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Liliana Segre, il testo integrale del discorso al Senato

Ecco le parole pronunciate dalla senatrice a vita Liliana Segre che ha presieduto la seduta inaugurale della XIX legislatura

Ecco il discorso del presidente provvisorio del Senato, Liliana Segre, pronunciato nell’Aula di Palazzo Madama in apertura della prima seduta della XIX legislatura. Un discorso emozionante e pieno di valori democratici. Il rispetto delle Istituzioni e della democrazia sono infatti dei valori assoluti che la senatrice a vita invita a rispettare.

Il discorso al Senato di Liliana Segre

Colleghe Senatrici, Colleghi Senatori,

rivolgo il piรน caloroso saluto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a questโ€™Aula. Con rispetto, rivolgo il mio pensiero a Papa Francesco.

Certa di interpretare i sentimenti di tutta l’Assemblea, desidero indirizzare al Presidente Emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i piรน fervidi auguri e la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato. Il Presidente Napolitano mi incarica di condividere con voi queste sue parole: “Desidero esprimere a tutte le senatrici ed i senatori, di vecchia e nuova nomina, i migliori auguri di buon lavoro, al servizio esclusivo del nostro Paese e dell’istituzione parlamentare ai quali ho dedicato larga parte della mia vita”.

Rivolgo ovviamente anch’io un saluto particolarmente caloroso a tutte le nuove Colleghe e a tutti i nuovi Colleghi, che immagino sopraffatti dal pensiero della responsabilitร  che li attende e dalla austera solennitร  di quest’aula, cosรฌ come fu per me quando vi entrai per la prima volta in punta di piedi. Come da consuetudine vorrei perรฒ anche esprimere alcune brevi considerazioni personali.

Liliana Segre, la guerra torna in Europa

Incombe su tutti noi in queste settimane l’atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte, distruzione, crudeltร , terrore…una follia senza fine.

Mi unisco alle parole puntuali del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “la pace รจ urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della veritร , del diritto internazionale, della libertร  del popolo ucraino”.

Liliana Segre e il centenario della marcia su Roma

Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva.
In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che รจ il Senato della Repubblica.

Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perchรจ, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed รจ impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco piรน prestigioso del Senato!

Un senato rinnovato

Il Senato della diciannovesima legislatura รจ un’istituzione profondamente rinnovata, non solo negli equilibri politici e nelle persone degli eletti, non solo perchรจ per la prima volta hanno potuto votare anche per questa Camera i giovani dai 18 ai 25 anni, ma soprattutto perchรจ per la prima volta gli eletti sono ridotti a 200.

L’appartenenza ad un cosรฌ rarefatto consesso non puรฒ che accrescere in tutti noi la consapevolezza che il Paese ci guarda, che grandi sono le nostre responsabilitร  ma al tempo stesso grandi le opportunitร  di dare l’esempio.

Dare l’esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioรจ adempiere al nostro ufficio con “disciplina e onore”, impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse.

Liliana Segre invita a dire basta alla politica urlata

Potremmo anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa assemblea la politica urlata, che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto, interpretando invece una politica “alta” e nobile, che senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra sinceramente all’ascolto, si esprima con gentilezza, perfino con mitezza.

Un appello all’unione nel rispetto dei punti di vista

Le elezioni del 25 settembre hanno visto, come รจ giusto che sia, una vivace competizione tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte.  E il popolo ha deciso. E’ l’essenza della democrazia.

La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le Istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprietร  di nessuno, che devono operare nell’interesse del Paese, che devono garantire tutte le parti. 

Le grandi democrazie mature dimostrano di essere tali se, al di sopra delle divisioni partitiche e dell’esercizio dei diversi ruoli, sanno ritrovarsi unite in un nucleo essenziale di valori condivisi, di istituzioni rispettate, di emblemi riconosciuti.

Liliana Segre e la Costituzione

In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l’unitร  del nostro popolo รจ la Costituzione Repubblicana, che come disse Piero Calamandrei non รจ un pezzo di carta, ma รจ il testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la libertร ; una lotta che non inizia nel settembre del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti.

Il popolo italiano ha sempre dimostrato un grande attaccamento alla sua Costituzione, l’ha sempre sentita amica.

In ogni occasione in cui sono stati interpellati, i cittadini hanno sempre scelto di difenderla, perchรจ da essa si sono sentiti difesi.

E anche quando il Parlamento non ha saputo rispondere alla richiesta di intervenire su normative non conformi ai principi costituzionali – e purtroppo questo รจ accaduto spesso – la nostra Carta fondamentale ha consentito comunque alla Corte Costituzionale ed alla magistratura di svolgere un prezioso lavoro di applicazione giurisprudenziale, facendo sempre evolvere il diritto.

Liliana Segre impegniamoci ad attuare la Costituzione

Naturalmente anche la Costituzione รจ perfettibile e puรฒ essere emendata (come essa stessa prevede all’art. 138), ma consentitemi di osservare che se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione – peraltro con risultati modesti e talora peggiorativi – fossero state invece impiegate per attuarla, il nostro sarebbe un Paese piรน giusto e anche piรน felice.

Il pensiero corre inevitabilmente all’art. 3, nel quale i padri e le madri costituenti non si accontentarono di bandire quelle discriminazioni basate su “sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”, che erano state l’essenza dell’ancien regime.

Essi vollero anche lasciare un compito perpetuo alla “Repubblica”: “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertร  e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Non รจ poesia e non รจ utopia: รจ la stella polare che dovrebbe guidarci tutti, anche se abbiamo programmi diversi per seguirla: rimuovere quegli ostacoli !

Le festivitร  civili non siano divisive

Le grandi nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festivitร  civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perchรจ non dovrebbe essere cosรฌ anche per il popolo italiano?

Perchรฉ mai dovrebbero essere vissute come date “divisive”, anzichรฉ con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1  Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica? Anche su questo tema della piena condivisione delle feste nazionali, delle date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro, grande potrebbe essere il valore dell’esempio, di gesti nuovi e magari inattesi.

Liliana Segre invita a dire no al linguaggio dell’odio

Altro terreno sul quale รจ auspicabile il superamento degli steccati e l’assunzione di una comune responsabilitร  รจ quello della lotta contro la diffusione del linguaggio dell’odio, contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico, contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni.

Permettetemi di ricordare un precedente virtuoso: nella passata legislatura i lavori della “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza” si sono conclusi con l’approvazione all’unanimitร  di un documento di indirizzo.
Segno di una consapevolezza e di una volontร  trasversali agli schieramenti politici, che รจ essenziale permangano.

La centralitร  del Parlamento

Concludo con due auspici. Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di questa assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative, riaffermare nei fatti e non a parole la centralitร  del Parlamento.

Da molto tempo viene lamentata da piรน parti una deriva, una mortificazione del ruolo del potere legislativo a causa dell’abuso della decretazione d’urgenza e del ricorso al voto di fiducia. E le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza.

Nella mia ingenuitร  di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare.

Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni.

L’emergenza energetica 

Auspico, infine, che tutto il Parlamento, con unitร  di intenti, sappia mettere in campo in collaborazione col Governo un impegno straordinario e urgentissimo per rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e da tante imprese che si dibattono sotto i colpi dell’inflazione e dell’eccezionale impennata dei costi dell’energia, che vedono un futuro nero, che temono che diseguaglianze e ingiustizie si dilatino ulteriormente anzichรจ ridursi.

In questo senso avremo sempre al nostro fianco l’Unione Europea con i suoi valori e la concreta solidarietร  di cui si รจ mostrata capace negli ultimi anni di grave crisi sanitaria e sociale.

Non c’รจ un momento da perdere: dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale chiaro che nessuno verrร  lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere i livelli di guardia e tracimare.

Senatrici e Senatori, cari Colleghi, buon lavoro!”.

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