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Maturità, l’appello per reintegrare il tema di storia

L’appello contro l’eliminazione del tema storico alla maturità suscita dibattito. «Non è merce d’antiquariato» protesta Fulvio Cammarano

MILANO – Tra le numerose modifiche all’esame di maturità messe in atto dal nuovo governo, quella che ha suscitato più polemiche è sicuramente la scelta di eliminare la traccia storica dalle opzioni per la prima prova. Gli esperti sono insorti, ritenendolo un affronto grave a una materia fondamentale per l’educazione dei giovani. Il tema, però, era snobbato dagli studenti, meno dell’1% lo sceglieva come traccia d’esame.

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Il dibattito

Il Corriere oggi riporta la querelle in atto tra la commissione di studiosi che ha pensato il nuovo esame di maturità in vigore già dal 2019 e gli esperti di storia, che pochi giorni fa hanno rilasciato un comunicato che attesta la loro indignazione per la scelta di eliminare la traccia storica . Il comunicato ha ricevuto un’eco notevole sul web, e ha riaperto il dibattito in merito. «La trattano come merce d’antiquariato, fuori moda, da accantonare. Ed è pericoloso: la storia fa parte del presente, e senza la consapevolezza di ciò che è accaduto non daremmo un senso alla nostra scena politica e sociale» afferma Fulvio Cammarano, presidente della Società per lo studio della storia contemporanea.  Luca Serianni, linguista e presidente della commissione che ha modificato l’esame, ribatte:  «Il tema di storia era svolto dall’1% degli studenti. La storia non scomparirà del tutto: sarà una delle tracce di italiano possibili e sarà presente di anno in anno nella proposta che farà il ministero. Si tratta di una materia centrale per la formazione dei ragazzi- ammette – ma bisognerebbe rafforzare e provvedere prima, affinché i candidati la scelgano».

«La storia non è un fenomeno commerciale»

Questa risposta però non soddisfa gli storici, che rifiutano di vedere il senso della loro materia ridotto a una percentuale d’interesse. «Non stiamo parlando di fenomeni commerciali- sbotta Andrea Giardina, presidente della Giunta centrale per gli studi storici- Non è che se il prodotto non tira, allora lo ritiro dal mercato. La risposta corretta non sarebbe togliere il tema di storia, ma chiedersi perché viene scelta poco, aumentare il numero di ore di storia dalle elementari, incentivare i ragazzi a studiarla. Ad esempio puntando sulla public history, la divulgazione fuori dagli ambienti accademici. Tanto più che gli spazi vuoti lasciati dalla storia sono sempre più riempiti dalle storie, quelle false, inventate da dilettanti: fenomeno inquietante».

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