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Come si impara una lingua straniera in America? Con il videogioco Minecraft e Youtube

Ecco la storia di Federico Gioele Aprile, ragazzo undicenne di origini siciliane, che ha imparato l'inglese grazie ad un videogioco nell’arco di un semestre

MILANO – Un insegnante moderno è sempre alla ricerca di metodi di insegnamento originali, capaci di trasmettere competenze non solo teoriche, ma soprattutto pratiche e utili nella vita di tutti i giorni. Un caso di particolare attenzione in tal senso proviene dalla California, dove Federico Gioele Aprile, un ragazzino appena undicenne di origini siciliane, dopo quasi cinque anni di scuola elementare a Milano si è trasferito con la sua famiglia da un anno e mezzo nel cuore della Bay Area, a San Francisco, epicentro della Silicon Valley, completando anche il primo anno di scuola media alla Francisco Middle School (la scuola del leggendario Joe DiMaggio) con il massimo dei voti.

LA STORIA – La sua storia è emblematica. Federico è diventato completamente fluente in inglese partendo da zero, nell’arco di un solo semestre, oltre che attraverso i programmi specifici (English Learner Development) che la scuola pubblica californiana dedica ai nuovi arrivati, emigranti da ogni parte del mondo, soprattutto grazie a Minecraft: non un semplice videogioco, ma un vero e proprio “digital tool” di linguaggio creativo; un “sandbox” che permette alla “Generation Y & Z” (i nati tra il 1980 e il 2000, e dal 2000 in avanti) come un Lego virtuale di creare mondi e anche storie, e in questo caso specifico un incredibile acceleratore di linguaggio per “imparare anche a imparare”. Ecco la storia di Federico Gioele Aprile che abbiamo raccolto in esclusiva.

CREARE MONDI VIRTUALI IMPARANDO – Appena arrivato negli Stati Uniti d’America Federico ha iniziato a imparare la lingua inglese non affidandosi esclusivamente ai classici libri scolastici – è un appassionato della letteratura umoristica, il suo libro preferito è The Giggler Treatment di Roddy Doyle (Il trattamento Ridarelli) -, piuttosto in maniera molto più libera e da autodidatta attraverso Minecraft: un videogioco che permette ai ragazzi di creare mondi infiniti, e che Federico ha cominciato a usare anche per socializzare e fare storytelling (racconto a 360 gradi), per divertirsi insieme ai suoi nuovi amici e compagni di scuola.

IMPARARE SOCIALIZZANDO IN UN’ALTRA LINGUA – Un anno fa, tornando come da tradizione familiare in Sicilia per l’estate, con il consenso dei suoi genitori, Federico invece di ripassare l’inglese su libri e manuali, ha cominciato a guardare ogni giorno i video del suo youtuber preferito ed esperto di Minecraft, Stampy Long Nose – nome d’arte di uno dei più seguiti commentatori e autori di youtube al mondo, Joseph Garrett. Di lui probabilmente ha apprezzato, oltre che un accento britannico che solo con la vita quotidiana in America si è via via attenuato, certamente la passione per fare ridere e animare il racconto, giocando e coinvolgendo altre persone. Dopo qualche mese dall’inizio del nuovo anno scolastico, sempre con il consenso dei suoi genitori, ha aperto il suo canale personale su youtube (JoelGamingYT), dove ha cominciato a postare i suoi primi video realizzati in inglese, ospitando anche alcuni suoi compagni di scuola e nuovi emigranti italiani a fare i video insieme, incoraggiati da Federico attraverso la piattaforma Minecraft a esprimersi più liberamente in inglese, guidandoli nel percorso ludico di apprendimento che già lui aveva sperimentato. Grazie a Minecraft i ragazzi, infatti, si sono riuniti, si sono scambiati nozioni, hanno socializzato di persona, e soprattutto giocando hanno imparato un’altra lingua in pochi mesi. Inoltre Federico ha sempre di più raffinato le sue capacità tecniche di creare veri e propri video, servendosi di programmi basilari di montaggio a portata di mano come iMovie di Apple e di grafica generale; appresi in maniera completamente autodidatta, in un processo di formazione continua, attraverso cui si possono creare e montare filmati con inserimento di testi, live audio come si stesse facendo della radio, curando per l’appunto autonomamente sigle grafiche, riprese, coordinazione dei compagni-attori, preparazione del canovaccio e soggetto; creando delle scenografie in cui andare a eseguire successivamente il loro percorso di creazione e racconto; curando il montaggio della scena e del suono in ogni dettaglio, accompagnando il tutto con vere e proprie colonne sonore eclettiche e molto divertenti. Non solo dunque uno strumento per imparare l’inglese, Minecraft e il canale youtube creato da Federico sono stati l’occasione per questo giovane nuovo emigrante italiano di socializzare con i suoi coetanei, permettendo ad altri ragazzi con le sue stesse iniziali difficoltà linguistiche di meglio integrarsi, trovando molta più fiducia in se stessi, e imparando in maniera giocosa ed estremamente più efficace e veloce una nuova lingua. Da qui anche l’uso di video cosiddetti tutorial, con cui spiegare e condividere apertamente con gli altri l’uso di nuove funzioni, come nel caso di un recente video in cui Federico da istruzioni su come installare “texture packs”, usando computer e apparecchi Apple, che opera con IOS.

IL VIDEO VIRALE – Uno dei video pubblicati sul canale youtube di Federico di maggior successo sta diventando sempre più un vero e proprio caso, The Wolf Rocky. Un suo nuovo amico molto caro e più piccolo di lui, Alessandro Spada (9 anni, nome d’arte, XxCreep AlexX), arrivato quasi un anno dopo a San Francisco da Pavia, un giorno gli ha proposto di realizzare insieme un video dedicato a un tema che sarebbe stato successivamente discusso a scuola. Ecco che Federico e Alessandro si sono subito messi al lavoro nei ritagli di tempo dopo scuola e dopo i compiti per realizzare un vero film sul tema del “bullismo”, che per certi aspetti della costruzione narrativa ricorda anche il cinema muto con l’alternarsi di didascalie, commento musicale e niente dialoghi. La sinossi: un cattivo senza alcuna ragione uccide il cucciolo di cane che il protagonista aveva trovato a sorpresa; dopo averlo sepolto, il protagonista si reca da una sorta di maga che si scopre essere la nonna, la quale gli da una pozione per fare ritornare in vita il cucciolo, e infine riesce anche a imprigionare il cattivo in una gabbia sospesa, da cui emette un pianto infantile e isterico come fosse un neonato. Come a dire che: dietro ogni bullo o cattivo c’è per l’appunto una persona senza fiducia in se stessa, magari maltrattata nell’infanzia, e che avrebbe bisogno di una lezione ferma, e probabilmente anche di sano affetto.

IL PROCESSO CREATIVO CON L’OPEN INNOVATION – Federico insieme all’amico Alessandro, invece di prendere carta e penna, ha abbozzato il trattamento del soggetto dopo una serie di incontri in brain storming, registrando direttamente sul computer le idee e le visioni; predisposto il percorso in una serie scenografica di location; registrato il video live come si farebbe con degli attori (per l’occasione ha anche coinvolto la sorella Penelope di 9 anni), montato la scena corredandola di colonna sonora con tanto di titoli di coda, e pubblicato sul suo canale. (Video embeddato)

L’EFFICACIA DEL MODELLO DI APPRENDIMENTO EMPIRICO – Il video sta creando un dibattito interessante anche fuori dalla scuola. La grande novità è dovuta al fatto che oggi temi così importanti, che si estendono anche al cyber-bullismo (anche sul suo canale non mancano commenti di cattiveria assolutamente gratuita esplosa attraverso la maschera di avatar), possono essere trattati non attraverso i tradizionali strumenti per registrare il pensiero e le idee con carta e penna, ma anche attraverso linguaggi innovativi come quello di Minecraft. Perché non si tratta di un semplice video-gioco con vari livelli di difficoltà, piuttosto di un vero e proprio strumento di linguaggi per raccontare a più livelli con la forza dell’audiovisivo e della grafica, permettendo anche di collegare persone da un posto all’altro del mondo in una creazione collettiva e aperta. L’efficacia di un modello aperto ed empirico – “hands on”, come si dice, mani in pasta -, dimostra come si stia velocemente evolvendo il sistema di istruzione americana, dove il settore del cosiddetto Ed-Tech (la tecnologia a servizio della rivoluzione scolastica) pesca in un potenziale mercato che vale oltre 3 trilioni di dollari. Siamo, dunque, molto lontani dai modelli tradizionali e poco efficaci dell’insegnamento delle lingue straniere ai ragazzi di oggi in Italia, se consideriamo che in media con gli attuali metodi di studio della lingua straniera in 15-20 anni dalle elementari all’università si impara pressoché nulla dal punto di vista pratico; mentre con metodi empirici, aperti ed innovativi come l’utilizzo di un videogame quale Minecraft possono bastare 3-6 mesi per imparare in maniera efficace una nuova lingua.

GAMIFICATION – Giocando con Minecraft, il video game diventa anche strumento di integrazione culturale, mettendo in pratica il meccanismo della “gamification”, ovvero in questo caso dell’apprendere con la soddisfazione del gioco. Tutto ciò è possibile grazie soprattutto alla predisposizione e all’approccio unico dei “digital native”, come nel caso di Federico e dei suoi coetanei: i ragazzi di oggi possono prendere programmi di film editing, metterli al servizio  di un linguaggio come Minecraft, e realizzare video e racconti da autodidatta; distribuendoli attraverso un canale youtube; usando una lingua nuova mentre la si impara “learning by doing” (imparando sbagliando), senza timori, né riverenze accademiche, piuttosto attraverso un approccio puramente libero, che permette di fare esperienza diretta in maniera molto più efficace ed interattiva rispetto ai tradizionali metodi di studio.

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