Il Paese delle Vacanze è una poesia di Gianni Rodari che dedichiamo a tutti gli studenti, nessuno escluso, e che celebra la fine dell’anno scolastico e l’estate. Anche per coloro che stanno studiando per la maturità, a breve potranno fare le loro valige e partire per le tanto attese vacanze.
Gianni Rodari in questa poesia sembra ispirarsi a quell’altro grande genio di James Matthew Barry, che nel 1901 creò il personaggio di Peter Pan e quell’Isola che non c’è, in cui solo i bambini possono accedervi, grazie alla loro immaginazione.
Per il Maestro d’Omegna “l’isola che non c’è” è l’Estate, dove tutti gli alunni possono partire e vivere la loro magica avventura.
La poesia fa parte del libro Filastrocche in cielo e in terra (1960) di Gianni Rodari.
Ma, leggiamo questa originale poesia dedicata alle vacanze e all’estate e prepariamoci a vivere una magica avventura.
Il Paese delle Vacanze di Gianni Rodari
Il Paese delle Vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.
Tutti in partenza per Il Paese delle Vacanze
Il Paese delle Vacanze di Gianni Rodari è una filastrocca davvero geniale. Il Maestro d’Italia inventa un luogo fantastico per stimolare bambini e ragazzi, e forse anche molti adulti, a studiare ed essere promossi. Il premio è poter partire per andare a visitare questo luogo magico.
Ma, diversamente dal luogo fantastico creato da James Matthew Barry per Peter e Wendy (1901) dove per raggiungere la loro fantastica isola dovevano prendere “La seconda a destra e poi dritto fino alla mattina”, per Gianni Rodari il “Paese delle Vacanze non sta lontano per niente”.
Non c’è bisogno di navigare con la fantasia, questo luogo magico si trova guardando il calendario e guarda caso coincide con la fine della scuola e l’arrivo dell’estate.
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Gianni Rodari offre indicazioni precise per raggiungere la tanto desiderata meta.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Quindi coloro che si impegnano a scuola grazie allo speciale passaporto, che è la pagella e gli esami finali per chi è costretto a farli, può raggiungere la prestigiosa destinazione.
Un posto davvero fantastico.
“Ogni giorno è domenica” per chi avrà la fortuna di vivere quest’avventura. Un posto dove si “lavora tantissimo”, “non si riposa mai” e dove si è costretti a giocare, tuffarsi in acqua e fare tante passeggiate.
In dodici versi Gianni Rodari riesce a dipingere un luogo fantastico. Se la filastrocca è letta ai più piccoli si permetterà loro di offrire dell’estate una rappresentazione da sogno.
Ma, dietro le filastrocche di Rodari ci sono sempre messaggi di grande rilievo pedagogico e sociale. C’è la visione di un grande studioso della società italiana e di un interprete dei grandi valori che dovrebbero essere trasmessi ai bambini e ai ragazzi dal punto di vista educativo.
Un messaggio che anche gli adulti dovrebbero assorbire e magari poter trasmettere ai loro figli. Se ci si impegna si possono raggiungere i risultati voluti.
I “mezzucci” e gli “aiutini” non servono, bisogna studiare
Per potere ottenere ciò che si desidera, l’unica via possibile è l’impegno, lo studio, il lavoro. Il “Passaporto” è “la pagella”. Non si può godere di ciò che si desidera in altri modi.
I “mezzucci” e gli “aiutini” sembra avvertire Gianni Rodari non sono previsti per chi vuole vivere “il sogno”. E se ci pensiamo nella società italiana in cui fu scritta la poesia, ed ancora oggi, molte volte è convinzione diffusa che per raggiungere i risultati bisogna utilizzare “la furbizia”.
No, non è così sembra rimproverare Gianni Rodari. Bisogna assimilare la “cultura del merito”, solo così si può vivere una magica avventura.
Guardando ancora alla poesia, Gianni Rodari traccia dell’estate un ritratto sociologico delle vacanze estive italiane. Dopo più di 60 anni le vacanze estive dei bambini e dei ragazzi impegnati nella scuola coincidono con il periodo “da giugno a settembre”.
Ed, infine, il Maestro delle filastrocche offre un messaggio di grande rilievo sociale. Per vivere la magia di vivere i propri sogni è fondamentale impegnarsi. Si può trovare la felicità in cose semplici come giocare, tuffarsi in acqua e fare tante passeggiate.
L’estate stessa è magica. E in un Paese come l’Italia anche chi non può avere la fortuna di poter fare viaggi da sogno, basta poco per vivere la gioia vacanziera.
Una poesia sempre attuale
Il contesto in cui fu scritta la filastrocca , eravamo ancora alla fine degli ani ’50, vedeva molte fasce della popolazione in una condizione di povertà. Anche se non raggiungiamo i numeri dell’epoca, la percezione del calo della ricchezza collettiva è molto forte anche in questo periodo, dove i poveri sembrano aumentare e la classe media fa difficoltà ad arrivare alla fine del mese.
Ecco perché la poesia assume un significato molto forte anche ai nostri giorni. Basta poco per vivere gioia e felicità, soprattutto se la famiglia si trova in difficoltà. L’importante è contribuire dedicando ore allo studio, per poi vivere l’estate e le vacanze come il più bel parco dei divertimenti che la natura è riuscita a donare.
Facciamo attenzione, il concetto non è sapersi accontentare, ma, trasferire il messaggio che bisogna credere nelle proprie capacità, e anche se si vive un momento di difficoltà bisogna raccogliere ciò che la vita ci offre.
A maggior ragione quando non si vive nel lusso, il valore dello studio assume un significato ancora più importante. Si finisce per non creare ulteriori problemi in famiglia e si può pensare ad un futuro diverso.
Qualsiasi siano le convinzioni, una cosa è certa. Grazie all’impegno in ciò che si fa i risultati arriveranno e grazie a “la pagella” si potranno fare cose fantastiche.
Bisogna imparare l’arte della semplicità. Soprattutto, in una società come la nostra in cui i valori che arrivano ai piccoli e ai ragazzi dal mondo dei social, della televisione e, purtroppo, anche dai loro genitori sembrano andare nella direzione opposta.
La “smania dell’avere”, il vivere inseguendo il lusso e l’opulenza sono i segni tangibili di modelli che arrivano dai media senza filtri e controlli. L’errore più grande che si può fare è trasferire alle nuove generazioni false illusioni e inutili speranze.
Quindi, ringraziamo Gianni Rodari per l’ennesimo messaggio da condividere, da fare arrivare agli adulti, perché possano trasferirlo ai bambini e ai ragazzi.