scrittori
Tanti e tanti anni fa che or più non so, viveva, nel bosco di Olzai, una fatina di nome Janas. Esile, pallida, passeggiava sulla riva del lago di Cucchinadorza tra gli arbusti di mirto e gli alberi di corbezzolo rossi di frutti. Tutt'attorno si spandeva il profumo dell' elicriso ed una gibigiana di luci creava un'atmosfera sospesa tra il sogno e la realtà. Con i pensieri volti all'infinito si trovò d'un tratto a rimirar le immagini distorte riflesse dal lago, fra le quali spiccava quella di Tanu, la gazza. "Ciao bella fatina" disse Tanu facendo mostra del suo bel vestito Read more...
Giulia era riuscita a superare brillantemente il provino: bella presenza, simpatica e spontanea, indubbiamente la persona giusta per completare il quadro dei 'freaks' che la Casa avrebbe ospitato. Lei, in effetti, tra tutti gli inquilini era la più “normale”: da poco laureata in Lettere e di conseguenza, prevedibilmente, disoccupata. Gli altri erano soggetti dai trascorsi più o meno impensabili: l'immancabile gay un po' eccentrico, il seminarista in crisi vocazionale, quello che aveva sposato in seconde nozze la migliore amica della figlia, quella che si era fatta ingiustamente cinque anni di carcere per uno scambio di persona, il culturista amante dei Read more...
Era un grigio e freddo pomeriggio di metà novembre quello in cui Dante smise di parlare. Fu una decisione improvvisa, impetuosa come un inaspettato e fragoroso temporale estivo: lui se ne stava in camera sua a leggere, come era solito fare durante quei bui ed uggiosi pomeriggi d’autunno, quando d’un tratto, la peggiore visione che possa capitare di vedere ad un uomo, una donna inferocita nei suoi confronti, irruppe nella stanza, ringhiando e sbavando come una fiera selvatica. Era la sua bisbetica e isterica matrigna, una donna scheletrica e pallida, con due enormi e sferici occhi azzurri incastonati in quelle Read more...
Hai frainteso, non intendevo dire che dovremmo sentirci più spesso tramite messaggi, assolutamente, è una cosa che non sopporto; intendevo dire che non ho quasi più niente di te, nè foto, nè messaggi, nè qualcosa che mi possa ricordare te, non mi è rimasto nient'altro che una manciata di ricordi del passato. Forse, se non ci fossero i social, avrei già dimenticato il tuo viso, i tuoi capelli, forse anche i tuoi occhi; non voglio rimanere soffocato da questi ricordi. Forse, ho solamente paura invece, solamente paura di scordare tutto questo, solamente paura di scordare le sensazione che provavo per Read more...
A te che stai per portarlo via, a te che a breve diventerai custode della sua vita, voglio dire... Tu non sai quanto amore ha portato nelle nostre vite, nelle vite di tre donne che pensavano di bastarsi, che non immaginavano minimamente di condividere la propria strada con un adorabile maschietto che di lì a poco avrebbe ridisegnato i contorni della loro esistenza. E invece un giorno avemmo la notizia della terza gravidanza di nostra madre, io avevo dodici anni, mia sorella nove; sapevamo che questa non sarebbe stata una passeggiata per lei che, oramai quasi quarantenne, avrebbe subito un Read more...
La storia che si inizia a narrare, si premette, è raccontata con lo stile tipico di un autore portoghese premio Nobel per la letteratura. Un romanziere molto amato dal ragazzo protagonista di questo racconto. In premessa, non di meno, è utile descrivere un aneddoto. Un anno dello scorso secolo questo ragazzo si trovava sull’aereo di ritorno dal Portogallo, terra a lui cara e terra in cui vorrebbe un giorno vivere. Ebbene, sull’aereo scorrendo le pagine di Cecità, si trovò a dire alla sua compagna: “ma possibile che un tal autore e soprattutto una terra che ha avuto sommi poeti come Read more...
La natura mi ha regalato una mamma bambina. Si può diventare mamme e non diventare mai troppo sagge, o troppo autoritarie. La perfezione sarebbe una mamma autorevole, ne' autoritaria, ne' troppo accondiscende. Ma la mamma non si sceglie, semplicemente si guarda, quando, nell'età della ragione (forse sei , sette anni) vedi una signora di bell'aspetto, dal sorriso dolce, timida e ritrosa, che ti redarguisce senza troppa convinzione, perché hai perso l'unico ombrello che ti avevano prestato. " Benedetta distrazione! Sei troppo distratta, sempre persa nelle tue fantasie!...." La mia fantasia però mi ha aiutata tanto nel corso della vita, anche Read more...
Il treno letterario che viaggia per le ferrovie della Toscana sta riscuotendo un grandissimo successo. Vediamo tutte le sue nuove tappe dei prossimi due mesi
Sera d'autunno, una donna e un uomo innamorati, corpi intrecciati a vincere il brivido freddo delle lenzuola. Baci, carezze, amore. Uno spermio testardo, veloce, forte, infrange il nucleo ooforo. Moltiplicazione di cellule, blastula, morula, embrione, feto. Nove mesi di lente, progressive, modificazioni. Prende forma il mio cuore, il cervello. Gli arti, prima piccole pinne, si trasformano magicamente in gambe, braccia, mani. Nel liquido tiepido nuoto beatamente. Tu mamma mi nutri con il tuo sangue, uno scambio fantastico che, attraverso il cordone ombelicale, mi lega indissolubilmente a te. Vivo perché tu vivi. Cresco perché tu respiri e mi proteggi. Percepisco suoni Read more...
C’era una volta una fata, vestiva color cielo e danzava di notte sotto le stelle. Era un essere speciale, era sorda. Nei suoi giorni più tristi si posava vicino ad un maestoso albero d’ulivo e piangeva. Pensava al canto degli uccelli che non avrebbe mai sentito, alle canterine voci dei bambini che giocavano nei boschi e alla musica che avrebbe accompagnato le sue danze al chiarore della luna. Piangeva e piangeva, e quel giorno pianse talmente tanto che le sue lacrime inondarono l’albero, quell’amico albero che ad un tratto trasformò parte del suo tronco in un grande, grandissimo orecchio. E’ Read more...