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James Joyce e il fascino dell’oscurità nella poesia “Notturno”

Oggi in Irlanda è il Bloomsday, il giorno in cui si festeggiano James Joyce e il suo “Ulisse”. Per l’occasione vi proponiamo “Notturno”, una poesia in cui l’autore irlandese fa affiorare tutto il fascino dell’oscurità.

Il 16 giugno 1904 è il giorno in cui si svolgono gli eventi dell’“Ulisse” di James Joyce, le 24 ore in cui si condensano le vicende di Leopold Bloom, protagonista di “Ulisse”.

Ogni anno, in Irlanda il 16 giugno è il giorno dedicato ai festeggiamenti in onore di James Joyce e del suo capolavoro modernista. È il Bloomsday, termine che ha avuto origine dal cognome del protagonista di “Ulisse”, Leopold Bloom. Per l’occasione, condividiamo con voi “Notturno”, una bellissima poesia racchiusa nella raccolta di short poems “Pomes Penyeach”, pubblicata nel 1927, in cui James Joyce descrive una scena notturna esprimendo con il suo stile unico e distintivo tutto il fascino che deriva dall’oscurità.

Notturno di James Joyce

Smunte nella tenèbra
entro a sudari, pallide stelle
le loro torce agitano.
Fatue luci dai più remoti cieli schiaran fioche,
archi su archi svettanti,
la navata della notte nera di peccato.

Serafini,
le osti perdute si svegliano
a servire sino a che
in illune tenèbra ognuna ricade, smorta,
levato che abbia e agitato
il suo turibolo.

E a lungo e alto,
per la notturna navata che si estolle
battito di stelle rintocca,
mentre squallido incenso gonfia, nube su nube,
ai vuoti spazi dall’adorante
deserto d’anime.

Nightpiece

Gaunt in gloom
The pale stars their torches,
Enshrouded, wave.
Ghostfires from heaven’s far verges faint illume,
Arches on soaring arches,
Night’s sindark nave.

Seraphim,
The lost hosts awaken
To service till
In moonless gloom each lapses muted, dim,
Raised when she has and shaken
Her thurible.

And long and loud,
To night’s nave upsoaring,
A starknell tolls
As the bleak incense surges, cloud on cloud,
Voidward from the adoring
Waste of souls.

Il fascino della notte

Si sa, leggere James Joyce non è una passeggiata. Le sperimentazioni adottate dallo scrittore modernista, a volte, rendono più complicata la comprensione dei testi, da cui scaturisce un’energia particolare. Sarà l’innovazione nell’uso di lessico nuovo, o l’evidente richiamo alla spiritualità, o i riferimenti ai grandi poeti del passato… Quel che è certo è che la lettura delle opere di Joyce emoziona sempre, di qualunque genere si tratti.

“Notturno”, per esempio, è un breve componimento in cui si condensano una serie di intensi significati, tutti rappresentati dal fascino della notte, una notte che sin dai primi versi si presenta come estremamente misteriosa, scura come i peccati che si celano nel nostro cuore. Stupendo, a tal proposito, quel neologismo inserito al v.6, “night’s sindark nave”, capace di sintetizzare un concetto profondissimo con sole 3 parole.

Ciò che rende speciale questa poesia è anche l’insieme dei riferimenti che James Joyce inserisce in memoria della sua educazione cattolica: spiccano i Serafini e il turibolo che viene agitato per diffondere l’incenso. Ma, nonostante si senta un’aura di positività, la notte dipinta dall’autore in questa poesia è una notte oscura, in cui cielo e terra sembrano non essere in grado di congiungersi armonicamente, in cui la spiritualità non basta per raggiungere ispirazioni e sentimenti positivi. Una poesia meravigliosa, che regala visioni nitide ed emozioni forti e contrastanti.

Il Bloomsday   

Il Bloomsday è una delle festività laiche più sentite in Irlanda. James Joyce è ritenuto fra i più grandi scrittori irlandesi di tutti i tempi. Il 16 giugno, inoltre, non è soltanto l’anniversario degli eventi che si svolgono nell’“Ulisse”, ma è anche il giorno in cui Joyce e Nora Barnacle, la sua compagna di vita, si incontrarono per la prima volta per fare una passeggiata verso il villaggio di Ringsend. Una data fondamentale, dunque, nella vita del grande autore.

In occasione del Bloomsday, sono innumerevoli le iniziative organizzate in Irlanda. I primi festeggiamenti furono celebrati nel 1950, in occasione del trentennale della pubblicazione dell’“Ulisse”. In particolare, furono alcuni scrittori irlandesi ad avere l’idea di festeggiare Joyce ripercorrendo l’itinerario tracciato dal capolavoro letterario e fermandosi a leggere stralci del testo nei luoghi dell’“Ulisse”.

A partire dal primo anno di festeggiamenti, il Bloomsday è diventato una vera e propria ricorrenza nazionale, festeggiata con letture dedicate, musica e cibo sulle strade offerti dai pub, conferenze, proiezioni e spettacoli teatrali itineranti. Un’occasione da non perdere, per tutti gli appassionati di letteratura che si recano in vacanza in Irlanda.

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