Silvio Mirarchi, storia del Maresciallo martire di giustizia
Per la campagna “A ricordare e riveder le stelle”, oggi conosciamo la storia di Silvio Mirarchi, Maresciallo Capo dell’arma dei Carabinieri ferito a morte in servizio a Marsala
Per la campagna “A ricordare e riveder le stelle”, oggi conosciamo la storia di Silvio Mirarchi, Maresciallo Capo dell’arma dei Carabinieri ferito a morte in servizio a Marsala
Per affrontare al meglio la didattica a distanza in fortissima ascesa arrivano in soccorso programmi di formazione che permettono di costruirsi un metodo di studio personalizzato.
Il presidente del consiglio Mario Draghi ha annunciato la riapertura delle scuole dopo Pasqua. Proprio oggi se ne era discusso durante il convegno “Pandemia, sicurezza e diritti di cittadinanza” con il professor Galli
Per la campagna “A ricordare e riveder le stelle”, oggi conosciamo la storia di Concetta Lemma, una ragazza di sedici anni, vittima di ‘ndrangheta, uccisa l’11 gennaio 1964.
Per la campagna “A ricordare e riveder le stelle”, oggi conosciamo la storia di Lea Garofalo, testimone di giustizia italiana, vittima della ‘ndrangheta, uccisa il 24 novembre 2009.
La giornalista ha raccontato su Instagram la circolare inviata dal rettore della scuola frequentata dai suoi figli dopo che ieri alcuni bambini avevano aderito alla protesta contro la Dad.
Una ricerca ha dimostrato come le lezioni svolte in presenza non siano responsabili dell’aumento dei contagi durante la pandemia
Per la campagna “A ricordare e riveder le stelle”, oggi conosciamo la storia di Pippo Fava, scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore italiano, ucciso da Cosa nostra il 5 gennaio 1984.
Per la campagna “A ricordare e riveder le stelle”, oggi conosciamo la storia di Virginia Marchese, rapita e uccisa nove anni dal Mostro di Marsala.
Per la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, i ragazzi dell’Istituto Superiore G. La Pira di Pozzallo sono stati protagonisti di un lavoro di scrittura creativa
Con questa lettera la 18enne Agnese vuole insegnarci che ad un Dsa che non impara nel modo in cui “noi” insegniamo, bisogna semplicemente insegnare nel modo in cui lui/lei impara