’agenzia di viaggio: bisogna scrivere una lettera e motivare la propria richiesta, e poi attendere che una busta azzurra con il simbolo di una sirena giunga a confermare il soggiorno. Lo sanno bene Eva, Jonas, Olivia, Lisa e Lara, i cinque nuovi ospiti che approdano sull’isola per una vacanza detox che promette di rimettere in forma corpo e anima, e di aiutarli a trovare le risposte che cercano. Ad accoglierli ci sono Dana, trent’anni e la voglia di migliorare la vita di tutti con un po’ di yoga, meditazione e i suoi celeberrimi centrifugati bio, e Tamara, pittrice di mezza età che ama il mare, il silenzio e la solitudine del suo atelier. Insieme gestiscono la locanda offrendo sessioni di yogaterapia, arte, cucina, chiacchiere e tanto relax, lontano da cellulari e tecnologia. Ma cosa succede quando il passato irrompe scardinando il presente? Da cosa e da chi si nasconde Tamara, tanto da non lasciare mai l’isola? E chi sono Eva, Jonas, Olivia, Lisa e Lara.

 

Il tatuatore di Alison Belsham

L’ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso, e questo è il suo primo caso importante. Marni Mullins, una tatuatrice di Brighton, ha trovato un corpo orribilmente scuoiato. Dalle prime indagini sul cadavere risulta chiaro che non si tratta di un omicidio isolato ma dell’opera di un serial killer. Il modus operandi e la firma sono agghiaccianti: mentre la vittima era ancora in vita, l’assassino ha rimosso intere porzioni di pelle, presumibilmente tatuate. Questa pista porta Sullivan a credere che una come Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, sia l’unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia. E quando riuscirà a identificare il prossimo bersaglio del killer, lo dirà a Sullivan o si metterà da sola alla ricerca del “Ladro di Tatuaggi”?

 

 

Le nostre ora contate di Marco Amerighi

È l’estate del 1985 e a Badiascarna, un minuscolo borgo arroccato sulle colline toscane lontano dalle città d’arte e dai vitigni da cartolina, Sauro Terra inganna il tempo andando a caccia di ramarri e confidandosi con il poster di David Bowie appeso in camera. A quattordici anni non sa che fare della propria vita, ma una cosa gli è chiara: da grande sarà l’esatto contrario di suo padre. Da quando è stato mandato in pensione anticipata dalla centrale geotermica NovaLago, Rino Terra ha tagliato i ponti col mondo e ora si perde tra i boschi declamando strambi opuscoli di militanza comunista. Anche se ancora non può saperlo, i suoi polmoni sono pieni di fibre d’amianto; l’amianto che si è staccato dai vapordotti della NovaLago e che, come una nevicata invisibile, sta ricoprendo tutta Badiascarna. Stufo di stare sempre appresso a quel padre, Sauro convoca i suoi amici – Momo, un mingherlino timoroso di tutto; il Dottore, con gli occhi di ghiaccio e la strafottenza di chi non ha nulla da perdere; e il Trifo, un ragazzo problematico che prima di addormentarsi ha delle visioni inquietanti – e fonda un gruppo punk. Che importa se la loro sala prove è la cella frigo di un mattatoio? O se nessuno di loro sa suonare? Quando alla band si unisce anche Bea, una magnetica ragazza dai capelli di grano, tutto sembra perfetto. La notte prima del concerto d’esordio, però, l’improvvisa scomparsa del Trifo spazza via i sogni del gruppo.

 

Mio caro serial Killer di Alicia Giménez Bartlett

L’ispettrice Petra Delicado di Barcellona è un po’ giù, sente che gli anni le sono piombati addosso tutti insieme. Un nuovo caso la scuote, un delitto «mostruoso e miserabile» che la rimescola dentro in quanto donna. Una signora sola, mai sposata, con un piccolo lavoro e una piccola vita, è stata trovata accoltellata. L’assassino si è accanito su di lei e ha poggiato sul corpo martoriato un messaggio di passione. L’indagine mette in luce che in quella esistenza era entrato l’amore, quello che illude e sconvolge una «zitella», come ripetono i maschi facendo imbestialire Petra. Tutto parla di femminicidio. Inizia con l’inseparabile vice Fermin Garzón il tran tran da segugi di strada che annusano il sospetto, un uomo insignificante che non lascia tracce. Però il rituale di sangue e lettere d’amore si ripete uguale ai danni di altre vittime. Si stende l’ombra preoccupante del serial killer e, anche per compiacere la stampa, alla coppia viene aggiunto, con funzione direttiva, un ispettore della Polizia autonoma della Catalogna, un giovane dal piglio moderno, rigido e pedante. Tutto l’opposto della collaudata coppia di sbirri, abituati a farsi sorprendere dalle intuizioni, ad attardarsi tra burette e tapas insaporite dal continuo battibecco. Così l’indagine prosegue nella tensione tra due generazioni e due modi opposti di investigazione e di vita.

 

L’anello mancante di Antonio Manzini

Un ritratto del vicequestore Rocco Schiavone. Cinque tessere che contribuiscono a definire il personaggio per chi già lo conosce e servono come una presentazione per chi non l’ha mai letto. Racconti già pubblicati in varie antologie che questo volume mette insieme per la prima volta. Il primo – che dà il nome all’intera raccolta ed è ampio poco meno che un romanzo breve – ha un inizio macabro, quasi horror: al cimitero, dentro una cappella gentilizia, viene trovato un cadavere sconosciuto disteso sopra la bara di un’altra; unico indizio uno strano anello nuziale. Ma presto la storia prende le vie tipiche che ispirano Antonio Manzini: innestare su un’indagine poliziesca misteriosa disagi esistenziali, denuncia sociale, sentimenti profondi; il tutto narrato con un umorismo ironico che sfiora il sarcasmo, fatto di battute rapide e paradossi, che nella misura breve dei racconti sembra persino accentuarsi per concentrazione.

 

Sara al tramonto di Maurizio de Giovanni

Sara non vuole esistere. Il suo dono è l’invisibilità, il talento di rubare i segreti delle persone. Capelli grigi, di una bellezza trattenuta solo dall’anonimato in cui si è chiusa, per amore ha lasciato tutto seguendo l’unico uomo capace di farla sentire viva. Ma non si è mai pentita di nulla e rivendica ogni scelta. Poliziotta in pensione, ha lavorato in un’unità legata ai Servizi, impegnata in intercettazioni non autorizzate. Il tempo le è scivolato tra le dita mentre ascoltava le storie degli altri. E adesso che Viola, la compagna del figlio morto, la sta per rendere nonna, il destino le presenta un nuovo caso. Anche se è fuori dal giro, una vecchia collega che ben conosce la sua abilità nel leggere le labbra – fin quasi i pensieri – della gente, la spinge a indagare su un omicidio già risolto. Così Sara, che non si fida mai delle verità più ovvie, torna in azione, in compagnia di Davide Pardo, uno sbirro stropicciato che si ritrova accanto per caso, e con il contributo inatteso di Viola e del suo occhio da fotografa a cui non sfugge nulla. Maurizio de Giovanni ha dato vita a un personaggio che rimarrà tra i più memorabili del noir italiano. Sara, la donna invisibile che, dal suo archivio nascosto in una Napoli periferica e lunare, ci trascina nel luogo in cui tutti vorremmo essere: in fondo al nostro cuore, anche quando è nero.

 

Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini

Serena Dandini decide di raccontare le vite di trentaquattro donne, intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese ma forti e generose, sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili. Così, una accanto all’altra, introdotte dai meravigliosi collages di Andrea Pistacchi, scorrono le vite di Ilaria Alpi, la giornalista uccisa mentre indagava su scomode verità, Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston, Ipazia, che nel IV secolo, contro i divieti ecclesiastici, osò scrutare il cielo per rivelare il movimento dei pianeti, Olympe de Gouges, autrice nel 1791 della rivoluzionaria Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, fino a Betty Boop che, pur essendo solo una donnina di carta, ha dovuto comunque subire una censura per via della propria esuberanza. In attesa di un riconoscimento ufficiale con tanto di busti marmorei e lapidi a eterna memoria, l’autrice ha affiancato alle protagoniste del suo libro altrettante rose che lungimiranti vivaisti hanno creato per queste donne valorose.

Divorare il cielo di Paolo Giordano

Le estati a Speziale per Teresa non passano mai. Giornate infinite a guardare la nonna che legge gialli e suo padre, lontano dall’ufficio e dalla moglie, che torna a essere misterioso e vitale come la Puglia in cui è nato. Poi un giorno li vede. Sono «quelli della masseria», molte leggende li accompagnano, vivono in una specie di comune, non vanno a scuola ma sanno moltissime cose. Credono in Dio, nella terra, nella reincarnazione. Tre fratelli ma non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, inestricabilmente legati l’uno all’altro, carichi di bramosia per quello che non hanno mai avuto. A poco a poco, per Teresa, quell’angolo di campagna diventa l’unico posto al mondo. Il posto in cui c’è Bern. Il loro è un amore estivo, eppure totale. Il desiderio li guida e li stravolge, il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. Perché Bern ha un’inquietudine che Teresa non conosce, un modo tutto suo di appropriarsi delle cose: deve inghiottirle intere. La campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent’anni e quattro vite. I giorni passati insieme a coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l’altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto dell’universo.

 

La donna alla finestra di A. J. Finn

Anna Fox vive rinchiusa nella sua casa di New York e la sola idea di mettere piede fuori dalla porta rischia di provocarle un attacco di panico. Passa le sue giornate vagando da una stanza all’altra con un bicchiere di Pinot in mano, chattando con uomini sconosciuti, guardando vecchi film noir – la sua passione – e soprattutto… spiando i vicini con l’aiuto della sua Nikon D5500. Nel mirino ora ci sono i Russell, che da poco si sono trasferiti nella villetta al lato opposto del parco. Una madre, un padre e un ragazzino adolescente: la famiglia perfetta, quella che Anna rivorrebbe con sé. Una notte però alla finestra dei Russell, Anna assiste a qualcosa di terribile, qualcosa di così sconvolgente che sgretolerà il suo fragile equilibrio e metterà a nudo la verità che ha sepolto per mesi. Ma il giorno dopo un dubbio spaventoso si insinua nella sua mente: la scena che ha visto è reale o frutto della sua immaginazione? Qualcuno è davvero in pericolo o a terrorizzarla è solo la sua paranoia?

 

Sabbia nera di Cristina Cassar Scalia

Mentre Catania è avvolta da una pioggia di ceneri dell’Etna, nell’ala abbandonata di una villa signorile alle pendici del vulcano viene ritrovato un corpo di donna ormai mummificato dal tempo. Del caso è incaricato il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trentanovenne palermitana trasferita alla Mobile di Catania. La casa è pressoché abbandonata dal 1959, solo Alfio Burrano, nipote del vecchio proprietario, ne occupa saltuariamente qualche stanza. Risalire all’identità del cadavere è complicato, e per riuscirci a Vanina servirà l’aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè. I ricordi del vecchio poliziotto la costringeranno a indagare nel passato, conducendola al luogo dove l’intera vicenda ha avuto inizio: un rinomato bordello degli anni Cinquanta conosciuto come «il Valentino». Districandosi tra le ragnatele del tempo, il vicequestore svelerà una storia di avidità e risentimento che tutti credevano ormai sepolta per sempre, e che invece trascinerà con sé una striscia di sangue fino ai giorni nostri.

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