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Vivere il Natale lontano dalla famiglia, lettera di una ragazza italiana all’estero

Pubblichiamo la lettera di una ragazza che vive a Barcellona da 3 anni e condivide alcune riflessioni su questo Natale in cui molti non potranno tornare a casa dalla propria famiglia

โ€œCome sarร  questo Natale?โ€ Me lo sono chiesta mentre passeggiavo su Passeig de Gracia a Barcellona, la cittร  in cui vivo da tre anni. โ€œNo no, lโ€™Italia non mi piaceโ€, โ€œme ne vado!โ€, โ€œa Barcellona si vive meglioโ€, โ€œa Londra ti pagano bene e hai possibilitร  di crescereโ€, โ€œno, guarda, qui allโ€™estero si sta da Dio!โ€. Quante volte abbiamo detto e sentito queste frasi? Migliaia. Unโ€™Italia snobbata e che, invece, ora piรน che mai, a me manca. Ieri, mentre passeggiavo per Passeig de Gracia, mi รจ venuta in mente la canzone scritta da Enrica Bonaccorti La lontananza e lโ€™ho ascoltata โ€œLa lontananza sai รจ come il vento che fa dimenticare chi non sโ€™amaโ€ฆ io che credevo dโ€™essere il piรน forte, sono qui a ricordare, a ricordare teโ€.

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Le parole dโ€™amore in italiano hanno un altro sapore. Sanno di casa, di affetto, di comprensione, empatia e amore. Cammino sicura tra le strade di questa cittร  straniera. Improvvisamente mi sento felice. La canzone cantata da Modugno mi coccola e mi viene da sorridere. Chissร  dove vanno queste persone? Torneranno dalla famiglia dopo il lavoro? Incontreranno i loro amanti? Avranno comprato il vino per cena? Continuo la mia passeggiata, guardo le vetrine dei negozi, mezzi vuoti, e mi soffermo su due donne: una signora di mezzโ€™etร  ben vestita con una giacca beige e una sciarpa bianca e una ragazzina con anfibi neri, jeans stretti e capelli lunghi e lisci. Sono belle, sorridono e scherzano. Saranno sicuramente mamma e figlia.

Questโ€™immagine mi riporta alla mente i pomeriggi prima di Natale in cui io e mia madre siamo solite andare in giro per comprare i regali. A quando mamma mi dice: โ€œoggi chiedo a papร  di andare al negozio, cosรฌ io e te possiamo andare in giro a comprare i regali, chiedi ad Elena se vuole venireโ€. Elena รจ una delle mie migliori amiche da sempre: una sorella e fa parte ormai della famiglia. Elena รจ sempre stata piรน razionale e risoluta di me, lei ha sempre le idee ben chiare e, ovviamente, come ogni anno, lei avrebbe giร  comprato tutti i regali di Natale. Aspettiamo Elena in macchina sotto casa sua, lei scende, รจ sorridente e allegra come sempre. Le voglio molto bene.
Il telefono di mamma squilla, รจ papร : โ€œCarmelina, cโ€™รจ gente al negozio, vieni a darmi una manoโ€.

Quelli soni i nostri pomeriggi prima di Natale. Quei pomeriggi solo nostri. Eterni.

Pomeriggi di cielo nero, di vapore e luci natalizie. Le amiche che chiamano al telefono: โ€œCi vediamo per lโ€™aperitivo alle seiโ€, i gruppi su WhatsApp per organizzare il capodanno โ€œandiamo a casa di Brigida in montagnaโ€, โ€œio sto con la famigliaโ€, โ€œio ceno con i miei e poi vi raggiungoโ€, โ€œma dormiamo lร ?โ€ o โ€œse poi vogliamo tornare, chi guida?โ€. Lโ€™organizzazione del cenone di Natale: le nonne imbacuccate che arrivano a casa con lโ€™aria gelida da fuori, lโ€™odore della giacca di cuoio di zio Cosimo, le grosse risate a cena, il vino, le infinite portate: โ€œma perchรฉ ogni volta dobbiamo esagerare cosรฌ?โ€, โ€œun fa nent, oggi รจ Nataleโ€ (โ€œnon fa niente, oggi รจ Nataleโ€) dice lโ€™altra nonna in dialetto. Nonna รจ bella, truccata, ha un maglione rosso. Anche mamma รจ bella, come ogni giorno. In fondo, anche zio Nino รจ simpatico.

โ€œPermiso seรฑorita, dejame pasar, por favorโ€, una signora dietro di me al semaforo mi riporta alla realtร , ero completamente assorta tra i miei pensieri che mi ero fermata al semaforo verde. Sono di nuovo a Barcellona, a Passeig de Gracia e non piรน in macchina con mamma, nรฉ tantomeno sotto casa di Elena o al cenone di Natale. โ€œLa lontananza sai รจ come il vento, spegne i fuochi piccoli, ma accende quelli grandiโ€

Questโ€™anno sarร  un Natale diverso, non tutti potranno tornare a casa per le vacanze, ma sempre una buona canzone sarร  pronta ad abbracciarci, a riscaldarci, a riportarci indietro nel tempo, dai nostri cari, a farci apprezzare quello che giร  abbiamo, che รจ tanto.

โ€œMeraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrร  guarire poi
meraviglioso
(โ€ฆ)
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meravigliosoโ€. Domenico Modugno, Meraviglioso (1968).

โ€œPeccato perรฒ per questโ€™anno non vederci a Nataleโ€. Intercetto queste parole in italiano di un signore di una certa etร , che parlando al cellulare, va di fretta in direzione opposta. Incrocio i suoi occhi azzurri. Sembra aver commentato i miei pensieri. Piango di una strana gioia.

Manuela Morrone

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